Quando e per quali auto scatta dal 2023 al 2030 blocco veicoli diesel in Italia

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Quando e per quali auto scatta dal 2023

Blocco auto diesel: per chi scatta 2030

Il primo obiettivo della Commissione è ridurre le emissioni di anidride carbonica degli autoveicoli, del 50-55% entro il 2030. Ecco come ci si arriverà.

A grandi passi verso l'addio alla circolazione delle auto diesel in Italia, su tutto il territorio. Se ne parla da anni, ma tra evoluzioni tecnologiche che hanno permesso di ridurre il tasso di inquinamento ambientale e revisione delle norme in materia, l'appuntamento è stato rinviato. I tempi sembrano però adesso maturi e l'anno da segnare sul calendario è il 2030.

Alla base di questa decisione, assunta a livello comunitario, c'è la volontà di ridurre l'impatto delle emissioni inquinanti. L'obiettivo dichiarato è presto detto: dal 2030 le nuove auto dovranno emettere il 55% in meno rispetto ai dati del 2021. Idee chiare per la cui realizzazione è ufficialmente iniziato il conto alla rovescia. Non ci resta allora che vedere più da vicino:

  • Blocco auto diesel: per chi scatta dal 2030
  • Meno auto diesel, più auto alternative

Blocco auto diesel: per chi scatta dal 2030

Il percorso previsto per l'abbandono del diesel in Italia sarà progressivo. Il 2023 e il 2024 saranno anni di transizione mentre il 2025 sarà un primo anno di svolta in quanto, dal primo ottobre, nell'Area B della città di Milano non potranno circolare le auto Euro 6 diesel leggeri A-B-C acquistate dopo il 31 dicembre 2018. Nel 2028 saranno messe al bando le auto Euro 4 benzina e i veicoli Euro 6 diesel leggeri A-B-C acquistati entro il 31 dicembre 2018. Per poi arrivare nel 2030 con il blocco delle auto Euro 6 diesel D-temp e quelle Euro 6 diesel D.

La strada seguita è dunque coerente con quanto visto fino a questo momento, con la graduale dipartita dei mezzi più inquinanti. Anche se è pur vero che non tutte le auto alimentate a gasolio hanno lo stesso impatto sull'ambiente, il blocco sarà alla fine generalizzato. Di conseguenza, per gli automobilisti italiani sarà necessaria un'attenta riflessione al momento dell'acquisto di una nuova auto.

Il primo obiettivo della Commissione è ridurre le emissioni di anidride carbonica degli autoveicoli, del 50-55% entro il 2030, fino ad arrivare alla produzione di automobili ad emissioni zero entro il 2035. Elemento chiave, dal 2026, sarà il prezzo da pagare sui combustibili inquinanti. Si tratta di un criterio che la Commissione propone di estendere anche al settore aereo e a quello marittimo

Meno auto diesel, più auto alternative

Il piano di limitazione delle auto diesel va di pari passo con le facilitazioni per la circolazione di veicoli alimentati con sistemi alternativi. Sempre per il 2030, i Paesi dell'Unione europea dovranno sistemare centraline di ricarica ogni 60 chilometri nel caso di auto elettriche e ogni 150 chilometri nel caso di auto a idrogeno.

Per ridurre entro l'anno 2030 le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990 ed azzerarle totalmente entro il 2050, la Commissione europea ha fissato target più ambiziosi sulle energie rinnovabili, che dovranno ora raggiungere il 40% dei consumi finali entro il 2030, partendo dal 20% del 2019. Il nuovo target sostituisce l’obiettivo precedente del 32%. La proposta promuove l'utilizzo di combustibili rinnovabili come l'idrogeno nell'industria e nel settore dei trasporti.