Salgono i costi per il consumo di luce e gas, ma come gestire questi aumenti nell'ambito di un condominio? Quali sono le responsabilità dell'amministratore?
Continua a essere estremamente delicata la questione dei consumi di luce e gas. I prezzi sono in aumento e il malumore dei consumatori si interseca inevitabilmente con il labirinto normativo che caratterizza la vita in condominio. Anticipiamo subito che l'amministratore di condominio conserva una serie di responsabilità rispetto ai conguagli molto alti non previsti su bollette luce e gas 2022-2023. Entriamo quindi nel cuore della situazione, anche tenendo conto delle misure approvate dal Ministero della Transizione Ecologica e dalla Commissione europea:
E attenzione perché nei condomini dotati di valvole termostatiche e ripartitori di calore, non basta diminuire le valvole dei propri termosifoni. Se non lo fanno i vicini di casa, aumenta in ogni caso l'onere della quota fissa, a carico di tutti i condomini secondo i rispettivi millesimi di riscaldamento, e quindi anche la quota variabile. Di più: l'aumento dei costi va di pari passo con quello della morosità.
In questo contesto, l'amministratore di condominio è chiamato a vigilare sull’andamento dei consumi effettivi. Deve inviare ai condomini comunicazioni di aggiornamento dello stato dei consumi rilevati, soprattutto se più elevati rispetto a quanto preventivato.
Secondo il Ministero della Transizione Ecologica occorre introdurre limiti delle temperature negli ambienti pari a un grado in meno nelle abitazioni, delle ore giornaliere di accensione ovvero un'ora in meno al giorno, e della durata del periodo di riscaldamento - 15 giorni in meno - anche se differenziati sul territorio nazionale in base alle zone di riferimento. Da segnalare tuttavia l'assenza di sanzioni dirette per chi non si adegua né controlli nelle singole abitazioni per verificare i consumi.
In questo contesto, la Commissione vuole obbligare i Paesi a un piano di riduzione dei consumi attorno al 10% nelle ore di picco, per 3-4 ore al giorno, lasciando libera la scelta degli orari. L’obiettivo è diminuire i consumi nelle ore di punta. In quelle fasce orarie ci sarà meno disponibilità di elettricità e più apparecchi accesi faranno scattare il contatore. I consumatori ovvero i condomini dovranno riorganizzarsi.
In buona sostanza, la Commissione introduce un tetto ai prezzi ai quali viene venduta l’energia da parte delle aziende che non usano il gas per produrla. Per esempio, con le rinnovabili, carbone o nucleare, i cui costi di produzione sono più bassi. La differenza verrà raccolta dai governi e restituiti a cittadini e imprese esposti a prezzi elevati dell’energia elettrica. È una forma di disaccoppiamento del mercati del gas da quello dell’energia elettrica, richiesto da più parti per abbassare le bollette.
La Commissione sta ancora lavorando a una proposta per contenere il prezzo del gas. Il progetto divide però i Paese membri. C’è chi vorrebbe il tetto nei confronti di tutti i fornitori e chi solo nei confronti della Russia.