Quali sono le conseguenze di un abuso edilizio su case o altre costruzioni ricevute o date in donazione, eredità, usufrutto e usucapione
Cosa succede se si da o si riceve casa o costruzioni con abusi edilizi in donazione, eredità, usufrutto e usucapione nel 2023? In Italia, l’abuso edilizio rappresenta un reato che si verifica quando un'opera viene realizzata in assenza di permessi di costruire dal Comune di competenza o di altre autorizzazioni o titolo edilizi previsti dalla legge o anche quando viene eseguita in difformità rispetto al progetto depositato in Comune.
La soluzione all’abuso edilizio è la sanatoria, procedura che permette di regolarizzare l’opera realizzata abusivamente presentandone apposita domanda al Comune di competenza. Non sempre, però, gli abusi edilizi vengono effettivamente sanati e a volte si può anche rischiare di ricevere una casa con abusi edilizi. Vediamo cosa accade in questi casi.
Nell’atto di donazione di una casa o nel caso di una eredità, come nel caso di un contratto di compravendita, devono essere riportati i titoli urbanistici, reali e riferibili all’immobile e tali contratti si ritengono validi con tutti i titoli scritti e allegati a prescindere dalla conformità o difformità dell’immobile.
Secondo le norme in vigore, quando una casa o un’altra costruzione in donazione o in eredità presenta un abuso edilizio, le conseguenze cambiano per chi riceve o dà la casa. Stando, infatti, a quanto previsto dalle leggi in vigore, quando si riceve in donazione una casa o altra costruzione con abusi edilizi, chi riceve la donazione non corre alcun rischio se dimostra la sua estraneità all'illecito.
Se, invece, si accerta il suo coinvolgimento nella realizzazione della costruzione abusiva o delle difformità, chi riceve la donazione potrebbe rischiare sanzioni e condanne.
Dunque, risponde del reato di abuso edilizio, per legge, solo l’autore dell’abuso e l’eventuale concorrente ma non chi, in un momento successivo, acquisisce la proprietà dell’immobile, sia per donazione che per eredità, anche se consapevole dell’abuso prima della firma del rogito.
Per esempio, se un figlio accetta in donazione o in eredità dal padre una casa che presenta un abuso edilizio, non può essere responsabile, e quindi accusato, del reato di abuso edilizio. Anche gli eredi, dunque, non rispondono degli abusi edilizi del de cuius.
Tuttavia, nel caso di abusi edilizi in una casa ricevuta in donazione o in eredità, se scatta l’ordine di demolizione, colpisce l’effettivo proprietario dell’immobile, anche se non risulta l’effettivo autore dell’abuso edilizio.
Ciò significa che chi ha ricevuto una casa abusiva in donazione o in eredità deve sanare l’abuso, se sanabile, indipendentemente dal fatto che il procedimento penale per abuso edilizio valga nei confronti del donante.
Stesso discorso per le responsabilità delle case o di altre costruzioni con abusi edilizi valido per case date e ricevute in donazione o eredità vale per case date e ricevute in usufrutto o usucapione: chi riceve la casa con l’abuso edilizio in usufrutto o usucapione non è responsabile e non deve rispondere penalmente dell’abuso.
Anche in questi casi, però, chi riceve la casa in usufrutto o usucapione resta destinatario della sanzione amministrativa della demolizione, che non si pone come punizione nei confronti del responsabile dell’abuso ma come obbligo per ripristinare l’equilibrio paesaggistico tutelato dalle norme urbanistiche locali.
Dunque, chi riceve la casa in usufrutto o usucapione non risponde delle conseguenze penali che colpiscono i legittimi e originari proprietari, ma è comunque responsabile della regolarizzazione dell’opera abusiva, per cui deve presentare richiesta di sanatoria.