Due importanti novità per bollette luce e gas dopo il 30 settembre e dopo il 10 gennaio ( e interessano tutti)

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Due importanti novità per bollette luce

Il 30 settembre scadranno gli incentivi tariffari per le bollette energetiche. Entro il 10 gennaio 2024 occorre migrare verso il mercato libero. Cosa dobbiamo sapere.

Il 30 settembre è il giorno della scadenza degli incentivi per la riduzione delle bollette energetiche, che sono stati approvati dal governo alla fine di giugno e attuati dall'Autorità per l'Energia, le Reti e l'Ambiente attraverso l'ultimo aggiornamento trimestrale sui costi dell'elettricità.

Con il decreto legge Bollette bis, il governo ha deliberato di prorogare le misure volte a mitigare l'impatto degli aumenti nei costi dell'elettricità e del gas sulle fatture dei consumatori. In particolare, sono stati estesi fino al prossimo 30 settembre tre pacchetti di interventi, a cominciare dall'eliminazione dei costi generali nella bolletta del gas. È noto che a causa degli aumenti nei prezzi delle commodity a monte, la bolletta del gas è stata quella più influenzata da queste oscillazioni. Approfondiamo tutto e andiamo oltre:

  • Quali aiuti per le bollette di luce e gas dopo il 30 settembre
  • Verso l'obbligo del passaggio al mercato libero di luce e gas

Quali aiuti per le bollette di luce e gas dopo il 30 settembre

Il 30 settembre scadranno gli incentivi tariffari per le bollette energetiche. Il governo non ha ancora ufficializzato la propria strategia per i mesi successivi; ma è emersa l'idea di introdurre a partire da ottobre un nuovo schema di incentivi, applicabile fino alla fine dell'anno. Questo schema prevedrebbe una rinnovata forma di bonus sociale destinato alle famiglie con redditi bassi e medi, oltre a nuovi sostegni per tutti gli altri consumatori, ma limitati all'energia elettrica e solo se i prezzi superano una determinata soglia.

Durante l'ultimo trimestre dell'anno, ciò potrebbe comportare che milioni di persone vedano il ritorno dell'Iva sul gas o la reintroduzione della componente degli oneri di sistema che fino ad ora, sin dall'inizio della crisi energetica, era stata eliminata. L'impatto complessivo sulle bollette rimane da valutare, in quanto negli ultimi mesi il prezzo del gas è rimasto relativamente basso sul mercato di Amsterdam, mantenendosi poco sopra i 30 euro al megawattora. Ad agosto l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha registrato un aumento di oltre il 2% nel prezzo del gas nel mercato tutelato.

Confermato quindi dal ministro dell'Ambiente che il bonus sociale per le famiglie a basso reddito verrà mantenuto. Il bonus, la cui entità varia in base alla composizione del nucleo familiare e al valore dell'Isee, ha svolto un ruolo significativo nell'attenuare gli aumenti nei costi dell'energia elettrica e del gas negli ultimi due anni.

Entro la fine dell'anno, è possibile che la misura venga potenziata, soprattutto per i nuclei familiari con Isee particolarmente basso. A partire dal primo ottobre, potrebbero essere definiti nuovi livelli di sconto in base al reddito Isee, attualmente 15.000 euro per i nuclei con meno di 4 figli e 30.000 euro per quelli con più di 4 figli. Il nuovo modello, che amplierebbe il numero di beneficiari, garantirebbe sconti più significativi per i redditi Isee più bassi.

Da ora in poi, il costo del bonus non graverà più sulle altre famiglie, che fino ad ora hanno contribuito a finanziare questa misura secondo uno schema precedentemente adottato, a eccezione di una componente integrativa finanziata dal governo durante periodi di emergenza.

Quest'anno, ci si aspetta un aumento del numero di famiglie che beneficeranno del bonus luce e gas, raggiungendo un totale di circa 7,5 milioni di nuclei familiari. A partire dal primo gennaio 2024, se i prezzi del Ttf di Amsterdam dovessero rimanere bassi senza ulteriori aumenti significativi, il bonus sociale potrebbe essere riportato ai livelli precedenti alla crisi.

Per quanto riguarda gli altri consumatori, è possibile che l'aliquota Iva ridotta al 5% per il gas, attualmente applicata sia per usi civili che industriali, venga revocata, facendo ritornare l'aliquota al 10% per i consumatori domestici e al 22% per le imprese.

Anche l'azzeramento degli oneri di sistema, in parte revocato lo scorso aprile, potrebbe essere eliminato, comportando il ritorno di questi costi nelle bollette e la riduzione degli sconti sul gas. Tuttavia, in caso di significativi aumenti nei prezzi dell'energia elettrica e del gas, potrebbe entrare in vigore il bonus riscaldamento a partire dal primo ottobre, una misura già annunciata e dotata di un budget iniziale di un miliardo di euro, destinato a essere applicato. Tale bonus sarebbe erogato in forma fissa, senza considerare il reddito, ma variabile in base alle zone climatiche. Questo bonus sarebbe applicabile a tutti, a eccezione di coloro che già ricevono il bonus sociale, ma riguarderebbe solo il riscaldamento.

Verso l'obbligo del passaggio al mercato libero di luce e gas

Entro il 10 gennaio 2024, tutti i cittadini saranno tenuti a migrare verso il mercato libero per quanto riguarda le forniture di energia elettrica e gas. Questo cambiamento comporterà significative modifiche e presenta alcune implicazioni da considerare.

Nel caso in cui i consumatori non effettuino autonomamente la transizione verso il mercato libero, la loro fornitura verrà assegnata a un nuovo operatore tramite un procedimento di asta.

Oggi ci sono circa 4,5 milioni di consumatori classificati come vulnerabili che rimarranno nel sistema di tutela. Per quanto riguarda il gas, sono ancora 6,9 milioni gli italiani attivi nel mercato tutelato.

Il decreto Milleproroghe contiene disposizioni riguardanti le regole, i criteri e le modalità del passaggio al mercato libero per i clienti domestici non vulnerabili. Le condizioni tariffarie alle quali i clienti avranno accesso non sono state ancora stabilite. La sola via per evitare di essere sottoposti all'assegnazione tramite asta è quella di effettuare il passaggio prima della scadenza dell'obbligo, consentendo ai consumatori di scegliere autonomamente il proprio fornitore energetico.

In ogni caso il mancato rispetto dei tempi di adeguamento non comporterà multe o sanzioni. Ma, esiste il rischio di un aumento dei costi delle forniture energetiche.

Il passaggio a un nuovo fornitore non comporterà una duplicazione delle fatturazioni poiché i dati di lettura dei contatori, registrati durante il cambio, dovrebbero essere utilizzati sia dal vecchio che dal nuovo fornitore per calcolare le relative fatture.