Quali rischi Italia con fallimento banche Usa
La preoccupazione per un possibile fallimento della Silicon Valley Bank ha causato un crollo dei titoli finanziari e bancari, provocando perdite a livello globale.
Le autorità degli Stati Uniti hanno chiuso la Silicon Valley Bank, un istituto finanziario specializzato nel finanziamento di startup tecnologiche, il cui recente crollo ha causato turbolenze nei mercati finanziari globali per due giorni consecutivi. Il California Department of Financial protection and Innovation ha trasferito la supervisione della Silicon Valley Bank alla Federal Deposit Insurance Corporation, l'ente governativo indipendente responsabile dell'assicurazione sui depositi bancari delle istituzioni.
Questa è la più grande insolvenza di una banca dal periodo della crisi finanziaria del 2008 e il secondo più grande fallimento nella storia del sistema bancario degli Stati Uniti, con un valore di asset pari a circa 209 miliardi di dollari e depositi per 175,4 miliardi di dollari, superato solo dal fallimento della Washington Mutual. Ci interessa allora capire:
Quali rischi in Italia con il fallimento banche Usa
Banche italiane più sicure o a rischio
La preoccupazione per un possibile fallimento della banca con sede a Santa Clara, in California, ha causato un crollo dei titoli finanziari e bancari, provocando perdite a livello globale sui mercati azionari. Tale situazione ha creato preoccupazione per un possibile effetto di contagio e il timore che il fallimento possa ripercuotersi come un nuovo caso Lehman Brothers. La segretaria del Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, ha descritto la situazione come grave durante un'audizione al Congresso. Le azioni della First Republic Bank, che serve le società di venture capital e i clienti del settore tecnologico, sono state sospese dopo aver subito perdite del 40%.
La causa principale di questo evento va cercata nel rapido aumento dei tassi di interesse dopo un decennio di costi del denaro bassi. Questo ha portato le banche a possedere obbligazioni a basso tasso di interesse che non possono essere vendute rapidamente senza subire perdite. Quando aumenta il rendimento, il prezzo del titolo diminuisce.
La crisi bancaria americana ha avuto un impatto negativo sui mercati europei con l'indice dei titoli bancari che ha subito un forte calo, causato principalmente dai crolli di Société Générale, Deutsche Bank e Banco Santander. Anche i titoli bancari italiani hanno subito perdite, con il Ftse-Mib che ha registrato una perdita dell'1,55%.
Nel settore del credito e del risparmio gestito, le maggiori perdite sono state subite da Finecobank, Bper, Banca Mediolanum e Unicredit. Nonostante il positivo andamento del mercato del lavoro americano, con la creazione di nuovi posti di lavoro a febbraio, le Borse europee non sono riuscite a ridurre le perdite.
In ogni caso, gli analisti affermano che questa situazione è diversa dalle precedenti e che la forte esposizione di Svb all'industria hi-tech dovrebbe evitare il contagio del settore bancario. Le principali banche hanno un sufficiente capitale per evitare una situazione simile.
La Banca centrale europea ha stilato una nuova classifica delle istituzioni finanziarie più affidabili, tra cui sono presenti due banche italiane nella top 10. Il parametro utilizzato per la classifica è il requisito di secondo pilastro (Pillar 2 Requirement, P2R) ovvero quello patrimoniale specifico per singola banca e si applica in aggiunta al requisito patrimoniale minimo di primo pilastro, quando questo sottostima o non copre alcuni rischi. Il P2R è giuridicamente vincolante e le banche che non lo rispettano possono essere soggette a misure di vigilanza e sanzioni.
Le due banche italiane che sono risultate nella top 10 sono Credito Emiliano (Credem) e Banca Mediolanum. Credem è stata valutata come l'istituto con il P2R più basso (1%) e un CET1 (Common Equity Tier 1) pari a 0,56%, guadagnandosi il titolo di migliore in Italia e primo posto in Europa tra le banche commerciali.
L'elenco delle 10 banche italiane presenti nella classifica della Bce, partendo dalla più sicura, si compone di Credem, Banca Mediolanum, Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Finecobank, Unicredit, Cassa Centrale, BPER, Popolare di Sondrio, Monte dei Paschi di Siena e Iccrea Banca – Banche di Credito Cooperativo.
Ricordando che su ogni conto corrente c'è la garanzia dello Stato italiano fino a 100.000 euro, la situazione degli istituti di credito italiani non appare allarmante.