Cambia il concetto di residenza con la nuova delega fiscale approvata: cosa potrebbe prevedere e conseguenze per stato di famiglia, Isee, tasse e bonus
Come cambiano regole su residenza, stato di famiglia, Isee e relative tasse e bonus in riforma fisco? Nel testo dell delega fiscale approvato ad inizio Agosto si spazia davvero su tanti argomenti legati al Fisco, dalla necessità di revisione delle aliquote Irpef, alla revisione della no tax area da rendere uguale sia per pensionati che per lavoratori dipendenti, a modifiche di tasse come Iva, Irap e Ires, fino ad una importante revisione del concetto di residenza fiscale. Vediamo allora cosa potrebbe cambiare per la residenza.
Il viceministro ha solo parlato dell'esempio di chi, una volta trasferitosi all'estero, non si iscrivere all'Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero), con conseguenze sul trasferimento ai fini fiscali e si tratta di un aspetto formale che deve superato.
Ben sappiamo, però, quanto lo stesso concetto di residenza sia fondamentale per calcolo e pagamento delle tasse e non solo in riferimento alla differenza tra residenza in Italia e residenza all’estero ma anche a seconda di regione e comune di Italia in cui si risiede.
Sappiamo, infatti, che cambiano le tasse e le imposte da Comune a Comune e da regione a regione, con alcuni luoghi di residenza in cui si può magari usufruire di una tassazione più agevolata rispetto ad altri luoghi in cui invece il pagamento delle tasse risulta più alto, soprattutto all’indomani della possibilità già concessa a Comuni e regioni di modificare le proprie addizionali Irpef locali in base ad esigenze di bilanci finanziari.
Gli enti locali hanno, infatti, la facoltà di decidere come e quanto pagare di tributi locali come Imu o Tari sui rifiuti nonché Irpef regionale e comunale. Secondo quanto anticipato, comunque, la revisione della disciplina della residenza fiscale dovrebbe interessare sia le persone fisiche che giuridiche.
Modificare il concetto di residenza, pur se al momento non si sa come, potrebbe avere certamente conseguenze su definizione di stato di famiglia, pagamento di tasse e accesso ai bonus.
Tutto, infatti, al momento è collegato. Dalla residenza di uno o più soggetti e quindi dalla composizione di relativo stato di famiglia dipendono calcolo e pagamento di tasse, a partire dalla Tari sui rifiuti, come anche bonus di cui si può usufruire in base al valore Isee dello stesso nucleo familiare avente la stessa residenza.
Se un membro di un nucleo familiare cambia, per esempio, residenza, si modifica l’Isee e cambiano sia le tasse da pagare e sia i bonus disponibili. Un Isee più basso permette, infatti, sia al nucleo familiare di origine che al singolo componente che ha cambiato residenza di accedere a maggiori agevolazioni, benefici, misure di sostegno e aiuto che altrimenti non avrebbe potuto avere.
Cambiando, dunque, il concetto di residenza, con novità che potrebbero avere impatto anche sul calcolo Isee familiare, cambierebbero anche tasse e bonus, almeno fino a quando ci sarà l’Isee che, come annunciato, potrebbe essere pian piano sostituito dal nuovo quoziente familiare di calcolo delle tasse. Ma anche in questo caso, fulcro del calcolo sarebbe il numero di familiari aventi la residenza nella stessa casa e legati da vincoli affettivi o familiari.