Apple ha avviato una collaborazione con la banca d'investimento Goldman Sachs per offrire un conto di deposito ad alta resa che fornisce un tasso di interesse annuo del 4,15%.
Apple continua a espandersi nel settore dei prodotti finanziari, ampliando la propria offerta dopo il lancio della Apple Card e del programma Apple Pay Later per i pagamenti a rate, senza interessi o commissioni. L'azienda ha recentemente annunciato il lancio di un servizio di conto deposito, chiamato Apple Savings, in collaborazione con la banca d'investimento Goldman Sachs. Il conto deposito è un servizio finanziario bancario che permette ai clienti di depositare denaro e generare interessi, rappresentando un'opzione di investimento a basso rischio per coloro che desiderano far crescere i propri risparmi. In questo modo, Apple si sta avvicinando sempre di più al modello di una banca tradizionale. Ecco cosa sta succedendo:
Il tasso di interesse offerto del 4,15% è superiore a quello di un conto di risparmio standard e ai principali competitor come Ally Bank e Marcus (il conto proprietario di Goldman), che offrono tassi al 3,75% e 3,9%. Il conto può essere configurato e gestito direttamente dall'app Wallet, non richiede tasse e non vi sono vincoli né depositi minimi. Il guadagno ottenuto dall'interesse è a disposizione dell'utente in qualsiasi momento poiché non ci sono vincoli. La dashboard dedicata del portafoglio digitale di Apple mostra il saldo del conto, gli interessi maturati, i prelievi dal conto e i trasferimenti verso altri conti. Inoltre, il conto è facile e immediato da usare, rendendolo accessibile a tutti.
Gli utenti possono depositare i fondi nel conto dal proprio conto bancario collegato, dal proprio saldo Apple Cash oppure utilizzando i premi della carta di credito Apple chiamati Daily Cash, che sono fondamentalmente cashback che consentono agli utenti di recuperare parte delle spese effettuate con la carta, fino al 3% dell'importo, a seconda del tipo di acquisto. Una volta creato il conto di deposito, tutti i futuri Daily Cash verranno automaticamente depositati sul conto, fornendo agli utenti un cashback remunerato che consente di accumulare denaro senza nemmeno accorgersene.
Per utilizzare il servizio di risparmio offerto da Apple, chiamato Apple Savings, è necessario soddisfare una condizione essenziale, ovvero possedere una Apple Card attiva, che al momento è disponibile solo negli Stati Uniti. Al fine di capire se il servizio di risparmio sarà esteso anche in Italia, è necessario attendere il lancio della carta di credito in Europa. Considerando che sono passati oltre tre anni dal lancio della Apple Card, che è indispensabile per utilizzare il servizio di risparmio, è presumibile che non arriverà presto in Italia e in Europa. Questo ritardo potrebbe essere causato sia dalla mancanza di un partner bancario sia dal nostro quadro normativo, che richiede tempi lunghi per l'approvazione di nuovi prodotti finanziari.
Secondo Roberto Nicastro, fondatore e presidente di Banca AideXa e in passato direttore generale di Unicredit per 18 anni, è probabile che anche Google (tramite Android) entri nel settore finanziario. Sebbene i consumatori possano trarre vantaggio a breve termine da queste iniziative, i regolatori e i governi dovrebbero monitorare attentamente la situazione e intervenire se necessario, in quanto ci sono rischi per la concorrenza nei servizi bancari al dettaglio e per la concentrazione di potere derivante dal controllo dei dati dei clienti. Le banche tradizionali dovranno apportare cambiamenti sostanziali ai loro modelli di business e alle loro architetture tecnologiche, mentre le fintech dovranno adattarsi a questo nuovo ambiente, eventualmente riposizionandosi o collaborando con altri attori del settore.
Secondo gli analisti, la combinazione di un tasso di interesse favorevole e la notorietà del marchio Apple potrebbe attrarre nuovi clienti bancari, specialmente dopo il fallimento di banche tradizionali come Svb e Signature Bank, che ha ridotto la fiducia degli investitori in queste istituzioni. Il Financial Times riporta che gruppi finanziari come Charles Schwab, State Street e M&T hanno subito una fuga di depositi pari a 60 miliardi di dollari nel primo trimestre, poiché i clienti cercavano rendimenti più elevati e poi, dopo il crollo di Svb e Signature Bank, hanno iniziato a preoccuparsi per la sicurezza dei loro depositi.