Btp Italia Marzo 2023 o Btp tradizionale? O nessuno dei 2 al momento? I pro e contro per esperti

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Btp Italia Marzo 2023 o Btp tradizionale

Il Btp Italia è uno strumento finanziario caratterizzato da cedole a tasso fisso, il cui pagamento avviene periodicamente durante l'intera durata del titolo.

Il Ministero dell'Economia ha annunciato una nuova emissione di Btp Italia. Saranno collocati sul mercato dal 6 al 9 marzo prossimi. La prima fase del collocamento, riservata esclusivamente ai risparmiatori individuali, è in calendario dal 6 all'8 marzo, salvo chiusura anticipata. I Btp Italia prevedono un lotto minimo di sottoscrizione pari a 1.000 euro.


 

Durante la prima fase di collocamento rivolta ai singoli risparmiatori, il minimo acquistabile per ciascuna transazione è di 1.000 euro, mentre gli acquisti all'emissione devono avvenire in multipli di 1.000 euro. Il tasso di interesse applicato viene comunicato dal Tesoro in occasione dell'apertura del periodo di collocamento e dipende dalle condizioni di mercato vigenti. Approfondiamo quindi:

  • Differenze tra Btp Italia marzo 2023 e Btp tradizionale
  • Btp Italia marzo 2023 e Btp tradizionale, quale scegliere

 

Differenze tra Btp Italia marzo 2023 e Btp tradizionale

Il Btp Italia è uno strumento finanziario caratterizzato da cedole a tasso fisso, il cui pagamento avviene periodicamente durante l'intera durata del titolo, mentre alla scadenza l'investitore riceve il rimborso del capitale inizialmente investito, e un premio fedeltà nel caso di conservazione del titolo fino all'ultimo giorno. Le cedole associate al Btp Italia vengono erogate ogni sei mesi. Il rendimento effettivo del titolo viene determinato dal tasso di interesse stabilito nell'ultimo giorno di collocamento, che viene rivalutato al tasso di inflazione nazionale registrato per ogni semestre nel corso della durata del titolo.


 

Nel caso in cui non si verifichi inflazione, le cedole vengono ugualmente calcolate sul capitale nominale investito. Il tasso di interesse del Btp Italia può essere influenzato da vari fattori, come la congiuntura economica e il contesto di mercato in generale. In ogni caso presenta alcune caratteristiche che lo distinguono da altri strumenti finanziari. Ad esempio, il titolo consente agli investitori di beneficiare di una maggiore tutela rispetto all'inflazione rispetto ad altre obbligazioni a tasso fisso, grazie alla rivalutazione della cedola in base all'andamento dell'inflazione. Ma se l'inflazione è bassa o si prospetta un trend in discesa, il rendimento da mettere in conto è inferiore rispetto alle migliori aspettative essendo limitato al mero tasso di interesse di base.


 

Il Btp tradizionale, privo del premio fedeltà, è uno strumento di investimento caratterizzato da scadenze a 3, 5, 10, 15, 30 o 50 anni, con cedole annuali erogate ogni sei mesi. A differenza del Btp Italia, il rendimento non è stabilito sulla base di un tasso fisso indicizzato all'inflazione ovvero non sono previste misure di tutela rispetto all'aumento dei prezzi che potrebbe incidere negativamente sul rendimento dell'investitore italiano. Si tratta di un'opzione di investimento molto apprezzata dagli investitori, in quanto consente di ottenere un rendimento interessante su un orizzonte temporale a lungo termine, a fronte di una moderata esposizione ai rischi di mercato.

Generalmente un Btp tradizionale ha un rendimento superiore di circa 1% percentuale rispetto ai Btp Italia a parità di durata, non considerando l'inflazione.


 

Btp Italia marzo 2023 e Btp tradizionale, quale scegliere

I Btp Italia di marzo hanno una durata di 5 anni, con un premio fedeltà garantito pari allo 0,8% per gli investitori che sottoscrivono il titolo in fase di emissione e lo mantengono fino alla scadenza, fissata per il 14 marzo 2028. Il rendimento minimo garantito è del 2% comunicato proprio oggi 3 marzo.

Vediamo, dunque, cosa conviene comprare tra un Btp tradizionale di pari durata o il Btp Italia marzo 2023.

In caso di incremento dell'indice dei prezzi, ad esempio del 3% nel periodo considerato, il rendimento del Btp Italia aumenterà di pari passo, raggiungendo il 5%, 3% di inflazione più 2% di rendimento di base, sul capitale nominale investito. D'altro canto, se l'indice dei prezzi rimane stabile o diminuisce, il pagamento della cedola sarà limitato al tasso minimo previsto.


 

In pratica, come evidenziato dalle analisi precedenti sui Btp Italia, generalmente il rendimento del titolo tende a essere inferiore rispetto a quello dei tradizionali Btp a tasso fisso, ma tenendo conto delle aspettative di inflazione del mercato, la remunerazione finale dovrebbe essere più alta. Ma l'inflazione, sebbene elevata, sta per entrare in una fase discendente anche per via dell'aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea. Si tratta di un fattore da considerare nella valutazione dei Btp Italia rispetto ai Btp a tasso fisso.

Anzi, per meglio dire, del fattore fondamentale e che, quindi, fa propendere in questo momento, dove tutti o quasi gli esperti ritengono un inflazione a fine anno del 2%-3% quindi in forte discesa, all'acquisto di un Btp tradizionale rispetto al Btp Italia,

E una scelta, in previsione di un prossimo rialzo dei tassi da parte della Bce, potrebbe anche essere quella di non comprare nulla al momento e di aspettare i prossimi mesi, quando i tassi di interesse potrebbero essere superiori di 0,5%-1% rispetto a quelli attuali e di comprare solo in quel momento un Btp tradizionale

Sui Btp Italia, come tutti gli altri titoli di Stato italiani, viene applicata un'aliquota agevolata pari al 12,5%.