modifiche tfr tfs gia decise ulteriori novita
Dalla nuova rivalutazione, ad anticipo dall’Inps a nuova tassazione: cosa è già cambiato e cosa ancora puà cambiare per pagamenti Tfr-Tfs
Il Tfr-Tfs cambia tra le modifiche già decise per quest'anno e ulteriori novità in arrivo: la liquidazione del Tfr-Tfs, trattamento di fine rapporto, rappresenta in alcuni casi, e soprattutto per i lavoratori dipendenti statali, sempre una importante questione da discutere, a causa soprattutto dei lunghi tempi di pagamento previsti, motivo per cui è stato siglato un accordo con le banche per la liquidazione anticipata agevolata dei Tfs e a tassi agevolati.
Tuttavia, proprio per agevolare i pagamenti dei trattamenti di fine rapporto, ma renderli anche più consistenti, diverse novità sono già state approvate e ulteriori sarebbero in arrivo. Vediamo di cosa si tratta.
La prima novità già decisa quest’anno per il Tfr-Tfe è la nuova rivalutazione dei trattamenti dovuti all’andamento dell’inflazione. Come pensioni e altre prestazioni, anche il Tfr-Tfs è soggetto alla rivalutazione annua e, per adeguamento all’andamento dell’inflazione 2022, la rivalutazione 2022 è stata la più alta da tanto tempo.
L’Istat ha, infatti, ufficializzato il valore di riferimento per il calcolo dell'indice da usare per la rivalutazione 2022 del Tfr e che ammonta a 9,97%, sfiorando ben il 10% di rivalutazione e si tratta di una rivalutazione che, stando a quanto riportano le ultime notizie, potrebbe essere ancor più alta nel 2023 o comunque rimanere sul livello del 10%. Bisogna al momento solo aspettare per capire quale sarà l’andamento dei prossimi mesi e come potrebbero ancora cambiare le cose.
Altra novità già al via da quest’anno relativa al Tfr-Tfs riguarda la nuova possibilità per l’Inps di liquidazione dei trattamenti, per agevolare e velocizzare i tempi di pagamento previsti. L’Inps si occuperà, infatti, della gestione di oltre 10mila pratiche di liquidazione di Tfr/Tfs, secondo un piano ben preciso per velocizzare i pagamenti dei trattamenti
A partire dal primo febbraio 2023, infatti, l'Inps anticiperà la liquidazione ai dipendenti pubblici in pensione in attesa del loro Trattamento di fine rapporto (Tfr) o Trattamento i fine servizio (Tfs), ad un tasso di interesse dell'1% e in poco più di due mesi, con l'applicazione dello 0,5% forfettario per le spese
Le leggi attualmente in vigore prevedono, infatti, tempi decisamente lunghi e differenti di pagamento del Tfs agli statali in base al motivo di cessazione del rapporto di lavoro e sono:
Inoltre, i tempi per il pagamento del Tfs agli statali cambiano anche in base all’importo maturato durante il rapporto di lavoro e che può essere suddiviso nei seguenti modi:
Precisiamo che i tempi così lunghi valgono per il pagamento del Tfs agli statli ma non per i pagamenti dei Tfr ai lavoratori dipendenti, che viene liquidato al massimo entro 45 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.
Ulteriori possibili novità 2023 per Tfr-Tfs potrebbero arrivare con la discussione della nuova riforma delle pensioni: secondo quanto riportano le ultime notizie, infatti, la riforma delle pensioni potrebbero prevedere una destinazione agevolata del Tfr, dando la possibilità a tutti i lavoratori di destinare il proprio Tfr ai fondi pensione complementari e ottenere agevolazioni fiscali.
L’ipotesi di cui si parla è quella di alleggerire la tassazione sui fondi pensione per permettere di destinare il Tfr alle forme integrative. Il ministro del Lavoro Calderone ha parlato di misure per rendere agevole aderire ai fondi pensione e destinare il Tfr dei lavoratori dipendenti alle forme complementari.