Cosa fare per recuperare soldi buoni fruttiferi postali con rimborso sbagliato, minore del dovuto

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Cosa fare per recuperare soldi buoni fru

Recuperare rimborso buoni fruttiferi postali

Accade che il risparmiatore si aspettava e chiede una cifra maggiore rispetto a quella prospettata da Poste Italiane in sede di rimborso dei buoni fruttiferi postali.

Non è la prima volta che affrontiamo il tema dei buoni fruttiferi postali e dei rimborsi sbagliati. Ma ogni volta salta fuori qualcosa di nuovo per via della sentenze dei giudici chiamati a esprimersi sui ricorsi dei risparmiatori.

D'altronde questa è storicamente uno degli strumenti più cercati e utilizzati dagli italiani. E anche se gli interessi non sono più lontanamente paragonabili a quelli del passato, continuano ad attirare per via della riconosciuta affidabilità della società che li emette.

Tuttavia non è affatto raro imbattersi in casi controversi che ruotano attorno alla cifra da rimborsare. In estrema sintesi accade che il risparmiatore si aspettava e chiede una cifra maggiore rispetto a quella prospettata da Poste Italiane.

Nel mezzo ci sono norme e interpretazioni che non fanno altro che causare confusione. Fino al punto che si rende necessaria la pronuncia del giudice. E il caso che stiamo per esporre è di sicuro interesse perché ci insegna come comportarsi e quali sono le ragioni che portano a un calcolo errato. Analizziamo quindi

  • Buoni fruttiferi postali, cosa fare con rimborso sbagliato
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Buoni fruttiferi postali, cosa fare con rimborso sbagliato

Ed è proprio l'ultima vicenda che ha guadagnato spazio nelle cronache nazionali a ricordare come sia sempre possibile che il rimborso dei buoni fruttiferi postali possa essere sbagliato.

Il caso è quello di un risparmiatore che non si vedeva riconosciuta la somma indicata sul retro degli stessi buoni sulla base della data di emissione e degli interessi maturati ovvero il rendimento era minore di quanto scritto. In buona sostanza, Poste italiane avrebbe modificato le condizioni contrattuali iniziali in maniera autonoma e, contesta il risparmiatore, senza peraltro comunicarlo.

Naturalmente la variazione del rendimento dei titoli sarebbe andata a vantaggio della società di emissione e dunque a discapito del risparmiatore.

Non si tratta di un caso isolato, come dimostrato dalla recente sentenza della Cassazione, a cui l'uomo ha fatto riferimento per imbastire la sua difesa, secondo cui i buoni fruttiferi postali sono contratti stipulati tra le parti e di conseguenza vanno riconosciuti gli importi originariamente pattuiti.

Significa quindi che, in caso di rimborso sbagliato, non occorre accettare passivamente perché Poste Italiane potrebbe sottrarre indebitamente gli importi mancanti.

Indispensabile è l'affiancamento di un legale, anche di un'associazione di consumatori, come nel caso di questo risparmiatore che è stato difeso dall'Unione nazionale consumatori Calabria.

Recuperare rimborso buoni fruttiferi postali

Nella fase di rimborso buoni fruttiferi postali, il risparmiatore deve compilar il modello W14 buoni postali fruttiferi di Poste Italiane e quello di scelta della forma di pagamento tra assegno bancario e bonifico bancario sul conto corrente.

Occorre quindi portare con sé la copia di un documento di identità in corso di validità più una fotocopia, la copia del codice fiscale rilasciato dall'Agenzia delle entrate italiana, la copia dei titoli originali. I buoni fruttiferi postali devono invece essere presentati in originale.