Come e quando i soldi, case e beni dati in vita incidono su eredità che si dovrebbe ricevere

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Come e quando i soldi, case e beni dati

Quali sono i casi in cui una donazione può incidere sull’eredità legittima spettante a tutti gli eredi: cosa prevedono leggi in vigore e chiarimenti

Come e quando le donazioni di soldi, case e beni in vita incidono su eredità legittima che si dovrebbe ricevere? La donazione, intesa come atto liberale che qualsiasi persona in vita può disporre nei confronti di una terza persone, che sia figlio o altro parente, o amici, è un’operazione da compiere seguendo regole e leggi specifiche, altrimenti si corre il rischio che possa essere revocata o impugnata dopo la morte della persona che l’ha disposta.

  • Come incidono donazioni di soldi, case e beni in vita su eredità legittima 
  • Quali sono le quote legittime da rispettare per donazioni di soldi, case e beni in vita senza rischi


Come incidono donazioni di soldi, case e beni in vita su eredità legittima 

Le donazioni di soldi, case e beni in vita su eredità legittima che si dovrebbe ricevere incidono nella misura in cui possono rappresentare anticipi dell’eredità per cui non devono mai violare le cosiddette quote legittime di successione di una eredità. 

Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, è, infatti, possibile fare donazioni di soldi, case e beni in vita a figli o altri parenti ma anche ad amici solo a condizione di rispettare le quote legittime di eredità spettanti agli eredi di diritto, come, per esempio, nel caso in cui i genitori decidono di acquistare una casa ai figli che non hanno mezzi e soldi per comprarla da soli.

In questo caso, la casa una acquistata ai figli quando i genitori erano ancora in vita, al momento della divisione ereditaria rientra nell’eredità di tutti gli eredi legittimi, per cui il suo valore deve essere considerato nell’acconto della quota ereditaria, anche se, per legge, il testatore può rilasciare una dichiarazione esplicita, secondo cui l’acconto della quota ereditaria non deve essere calcolato nell’eredità, a me che non sia già stata considerata nella quota legittima spettante al figlio. 

Se, infatti, il testatore con la sua donazione rispetta la divisione delle quote legittime di eredità, non sussiste alcun problema ma se lede le quote legittime può portare a un contenzioso ereditario e la donazione può essere, invece, impugnata e revocata.

Quali sono le quote legittime da rispettare per donazioni di soldi, case e beni in vita senza rischi

Per evitare che una donazione di soldi, case e beni in vita possa incidere su eredità legittima che si dovrebbe ricevere, dunque, la cosa migliore da fare è sempre rispettare, quando si è ancora in vita, le quote legittime previste dalla legge. 

Le quote legittime sono percentuali del patrimonio di un defunto che devono essere, per legge, riconosciute agli eredi legittimi del de cuius in maniera differente a seconda del legame tra defunto e parente superstite. Le quote legittime per la divisione dell’eredità sono le seguenti:

  • se il defunto lascia solo l’altro coniuge, spetta a lui la metà dell’eredità del coniuge defunto e la casa coniugale e l’altra metà dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se il defunto lascia coniuge e un figlio unico, un terzo dell’eredità e il diritto di abitazione sulla casa vanno al coniuge, un terzo dell’eredità va al figlio unico e un terzo dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se il defunto lascia coniuge e due o più figli, un quarto dell’eredità spetta al coniuge più il diritto della casa coniugale, metà dell’eredità deve essere divisa tra i figli in parti uguali e un quarto dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se manca il coniuge e in presenza di un figlio unico, al figlio spetta metà dell’eredità e l’altra metà dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se il defunto lascia coniuge e genitori e non ha figli, l’eredità spetta per metà al coniuge più il diritto della casa coniugale, un quarto dell’eredità spetta a genitori e altri ascendenti e un quarto dell’eredità è la quota del testamento liberamente disponibile;
  • se il defunto lascia solo i genitori, spetta a loro un terzo dell’eredità e due terzi dell’eredità sono di quota del testamento liberamente disponibile;
  • in assenza di figli e coniuge superstite del defunto e altri eredi, tutto il patrimonio spetta a fratelli e sorelle in parti uguali;
  • in assenza di figli e coniuge e di ascendenti e collaterali, l’eredità spetta anche ai parenti indiretti fino al sesto grado in base ai legami di parentela più prossimi, partendo cioè dagli zii, per arrivare ai parenti in terzo grado, cugini, parenti di quarto grado, ecc;
  • in mancanza di eredi, casa, terreni e tutta l’eredità spettano interamente allo Stato.