Cosa prevede la nuova riforma del fisco su catasto e nuove tasse per case, terreni e altri fabbricati.
Come cambia il catasto case, terreni e prefabbricati e relative tasse nella riforma Fisco del Governo Meloni? La riforma fiscale è stata approvata nel suo iter Parlmentare venerdì scorso (ora il Governo avrà 2 anni di empo per realizzarla con leggi e decreti dedicati agli argomenti inclusi nel testo votato della Camere) e tra le misure cardine di revisione delle aliquote Irpef per la tassazione sui redditi e riordino delle detrazioni e tasse per le imprese, spuntano anche novità per concetto di residenza fiscale, una no tax area omogenea e lo stop della riscossione a dicembre, e non solo in estate.
Pochi dubbi e incertezze al momento su modifiche per il catasto da inserire nella nuova riforma del Fisco, pur se saranno diverse le tasse che cambieranno per case, terreni e fabbricati soprattutto relativamente alle compravendite.
Nella nuova riforma fiscale non dovrebbe, infatti, trovare spazio alcuna nuova revisione del catasto, come si era ipotizzato, piano in realtà già avviato dall’ex governo Draghi ma che per il momento non sarà ripresa.
Sin dall'inizio dal governo Meloni è stato spiegato che rivedere il catasto con eventuali novità per le tasse su case, terreni e fabbricati non è una necessità urgente né una priorità, sottolineando anche come in quasi nessun altro paese Ue siano stati aggiornati i valori immobiliari e gli stessi valori catastali italiani non hanno al momento necessità di essere rivisti e modificati.
Nella nuova riforma fiscale c'è un riferimento chiaro alla riforma del catasto solo per aggiornare classi delle case che avrà impatto non tanto sulle tasse sulle case ma sulla compravendita delle case in base alle classi.
Se è vero, però, che al momento non sembra si porterà avanti alcuna riforma del catasto vera e propria, è anche vero che nella nuova riforma del Fisco potrebbe rientrare anche un nuovo sistema che mira ad aggiornare annualmente le qualità e le classi di colture, mentre per i redditi agrari si pensa ad estendere la tassazione catastale sulle attività di coltivazione catastale innovativa, come le vertical farm o le micro propagazione.
Infine, per i redditi dei fabbricati, si pensa ad allargare l’uso della cedolare secca anche agli immobili non abitativi. Se pur al momento nulla si farà per gli aggiornamenti catastali, sembra che, considerando che la richiesta di una revisione delle regole per il catasto e per una maggiore valorizzazione di ogni immobile è stata avanzata dall’Ue, potrà essere ripresa in un secondo momento, soprattutto alla luce del fatto che l’ex governo Draghi l’aveva già avviata.
La riforma del Catasto dell’ex governo Draghi, pur prevedendo alcune novità per la classificazione catastale di case e altri immobili, non avrebbe previsto aumenti delle tasse sulle case, come era stato più volte ribadito e spiegato dallo stesso ex premier.
La riforma del catasto del governo Draghi puntava soprattutto a far emergere gli immobili cosiddetti fantasma e far venire meno l’attribuzione esplicita di un valore patrimoniale all’immobile, procedendo su un doppio binario per gli immobili, con la rendita catastale per il calcolo delle tasse da pagare sugli immobili stessi, e la rendita ‘ulteriore’, che non doveva in alcun modo incidere sulla base imponibile per il calcolo delle tasse.
Entrando più nel dettaglio, la riforma del Catasto dell’ex governo Draghi prevedeva le seguenti misure: