Nuovi prezzi carburanti (diesel e benzina) decisi da severa direttiva Europea (e previsioni per settembre)

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Nuovi prezzi carburanti (diesel e benzin

La nuova direttiva dell'Unione europea riguarda ora anche il consumo su vasta scala dei carburanti con un impatto diretto sul prezzo di benzina e carburanti.

La nuova direttiva europea 959 del 2023 del Parlamento e del Consiglio introduce una importante riforma del sistema ETS (Emission Trading System) che governa lo scambio di quote di emissioni di CO2. Questo sistema rappresenta un mercato che, a partire dal 2005, ha permesso alle aziende di alcuni settori energetici e industriali specifici di ottenere il permesso di emettere inquinanti attraverso l'acquisto di tali quote. Si tratta di una misura che potrebbe avere un grande impatto sugli automobilisti. Ecco perché:

  • Cosa cambia con la nuova direttiva europea
  • Come cambiano i prezzi benzina e carburanti

Cosa cambia con la nuova direttiva europea

La nuova direttiva si estende al settore del trasporto marittimo e introduce un nuovo mercato delle emissioni dedicato al riscaldamento domestico e al trasporto su strada. Le compagnie petrolifere saranno tenute a pagare per le emissioni di CO2 generate nella produzione di carburanti, ma il costo aggiuntivo sarà inevitabilmente riversato sul prezzo finale di benzina e gasolio. Il sistema entrerà in vigore nel 2027, con previsioni allarmanti. Si tratta di un colpo diretto agli automobilisti europei.

Il primo passo per comprendere il rischio è spiegare il meccanismo dei crediti di CO2, che si basa sull'investimento delle aziende in progetti di salvaguardia dell'ambiente e di cattura o riduzione delle emissioni di gas serra, ottenendo in cambio dei titoli o azioni verdi che vengono regolarmente messi in vendita. Questi titoli vengono acquistati dalle imprese che, a causa delle loro attività produttive, generano grandi quantità di CO2 e quindi hanno un debito di emissioni. L'acquisto e il pagamento di questi crediti in euro per tonnellata di CO2 bilanciano l'emissione complessiva, consentendo alle imprese di continuare a emettere.

Come cambiano i prezzi benzina e carburanti

La nuova direttiva dell'Unione europea riguarda ora anche il consumo su vasta scala dei carburanti. Formalmente, deve essere recepita dallo Stato italiano e prevede alcune misure di tutela per gli automobilisti e per le fasce più vulnerabili della società, attraverso l'istituzione di un Social Climate Fund per interventi volti a stabilizzare i prezzi. Le misure previste sono ancora abbastanza generiche, come il divieto imposto ai fornitori di carburante di trasferire più della metà dei costi ai consumatori finali. In un contesto di investimenti finanziari, a contare di più delle percentuali sono gli ordini di grandezza, i quali sono destinati a crescere rapidamente nel nuovo mercato separato dei crediti per autotrasporto.

Le istituzioni europee hanno l'obiettivo di limitare il nuovo prezzo delle quote CO2 a un massimo di 45 euro per tonnellata, che equivalgono a un costo aggiuntivo di 10 centesimi per litro di benzina e 12 centesimi per litro di gasolio. Guardando alla progressione dei prezzi nel mercato ETS attuale, si prospettano scenari preoccupanti. Le aste europee hanno registrato un aumento del prezzo delle quote da 8,34 euro a tonnellata nel gennaio 2018 a una media di 86,17 euro prevista per il 2023 e 96,19 euro per il 2024, secondo un'analisi condotta dall'agenzia Reuters. Le previsioni dei prezzi medi nel 2025 raggiungono i 104,84 euro a tonnellata.

Secondo le proiezioni della International Energy Agency, il prezzo delle quote nel nuovo mercato coinvolgerà un numero di operatori molto superiore rispetto al sistema attuale, il che aumenterà la domanda e di conseguenza i prezzi delle quote in vendita, a causa della mancanza di un numero sufficiente di società impegnate nella loro generazione attraverso progetti ambientali che richiedono tempi sempre più lunghi per essere realizzati. Questa crescita esponenziale della domanda potrebbe portare il prezzo per tonnellata di CO2 a 200 euro, ovvero 53 centesimi per litro di gasolio e 47 centesimi per litro di benzina. Di conseguenza se si applicasse questo aumento ai prezzi medi attuali dei carburanti, la benzina salirebbe a 2,288 euro al litro, mentre il gasolio raggiungerebbe 2,191 euro al litro, al netto di eventuali imposte.

Prezzi benzina e diesel previsioni per Settembre

In attesa della nuova direttiva, i prezzi per il carburante dovrebbero, purtroppo, salire ancora a Settembre, dopo che nei primi giorni del mese c'era stata una certa stabilità e che molti commentatori si aspettavano una discesa verso il basso nelle prossime settimane.

Tutto sembra essere cambiato proprio da ieri, quando l'Opec e la Russia hanno deciso di intervenire sull'estrazione del petrolio, tagliandola con la conseguenza che i prezzi di diesel e benzina dovrebbero inevitabilmente salire, rendendo probabilmente quasi inutile il bonus di 200 euro allo studio dal Governo Meloni per aiutare i cittadini, sopratutto, i meno abbienti a pagare il rirfornimento della proprio auto.