Chi può passare mutuo variabile al fisso
Ritorna la possibilità di passare dal mutuo variabile al fisso con estrema facilità. Ecco come e chi può esercitare questa opzione.
A conti fatti non si tratta altro che della ripresa di una norma che ha più di 10 anni di vita, ma riadattata ai nuovi orizzonti temporali. Da quest'anno, passare dal mutuo variabile al fisso diventerà decisamente più semplice.
Per via dell'attuale aumento del costo dei mutui variabili, si tratta senza dubbio di una facilitazione di primissimo piano. Ricordiamo che nel caso di mutuo a tasso fisso, il tasso di interesse resta quello fissato dal contratto per tutta la durata del contratto. Con il mutuo a tasso variabile, il tasso di interesse può cambiare rispetto al tasso di partenza seguendo le oscillazioni del mercato. Approfondiamo in questo articolo in cosa consiste questa nuova possibilità nelle mani del contribuente:
Quest'ultima, dopo l'accertamento dei requisiti previsti dalla normativa vigente, deve solo accettarla. Siamo ancora nella fase iniziale e di conseguenza è legittimo attendere la preparazione di una modulistica specifica per esercitare questo passaggio che farà riferimento alla legge di bilancio. Dopodiché sarà di certo richiesta l'aggiunta dei documenti previsti, in particolare la certificazione Isee, come approfondiremo nel paragrafo successivo in relazione alle categorie di contribuenti che possono attivare questa misura.
Di interessante in questa nuova legge c'è l'indicazione delle modalità di calcolo del nuovo tasso fisso. Il punto di partenza è l'Irs ovvero l'indicatore di riferimento per il mercato dei tassi fissi, che si forma in base alle aspettative delle banche a 10 anni. Dopodiché si considera l'Irs pari alla durata residua del mutuo per poi verificare quale sia il tasso minore tra il 10 anni e il residuo.
Al tasso minore si somma lo spread previsto dal contratto di mutuo variabile per determinare il nuovo tasso fisso. La disposizione legislativa recuperata dal governo Meloni prevede che banca e mutuatario possano allungare il piano di rimborso del mutuo fino a 5 anni, ma solo in caso di mancato superamento dei 25 anni di durata residua del mutuo. Infine, le garanzie ipotecarie passano dal vecchio al nuovo contratto.
Entrando nelle pieghe di questa misura, che entrerà in vigore allo scadere dei primi due mesi del 2023, emerge anche che il mutuatario può chiedere alla sua banca anche di allungare il piano di rimborso del mutuo fino a 5 anni se la durata residua del mutuo non supera complessivamente i 25 anni.
C'è una ben precisa categoria di mutuatari che può esercitare l'opzione di passaggio dal mutuo variabile al fisso con nuova interessante legge ufficiale per il 2023. Si tratta di coloro che hanno sottoscritto fino al 31 dicembre 2023 un finanziamento fino a 200.000 euro per acquisto o ristrutturazione di abitazioni, a tasso variabile per tutta la durata del contratto. Tutti loro possono chiedere e ottenere dalla banca la rinegoziazione del contratto.
Ci sono poi altre due condizioni richieste. La prima è che il richiedente abbia un Isee fino a 35.000 euro. La seconda è che non abbia avuto ritardi nel pagamento delle rate del mutuo. A tal proposito, la puntualità dei pagamenti è riferita solo al mutuo in oggetto di rinegoziazione e non, ad esempio, di un mutuo precedentemente surrogato.