Conoscere quanti km fatti da auto usata. Ecco fascicolo elettronico Aci contro truffe

di Luigi Mannini pubblicato il
Conoscere quanti km fatti da auto usata.

Come certificare i chilometri davvero percorsi dall'auto? Come evitare le truffe sui contachilometri? Come attestare gli interventi di manutenzione effettuati?

Come si puà sapere e conoscere quanti chilometri ha fatto e percorso un'auto usata? Lo si può sapere attraverso una nuova soluzione che l'Aci propone con il fascicolo elettronico.

Si tratta del vero e proprio tormento per chi intende acquistare un'auto usata, soprattutto da un privato di cui, per forza di cose, non si hanno certezze sulla sua affidabilità. Conoscere i chilometri realmente percorsi della vettura da comprare è un cruccio che in molti casi può sfociare nella paranoia della truffa. Perché ci sono alcuni modi riconosciuti per ricostruire la storia dell'auto con pochi click, ma allo stesso tempo si basano su rilevazioni formali. Che non sempre coincidono con quelle sostanziali. Per intenderci, al momento della consueta revisione dell'auto, il meccanico annota il chilometraggio segnalato che finisce in un database pubblico. Ma nulla esclude che il proprietario dell'auto, o chi per lui, abbia manomesso il contachilometri. Arriva dall'Automobile Club Italia e dal fascicolo digitale la soluzione definitiva?

Fascicolo digitale per conoscere i chilometri reali auto

Come certificare i chilometri davvero percorsi dall'auto? Come evitare le truffe sui contachilometri? Come attestare gli interventi di manutenzione effettuati? Sono tutte domande che anche l'Automobile Club Italia si pone da tempo e di cui adesso pensa di avere le risposte per mettere al riparo dai tentativi di truffa nella fase di compravendita di un'auto. Perché è di questo che si tratta. La soluzione viene estratta dal cilindro delle nuove tecnologie ed esattamente da quella blockchain a cui fanno riferimento le criptovalute. In buona sostanza si tratta della crittografia dei dati che, anche se manualmente modificati e dunque visivamente diversi, restano registrati e immutabili. Si tratterebbe di una vera e propria svolta, considerando i possibili campi di applicazione, dalla certificazione dei chilometri reali, alla sostituzione dei pezzi di ricambio fino alla messa a punto di proposte assicurative più specifiche.

Compatibile con ogni auto e modello

A mettere la firma al fascicolo digitale è stata EY che ha lavorato spalla a spalla con l'Aci. Restano naturalmente da mettere a punto tutti i dettagli operativo, ma stando alle intenzioni di massima, il fascicolo digitale può essere consultato dal proprietario dell'auto e in seconda battuta da chi, come l'eventuale acquirente, ne chiede la possibilità. Il tutto, particolare di primo piano, avverrebbe con pochi tap sul display dello smartphone. Tutto insomma molto rapido, semplice e trasparente. Non ci saranno limiti di auto e modelli perché la tecnologia del blockchain per la certificazione di chilometri realmente percorsi sarà applicabile su tutte le vetture. Per dirla con le parole dell'Automobile Club Italia, il software permette di certificare il ciclo di vita dell'auto attraverso la loro notarizzazione virtuale all'interno di un'infrastruttura distribuita che consente di creare un ecosistema di interoperabilità.

Non ci sono ancora tempistiche precise sull'implementazione di questa novità e l'eventuale obbligatorietà, legata comunque ad aspetti legali, ma il primo passo - quello più importante - è stato compiuto. Altri metodi per conoscere quanti Km ha fatto realmente un'auto li abbiamo scritti in un precedente articolo

Il parere dell'esperto

Sul nuovo fascicolo elettronico dell'Aci abbiamo interpellato Alfredo Belluci, esperto dell'argomento e fondatore del Gruppo Facebook NON PRENDERMI PER IL CHILOMETRO con oltre 100mila iscritti e realizzatore anche di un libro con il titolo "Non prendermi per il chilometro" sull'argomento stesso che ci ha spiegato che "L’idea del fascicolo elettronico che registra i dati è interessante, anche se rimango scettico, o per meglio dire critico osservatore, per quanto concerne l’applicazione del progetto. Nello specifico i dubbi sono almeno quattro.
Il primo riguarda la privacy del o dei precedenti proprietari. Vi sono poi gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria regolarmente eseguiti ma non registrati poiché effettuati senza documenti fiscali. Chi esegue o riceve un lavoro cosiddetto in nero, non desidera lasciare tracce.
Il terzo è che L’ACI potrebbe agire in modo assai più efficace e a costi praticamente irrisori, rendendo obbligatoria la dichiarazione chilometrica in fase di vendita (come dichiarato nel libro Non prendermi per il chilometro ed. Apice Libri 2/2015). In questo modo resterebbero visibili le varie dichiarazioni ad ogni successivo passaggio di proprietà. Chi fosse Interessato ad acquistare quel determinato veicolo interrogando il P.R.A. con una visura storica avrebbe in mano in cronologia dei vari passaggi e relativi km dichiarati. Infine, il quarto dubbio è il costo davvero molto elevato del progetto
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