Btp Valore ottobre 2023, come cambia dopo rialzo tassi di interesse Bce (e cosa fare con Btp già emessi e futuri)

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Btp Valore ottobre 2023, come cambia dop

La Bce ha recentemente innalzato i tassi di interesse, portando il tasso sui depositi presso la banca centrale al 4%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 4,5%. Quali conseguenze?

In seguito all'ultima decisione della Banca centrale europea di aumentare i tassi di interesse emergono nuove opportunità per gli investitori interessati ai Btp e al Btp valore di ottobre 2023. Questi strumenti finanziari sono un mezzo attraverso cui lo Stato si finanzia, caratterizzandosi per la loro sicurezza e la durata determinata.

Il Ministero dell'Economia ha definito la strategia per la prossima emissione di un nuovo titolo di Stato previsto per il 29 settembre, che prevede la pubblicazione dei tassi minimi garantiti e l'assegnazione di un codice ISIN identificativo. Questo strumento avrà una durata quinquennale e sarà caratterizzato da un premio extra finale destinato agli acquirenti che parteciperanno alla fase di collocamento e conserveranno il titolo fino al termine del suo ciclo di maturazione. Vediamo nei dettagli:

  • Cosa cambia per Btp Valore ottobre 2023 dopo aumento tassi di interesse
  • Cosa fare con Btp già emessi e futuri

Cosa cambia per Btp Valore ottobre 2023 dopo aumento tassi di interesse

Al pari della precedente emissione, il Btp Valore di ottobre 2023 è destinato solo a investitori al dettaglio. Gli interessati possono accedere a questo strumento finanziario tramite il proprio servizio di home banking, a patto che siano abilitati alle operazioni di trading online, oppure recandosi presso la propria istituzione bancaria o l'ufficio postale di riferimento, a condizione di disporre di un conto corrente con il correlato conto deposito titoli.

Il requisito minimo di investimento per il Btp Valore è fissato a 1.000 euro, garantendo pertanto che l'ammontare richiesto sarà costantemente sottoscrivibile. Il titolo potrà essere acquistato al prezzo nominale, cioè al valore di 100, senza alcuna applicazione di commissioni durante il periodo di collocamento. Gli acquirenti avranno accesso a agevolazioni fiscali previste per i titoli di Stato, con una tassazione agevolata al 12,5%, e godranno dell'esenzione dall'imposta di successione su cedole e premi fedeltà.

La cedola annua prevista per il nuovo Btp Valore dovrebbe oscillare intorno al 3,8%. Ulteriori dettagli relativi al tasso minimo garantito saranno resi noti, e al termine del periodo di collocamento, potrebbe essere presa in considerazione la revisione al rialzo di tali tassi minimi. Per il Btp Valore, l'aumento dello 0,25% dei tassi di interesse si rispecchierà nel tasso minimo garantito che potrebbe essere leggermente inferiore a tale soglia.

Cosa fare con Btp già emessi e futuri

La Bce ha recentemente innalzato i tassi di interesse, portando il tasso sui depositi presso la banca centrale al 4%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 4,5% e il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 4,75%. Questi tassi rimarranno elevati fino a quando non saranno riscontrati effetti tangibili sull'inflazione, che al momento si mantiene al di sotto del target del 2%. La politica monetaria restrittiva ha suscitato critiche da parte di economisti e alcuni governi europei, tra cui l'Italia e la Spagna. Ma, non è ancora chiaro se tale politica abbia effettivamente influito sull'inflazione, e il rallentamento dell'aumento dei prezzi negli ultimi mesi è stato graduale.

Di solito, in risposta agli aumenti dei tassi di interesse, i prezzi dei Btp tendono a diminuire, poiché il valore del titolo deve adeguarsi ai nuovi tassi di riferimento, ora più elevati. Questo comporta un aumento proporzionale del rendimento per chi detiene i titoli. Inoltre, il governo potrebbe incrementare i rendimenti mediante future emissioni di nuovi titoli di Stato.

In questo contesto, con l'attuale aumento dei tassi di interesse da parte della Bce, l'inflazione in crescita e la necessità per lo Stato di ridurre l'indebitamento estero, i Btp offrono rendimenti vantaggiosi. Ad esempio, il Btp Italia ha registrato rendimenti superiori all'8% nell'ultima emissione del 14 marzo, beneficiando dell'aumento dell'inflazione. Anche se non sono previste nuove emissioni nel breve termine, potrebbe essere conveniente considerare questa opzione prima che l'inflazione si attenui ulteriormente.

Per coloro che già possiedono Btp in portafoglio, la decisione di mantenerli o venderli dipende dalla scadenza del titolo. Nel caso di titoli prossimi alla scadenza, è consigliabile conservarli fino alla data di rimborso. Per i titoli con scadenza più lontana, l'impatto negativo sul valore di mercato può essere significativo, pertanto, in caso di necessità immediate di liquidità, la vendita dei titoli può essere presa in considerazione. In ogni caso, con l'attesa di un futuro abbassamento dei tassi da parte della Bce, mantenere i Btp potrebbe comportare un graduale aumento del loro valore di mercato. Alla scadenza, il valore nominale viene rimborsato, spesso con una ritenuta fiscale trascurabile.