Produrre carburante aria tecnologia riscaldamento globale
Un nuovo carburante derivato dall’aria per alimentare i mezzi di trasporto: in cosa consiste e come funziona l'innovazione
Il riscaldamento globale rappresenta una delle piaghe più importante dei nostri tempi e, stando a quanto riportano le ultime notizie, rispetto alla fine dell’Ottocento la Terra oggi è più calda di circa 0,7 gradi e seguendo le attuali tendenze la crescita delle temperature nei prossimi anni potrebbe essere di 0,2 gradi per decennio e forse raggiungere tra 1,8 e 4 gradi centigradi di aumento globale.
Il riscaldamento globale è stato generato in larga parte dalle attività dell’uomo che hanno portato ad una esponenziale crescita delle emissioni di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera terrestre e per evitare che la situazione continui a peggiorare, i diversi Paesi del mondo, ad eccezione degli Stati Uniti si sono impegnati, con diversi trattati, a ridurre le loro emissioni e a definire soluzioni per ridurre la CO2 già presente nell’atmosfera, per evitare che il riscaldamento globale aumenti ancora. Tutto ciò che finora è stato fatto non è però particolarmente servito a ridurre il problema. Pochi sono stati i risultati effettivamente ottenuti, ma qualcosa ora potrebbe davvero cambiare grazie al progetto di un’azienda canadese.
L’azienda canadese in questione, la Carbon Engineering, tra i cui investitori c’è anche l’ex Ceo di Microsoft Bill Gates, avrebbe, infatti, punterebbe alla produzione di carburante dall’anidride carbonica sottratta dall’aria combinata con idrogeno, estratto con fonti rinnovabili. Questa novità potrebbe avere il pregio di portare alla produzione di un combustibile ad alta resa, partendo dalle rinnovabili. Si tratta, del resto, di un’azienda che, come spiegato da un recente studio pubblicato su Joule, è specializzata proprio nei sistemi per sottrarre CO2 dall’atmosfera e convertirla.
La Carbon Engineering ha messo a punto un sistema per raccogliere la CO2 presente nell’aria, riducendone la sua quantità nell’atmosfera, grazie a particolari ventole che risucchiano l’aria a sua volta convogliata verso un contattore, una struttura a nido d’ape dove l’anidride carbonica (acida) presente nell’aria, attraverso un processo di reazione con una soluzione acquosa di idrossido di potassio, porta alla formazione di carbonato di potassio, che poi in contatto con un impasto di idrossido di calcio dà come risultato l'idrossido di potassio, che viene nuovamente convogliato nel contattore, e carbonato di calcio sotto forma di piccole palline (pellet). La CO2 pura estratta dai pellet viene poi combinata con idrogeno ottenuto dall’acqua e si ottiene così un carburante che, come spiegato dalla stessa azienda, può tranquillamente essere usato per alimentare i motori.
Il carburante ‘pulito’, derivante direttamente dall’aria per Carbon Engineering rappresenta la giusta alternativa ai combustibili fossili, soprattutto per veicoli come aerei o grandi navi che non potranno certamente usare mai l’energia elettrica, che nel frattempo sembrerebbe prendere piede per strada. Gli esperti del settore energetico e studiosi dei cambiamenti climatici, stando a quanto riportano le ultime notizie, hanno accolto con grande entusiasmo la novità firmata Carbon Engineering che, nel frattempo, è al lavoro per ottimizzare il sistema di produzione di carburante dall’aria. E così, forse non troppo presto ma, si spera, nemmeno troppo tardi, si potrà sostituire la benzina che mettiamo nel serbatoio dell’auto con nuovo carburante estratto dall’aria e questo permetterebbe certamente di ridurre in maniera molto netta le emissioni dei trasporti, senza necessità di modificare i veicoli.