Conoscere i reali consumi elettricità con impronta energetica. Come fare

di Chiara Compagnucci pubblicato il
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Come scegliere al meglio nel mercato energetico

L'impronta energetica permette di conoscere i consumi reali delle bolletta elettrica e capire con una serie di dati come poter risparmiare.

L'anno zero si avvicina a grandi passi, quello che segnerà l'addio al mercato tutelato, in cui lo Stato calmiera i prezzi degli operatori del gas e della luce, e l'entrata in vigore del mercato libero, in cui i gestori non hanno di fatto vincoli e possono muoversi liberamente. Un passaggio per nulla scontato, ben sapendo che i consumatori meno attendi potrebbero finire per pagare di più.

Non è semplice scegliere il miglior operatore sul mercato libero ovvero individuare quello più conveniente con la certezza di non pagare di più.

E allo stesso tempo occorre mettere in conto la moltiplicazione delle proposte da parte dei gestori con offerte sempre nuove e, almeno sulla carta, interessanti. Il primo consiglio in vista della liberalizzazione del mercato dell'energia, è allora quella di muoversi in anticipo ricordando che il passaggio al nuovo mercato è previsto per il mese di luglio del prossimo anno.

Come fare a conoscere i consumi reali elettrici? Una soluzione è l'impronta energetica

Il primo strumento da tenere in considerazione in vista della liberalizzazione del mercato dell'energia è allora quello reso disponibile dall'Autorità per l'energia (Arera). Si tratta della cosiddetta impronta energetica, la possibilità per ogni utente di conoscere i consumi negli ultimi 36 mesi e dunque comprendere i reali fabbisogni energetici della famiglia.

Da lì sarà più semplice riuscire a scegliere le proposte più adatte o comunque a scartare quelle non idonee. Qui entra in gioco il Sistema informativo integrato che gestisce la banca dati con le informazioni su tutti i contatori esistenti, associati alle informazioni anagrafiche, contrattuali e tecniche degli utenti.

Tanto per comprendere quanto si risparmia, secondo Aiget, l'Associazione italiana grossisti di energia e trader, e SosTariffe, una scelta consapevole porta a un taglio medio dei costi pari all'8,16% circa.

Come accedere ai dati reali di consumo delle nostre bollette energetiche

Come precisato da Arera, i dati storici di fatturazione messi a disposizione ai clienti devono rispondere all'esigenza di consentire all'utente di eseguire gli opportuni controlli di coerenza dei consumi storici riportati nella bolletta e quella di aumentare le informazioni al cliente finale per poter effettuare delle scelte contrattuali consapevoli.

Tali dati, dovendo permettere di controllare l'andamento della propria spesa energetica nel tempo, devono quindi coprire un adeguato arco temporale di 36 mesi.

L'accesso dei dati storici di fatturazione per il tramite del Sistema informativo integrato permette di incrementare la gamma di informazioni fruibili al cliente finale, in modo da integrare quelle già messe a disposizione nell'ambito della bolletta, non esaustive di tutte le misure elettriche; rendere disponibili le informazioni con una profondità storica che è difficilmente ottenibile nell'ambito del contenuto sintetico delle bollette.

A detta del presidente di Aiget, con il mercato libero nasceranno nuove iniziative spontanee per assistere nella scelta anche quei clienti che usano meno il web. Non va dimenticato che il risparmio è tutto sulla materia prima energia della bolletta mentre le altre componenti sono regolate e pesano oltre il 50% della bolletta.