Come cambia catasto case, terreni agricoli (e altri), fabbricati e tasse relative in delega fiscale approvata

di Marianna Quatraro pubblicato il
Come cambia catasto case, terreni agrico

Cosa prevede la nuova riforma del fisco su catasto e nuove tasse per case, terreni e altri fabbricati.

Come cambia il catasto case, terreni e prefabbricati e relative tasse nella riforma Fisco del Governo Meloni? La riforma fiscale è stata approvata nel suo iter Parlmentare venerdì scorso (ora il Governo avrà 2 anni di empo per realizzarla con leggi e decreti dedicati agli argomenti inclusi nel testo votato della Camere) e tra le misure cardine di revisione delle aliquote Irpef per la tassazione sui redditi e riordino delle detrazioni e tasse per le imprese, spuntano anche novità per concetto di residenza fiscale, una no tax area omogenea e lo stop della riscossione a dicembre, e non solo in estate. 

Pochi dubbi e incertezze al momento su modifiche per il catasto da inserire nella nuova riforma del Fisco, pur se saranno diverse le tasse che cambieranno per case, terreni e fabbricati soprattutto relativamente alle compravendite.

  • Come cambiano catasto case, terreni e prefabbricati tasse in riforma Fisco
  • Cosa prevedeva riforma del Catasto già avviata da ex governo Draghi

Come cambiano catasto case, terreni e prefabbricati tasse in riforma Fisco Marzo

Stando a quanto confermano le ultime notizie, nella riforma del Fisco non ci sarà alcuna novità specifica per il catasto di case, terreni e fabbricati e nessuna tassa diretta sulla casa dovrebbe cambiare.

Nella nuova riforma fiscale non dovrebbe, infatti, trovare spazio alcuna nuova revisione del catasto, come si era ipotizzato, piano in realtà già avviato dall’ex governo Draghi ma che per il momento non sarà ripresa. 

Sin dall'inizio dal governo Meloni è stato spiegato che rivedere il catasto con eventuali novità per le tasse su case, terreni e fabbricati non è una necessità urgente né una priorità, sottolineando anche come in quasi nessun altro paese Ue siano stati aggiornati i valori immobiliari e gli stessi valori catastali italiani non hanno al momento necessità di essere rivisti e modificati.

Nella nuova riforma fiscale c'è un riferimento chiaro alla riforma del catasto solo per aggiornare classi delle case che avrà impatto non tanto sulle tasse sulle case ma sulla compravendita delle case in base alle classi.

Se è vero, però, che al momento non sembra si porterà avanti alcuna riforma del catasto vera e propria, è anche vero che nella nuova riforma del Fisco potrebbe rientrare anche un nuovo sistema che mira ad aggiornare annualmente le qualità e le classi di colture, mentre per i redditi agrari si pensa ad estendere la tassazione catastale sulle attività di coltivazione catastale innovativa, come le vertical farm o le micro propagazione.

Infine, per i redditi dei fabbricati, si pensa ad allargare l’uso della cedolare secca anche agli immobili non abitativi. Se pur al momento nulla si farà per gli aggiornamenti catastali, sembra che, considerando che la richiesta di una revisione delle regole per il catasto e per una maggiore valorizzazione di ogni immobile è stata avanzata dall’Ue, potrà essere ripresa in un secondo momento, soprattutto alla luce del fatto che l’ex governo Draghi l’aveva già avviata.

Cosa prevedeva riforma del Catasto già avviata da ex governo Draghi

La riforma del Catasto dell’ex governo Draghi, pur prevedendo alcune novità per la classificazione catastale di case e altri immobili, non avrebbe previsto aumenti delle tasse sulle case, come era stato più volte ribadito e spiegato dallo stesso ex premier.

La riforma del catasto del governo Draghi puntava soprattutto a far emergere gli immobili cosiddetti fantasma e far venire meno l’attribuzione esplicita di un valore patrimoniale all’immobile, procedendo su un doppio binario per gli immobili, con la rendita catastale per il calcolo delle tasse da pagare sugli immobili stessi, e la rendita ‘ulteriore’, che non doveva in alcun modo incidere sulla base imponibile per il calcolo delle tasse.

Entrando più nel dettaglio, la riforma del Catasto dell’ex governo Draghi prevedeva le seguenti misure:

  • ricalcolo delle rendite catastali, cioè dei valori attribuiti agli immobili e che sono base di calcolo di tasse, affitto, e non solo e che derivano da diversi elementi, come superficie dell’immobile, numero di vani, posizione in cui l’immobile si trova, ecc;
  • nuovi meccanismi di aggiornamento periodici delle rendite catastali in base alle oscillazioni del mercato di riferimento;
  • una revisione della riforma del Catasto
  • attribuzione ad ogni immobile, oltre alla rendita catastale, anche il relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata sui valori normali espressi dal mercato;
  • potenziamento degli strumenti a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per mappare e censire gli immobili sconosciuti;
  • modifiche per gli Omi, prezzi di mercato divisi per zone e di consultazione nell’accesso alla banca dati catastale;
  • agevolazioni per gli immobili di interesse storico o artistico per costi di manutenzione e conservazione.
Tuttavia, dati aggiornati e nuove informazioni su case, terreni e altri immobili non sarebbero state usate per il calcolo della base imponibile delle imposte sulla casa e per ulteriori tasse sulle case fiscali, ma solo per l’emersione di immobili sconosciuti al Fisco.