Si prevede un'estate di fuoco per gli automobilisti alle prese con i costi della benzina sempre più alti, ma anche con il rischio di truffe. E l'Antitrust apre una indagine.
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha avviato un'istruttoria su diverse compagnie petrolifere, tra cui Eni, Esso Italiana, Saras, Kuwait Petroleum Italia (Q8), Tamoil Italia, Repsol Italia, Italiana Petroli e Iplom. L'indagine è volta a verificare un'eventuale intesa tra le società riguardo al costo della componente bio, una parte del carburante ottenuta da fonti biologiche, che, secondo le normative dell'Unione europea, deve essere miscelata obbligatoriamente con gli idrocarburi di origine fossile.
La sospetta intesa è stata ipotizzata sulla base di informazioni pubblicate su Staffetta Quotidiana, una fonte di informazione nel settore energetico. In risposta a questa situazione, l'Antitrust ha condotto ispezioni nelle sedi delle compagnie petrolifere coinvolte, compresa la sede di Staffetta Quotidiana, al fine di accertare l'esistenza di possibili violazioni del Trattato dell'Unione Europea sulla concorrenza.
L'obiettivo dell'indagine è garantire la conformità alle norme di concorrenza dell'Ue, tutelando il mercato e verificando che non ci siano accordi anti-concorrenziali tra le compagnie petrolifere riguardo ai costi della componente bio. Vediamo meglio:
Secondo quanto riportato nella delibera di avvio dell'istruttoria, la pratica denunciata consiste nell'aver ribaltato la componente bio allo stesso prezzo per tutti gli operatori di mercato, indipendentemente dal costo effettivo sostenuto da ciascuna compagnia petrolifera. Questa presunta pratica sarebbe avvenuta costantemente negli ultimi anni attraverso annunci pubblici delle compagnie petrolifere su "La Staffetta Quotidiana", con inizio nel gennaio 2020 da parte di Eni.
L'Antitrust ipotizza che ci sia stato un coordinamento tra le parti al fine di limitare la concorrenza e fissare in modo coordinato l'importante componente del prezzo del carburante rappresentata dalla componente bio, che è connessa agli obblighi di legge di miscelazione del biocarburante, il quale deve rappresentare almeno il 10% del totale del carburante immesso in consumo.
L'articolo pubblicato su "La Staffetta Quotidiana" a gennaio 2020 sembra aver dato il via all'intesa ipotizzata, con Eni che avrebbe lanciato un messaggio agli altri concorrenti invitandoli ad apportare aumenti "in linea" con i propri. Ciò avrebbe portato a un parallelo nell'attuazione degli aumenti da parte delle altre compagnie, con un valore della componente bio molto simile o identico nel corso degli ultimi anni. L'Autorità non esclude che il coordinamento potrebbe aver coinvolto anche il quantitativo di biocarburante da immettere in consumo, che sembra essere per tutte le compagnie pari al quantitativo minimo richiesto per legge, poiché l'obbligo fa riferimento a un "quantitativo minimo" di miscelazione.
Il tutto avviene mentre anche e soprattutto nel periodo delle partenze estive occorre fare attenzione alle ben note truffe ai distributori. L'impiego di miscele irregolari di benzina e diesel con acqua rappresenta una delle pratiche più diffuse di frode nel settore della distribuzione di idrocarburi. Recenti operazioni condotte dagli investigatori della Guardia di finanza hanno rivelato l'eccessiva presenza di acqua all'interno delle cisterne.
Gli approfondimenti tecnici sulla composizione degli idrocarburi e sulla quantità erogata hanno confermato le irregolarità e hanno portato al sequestro degli impianti di distribuzione coinvolti. Gli esperti del settore avvertono che l'utilizzo di queste miscele irregolari può causare una serie di problemi al sistema di alimentazione dei veicoli, inclusi malfunzionamenti del motore.
Una delle prime indicazioni che il veicolo sta utilizzando una miscela irregolare potrebbe essere l'impossibilità di avviare il motore. Un rumore anomalo durante l'innesto delle marce potrebbe segnalare ulteriori problemi. In caso di sospetto di utilizzo di miscele irregolari, gli esperti raccomandano di svuotare il serbatoio e pulirlo attentamente. Questa precauzione può aiutare a prevenire eventuali danni al sistema di alimentazione del veicolo e garantire un funzionamento efficiente e affidabile.