Come funziona il nuovo quoziente familiare, pro e contro e per quali misure è già in vigore: cosa prevedono le ultime novità e cosa potrebbe ancora cambiare
Potrebbe entrare in vigore fino alla sostituzione completa dell’Isee il nuovo quoziente familiare che è già entrato in vigore in alcuni casi. Si tratta di un nuovo sistema di calcolo delle tasse da pagare che si basa sul numero dei componenti di una famiglia, considerando il reddito complessivo della famiglia e rapportandolo al numero delle persone che la compongono. Vediamo nel dettaglio come funziona il quoziente familiare e quali sono pro e contro di questa novità.
Decisamente meno vantaggioso sarebbe il quoziente familiare per chi è solo o per una coppia, perché sarebbe basso. Con il quoziente familiare, se oggi una famiglia in cui entrambi i coniugi lavorano paga più tasse rispetto ad una famiglia monoreddito, perché cumulando i redditi di entrambe i coniugi si rientra in uno scaglione più alto, con applicazione di un’aliquota Irpef più alta per le tasse, con il quoziente familiare cambia il calcolo delle tasse da pagare in base al numero dei componenti della famiglia e le aliquote d’imposta dipendono dal reddito familiare diviso per il numero di componenti, corretti per una scala di equivalenza.
Tuttavia, secondo alcuni esperti, tra i contro del quoziente familiare ci sarebbe proprio un minor gettito fiscale: il passaggio dalla tassazione individuale alla tassazione familiare implicherebbe, infatti, secondo molti, una perdita di gettito, stimata tra il 2%-3%, perché la divisione del reddito per un coefficiente previsto abbatterebbe l’imponibile, riducendo il gettito che normalmente si ottiene dalle imposte con aliquota progressiva ma che dovrebbe comunque essere recuperato, per cui si attuerebbero contestuali misure per evitare che le perdite derivanti dall’introduzione del quoziente familiare possano pesare sulle entrate finanziarie dello Stato.
Altro svantaggio del quoziente familiare sarebbero le maggiori agevolazioni per le famiglie più ricche, a discapito di chi, invece, avrebbe davvero bisogno di aiuti e misure di sostegno, perché il quoziente familiare divide il reddito per un coefficiente che non varia al variare del reddito, aumentando o riducendo le tasse da pagare, ma al variare della composizione familiare e non considera il patrimonio immobiliare, come accade invece per il calcolo Isee, per cui una coppia che guadagna tanto e ha due case di proprietà ma ha tre figli, avrebbe un quoziente familiare alto tanto da avere accesso a diverse agevolazioni che altrimenti non avrebbe con l’attuale Isee.
Il calcolo del quoziente familiare si effettua sul reddito complessivo familiare e si divide per il numero di parti (quoziente) e si ottiene così la base di calcolo della tassazione. All’importo ottenuto si applicano le aliquote Irpef sul reddito di fatto medio della famiglia e si moltiplicano per il numero di componenti della famiglia.
I coefficienti assegnati ad ogni membro del nucleo familiare sono:
La riforma del superbonus 110% prevede la possibilità di richiedere tale agevolazione solo se si ha un reddito calcolato con quoziente familiare di 15 mila euro. Per avere il nuovo superbonus al 90% per le abitazioni unifamiliari bisogna, dunque, avere una soglia di reddito di 15 mila euro.