riforme pensioni fisco lavoro annunciate rivoluzionarie Meloni
Cosa potrebbero prevedere le nuove riforme di Fisco, lavoro e pensioni annunciate dalla premier Meloni per quest’anno
Cosa si sa finora delle 3 riforme pensioni, fisco, lavoro annunciate rivoluzionarie della Meloni? Si parla da anni ormai di una riforma delle pensioni strutturali per rivedere i requisiti stabiliti dalla Legge Fornero senza, però, mai riuscire a concludere nulla, a causa soprattutto delle complicate condizioni economiche, e quindi indisponibilità di risorse necessarie, che non hanno permesso fiora di portare effettivamente a compimento una vera e propria riforma pensioni.
Ora il governo Meloni si starebbe dimostrando impegnato non solo nella definizione di una riforma pensioni che dovrebbe essere strutturale dal 2024 ma prima ancora nella definizione di una nuova riforma fiscale, prossima ormai ad essere presentata, e di una nuova riforma del lavoro. Vediamo di seguito cosa potrebbero prevedere secondo quanto al momento si sa.
La riforma delle pensioni 2024 è prepotentemente tornata al centro delle discussioni politiche, con un governo che sta dimostrando di voler effettivamente intervenire con modifiche e novità sull’attuale legge Fornero in vigore.
Proseguono, infatti, gli incontri con i sindacati, proprio per la definizione di una riforma pensioni strutturale che possa entrate ufficialmente in vigore dal prossimo 2024. Considerando, infatti, che eventuali novità per le pensioni verrebbero inserite nella prossima Manovra Finanziaria, entrerebbero in vigore da gennaio 2024.
Le modifiche per le pensioni che dovrebbero rientrare nella prossima riforma potrebbero essere una quota 41 per permettere a tutti di andare in pensione con 41 anni di contributi e indipendentemente dal requisito anagrafico, e un abbassamento dell’età pensionabile per tutti, uomini e donne, cancellando del tutto tutte le soluzioni ponte attualmente in vigore per garantire la possibilità di pensione anticipata, come quota 103, opzione donna, ape social, ecc.
I sindacati chiedono di abbassare l’età pensionabile a 62 anni per tutti ma il governo potrebbe arrivare a 64 anni. Si parla poi di misure ad hoc per giovani, precari e con carriere discontinue, e donne, per valorizzare il loro lavoro di cura di figli e famiglia, forse anche con valorizzazione contributiva ai fini pensionistici. Attenzione sarebbe puntata anche sulla previdenza complementare e fondi pensioni.
Tuttavia, per l’attuazione di una vera e propria riforma pensioni strutturale, bisognerà fare i conti con le risorse economiche disponibili.
Prima della riforma delle pensioni, a marzo si attende la riforma del Fisco, che dopo la presentazione dovrebbe entrare in vigore presumibilmente in estate. La principale modifica della riforma del Fisco è la revisione delle aliquote Irpef.
Se, infatti, lo scorso anno il governo Draghi aveva già modificato le aliquote Irpef, portandole da cinque a quattro in base ai diversi scaglioni di reddito, ora il governo Meloni pensa di ridurle ancora. Le attuali aliquote Irpef di tassazione sui redditi sono le seguenti:
Il governo Meloni vuole modificare le aliquote Irpef e sono diverse le ipotesi oggi al vaglio. La prima ipotesi di riduzione delle aliquote Irpef potrebbe prevedere le tre seguenti novità:
Le altre ipotesi di revisione delle aliquote Irpef da parte del governo Meloni potrebbero essere di un accorpamento delle prime due aliquote del 23% e del 25% in una sola aliquota al 20% per redditi fino a 28.000 euro, avvantaggiando coloro che percepiscono redditi inferiori con una netta riduzione delle tasse; o di introduzione di un’aliquota unica del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro, di un’aliquota del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro e del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro e quella
La riforma del Fisco dovrebbe prevedere ulteriori modifiche come:
Prossimo appuntamento del governo dopo la riforma del fisco è la riforma del lavoro, che dovrebbe contenere: