Bollette telefoniche 28 giorni: la situazione attuale
Si prevede una pioggia di ricorsi, anche sotto forma di class action, contro la decisione delle compagnie di fatturare ogni 28 giorni.
Vi sono diversi sistemi per bloccare i contratti cambiati unilateralmente dalle compagnie telefoniche portatli a 28 giorni, con il guadagno di una mensità in più. Si parte dal ricorso per il rimborso dei soldi e il blocco per poi procedere alla class action per cancellare del tutto questa possibilità da parte degli operatori che non sono solo telefonici, ma in geneale di servizi e alcune pay tv.
La questione si fa seria perché contro le bollette telefoniche a 28 giorni si stanno muovendo i consumatori, anche sotto forma di class action, e sia il Tribunale amministrativo regionale. Nel primo caso l'opposizione è per mancato rispetto dell'articolo 650 del codice penale ovvero per l'inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Esattamente di quelle che fissavano l'impossibilità di prevedere offerte basate su addebiti ogni 28 giorni su rete fissa perché si rischia una minore trasparenza delle tariffe e perché equivale a un rincaro di circa l'8,6% dei prezzi annuali. Nel secondo caso, se il tribunale dovesse dare ragione all'Agcom, scatteranno sanzioni e risarcimenti.
E allora, per opporsi contro la decisione delle bollette telefoniche 28 giorni della linea fissa e della pay TV è possibile attivare la procedura di autotutela davanti al Corecom, le strutture regionali di conciliazione. Per farlo è sufficiente collegarsi sul sito dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e compilare il Formulario UG. L'alternativa è associarsi alla class action di Codacons - per farlo occorre spedire un sms al numero 4892892 con il testo "203 CODACONS 2017" al costo di 2,03 euro - perché, come argomentata dall'associazione a tutela dei diritti dei consumatori, la conciliazione rappresenta una procedura semplice e gratuita di risoluzione extragiudiziale delle controversie, obbligatoria per legge nelle liti tra utenti e operatori di comunicazioni elettroniche, ideata proprio per tutelare i diritti dei consumatori. Permette quindi di richiedere un congruo indennizzo per ogni bolletta emessa con fatturazione a 28 giorni.
La maggiore parte degli operatori telefonici si sta adeguando alla fatturazione ogni 28 giorni e a tutte loro si stanno aggiungendo anche le pay TV. Con un dettaglio per nulla secondario di cui tenere conto. La multa massima che l'Agcom può comminare è pari a 2,5 milioni di euro. Si tratta di una cifra che, conti alla mano, le compagnie sono disposte ad affrontare e di conseguenza preferiscono non dare seguito alle prescrizioni. Proviamo allora a vedere qual è il quadro attuale.
Negli ultimi mesi, la maggior parte dei colossi della telefonia sta rivedendo le proprie tariffe, sia per quanto riguarda il mercato mobile sia per le offerte di connettività domestica, cambiando le condizioni mentre i contratti sono ancora in corso. La stessa Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha fatto presente come la portabilità del numero debba essere gratuita. Nel caso di variazioni unilaterali nei contratti di telefonia, gli utenti hanno il diritto di cambiare operatore senza pagare alcuna penale. La possibilità delle aziende di rivalersi sui clienti per la risoluzione anticipata del contratto non è lecita e non sarà permesso loro neppure di chiedere il rimborso delle promozioni effettuate.