Ci sono tre ragioni per valutare il cambiamento di conto corrente. Il primo è l'aumento dell'inflazione, il secondo è l'aumento dei costi, il terzo è la maggiore convenienza dei prodotti online.
Tra il 2022 e il 2023, l'effetto dell'inflazione ha comportato un aumento generalizzato dei prezzi di beni e servizi. Questo trend non ha risparmiato neanche i conti correnti. La gestione di questo prodotto bancario ha visto un incremento sia nei costi fissi che nelle commissioni relative alle principali operazioni. In questo contesto, i conti correnti online si sono confermati come la scelta migliore per contenere i costi senza compromessi.
Oltre a offrire flessibilità e funzionalità paragonabili a quelli dei conti correnti tradizionali, presentano costi inferiori e in diminuzione rispetto a quest'ultimi. Ci domandiamo allora perché e se conviene cambiare ora conto corrente?
E la necessità di cambiare conto corrente, risulta attualmente più che mai, una esigenza per milioni di italiani, in quanto la maggior parte di essi, ha i propri soldi depositati sulla banche "più famose" e "tradizionali" come Banca Intesa, Unicredit o locali che sono quelle, dove, appunto, i rendimenti sono bassi (quasi zero) dei conti correnti e le spese più alte.
Il tutto senza dimenticare che alcuni istituti di credito, soprattutto stranieri, stanno proponendo rendimenti fino al 5%, come è il caso della spagnola BBVA.
In particolare, ha previsto un aumento nei tassi di remunerazione relativi ai conti correnti, portandoli dal 2% al 4%. In parallelo, gli interessi relativi ai depositi flessibili sono stati alzati dal 3% al 5%. Questo regime di remunerazione è valido fino al 31 gennaio 2025, con l'accredito degli interessi su base mensile. Non è richiesta ai clienti alcuna condizione, come un requisito di saldo minimo, e non ci sono vincoli di durata.
Allo stesso tempo, altre istituzioni bancarie stanno seguendo questa tendenza, anche se non sono ancora riuscite a raggiungere tassi di rendimento così elevati. Pensiamo a Banca d'Asti sta offrendo tassi di interesse tra il 2 e il 3% e ai titolari dei conti correnti, sebbene con restrizioni temporali e specifiche condizioni.
Oppure, spostandoci sull'online, alla banca italiana Illimity che ha introdotto un tasso di interesse del 2,5% sui saldi a vista, ma limitandolo al suo conto Premium, che richiede un canone mensile di 7 euro.
A tal proposito, i conti correnti online sono una soluzione conveniente, versatile e ricca di funzionalità per gestire in modo efficiente le proprie finanze, riducendo al minimo le spese bancarie. Una delle obiezioni più frequenti nei confronti dei conti correnti online riguarda i presunti limiti associati a questo tipo di servizio. Nel contesto attuale, questa obiezione ha perso gran parte della sua validità poiché le banche offrono sempre più conti online che offrono le stesse funzionalità dei conti tradizionali. Eventuali restrizioni si riferiscono principalmente a servizi aggiuntivi, come portafogli titoli o funzioni di investimento, che interessano solo una piccola percentuale di clienti.
I vantaggi dei conti correnti online si manifestano sia sul piano pratico che su quello dei costi. La gestione del conto tramite internet e dispositivi mobili consente di eseguire bonifici e altre operazioni in pochi secondi, senza dover recarsi fisicamente in banca. Anche la richiesta e la gestione delle carte di debito e di credito avvengono online, con consegna a domicilio, evitando visite in filiale.
In confronto ai conti correnti tradizionali, i conti online presentano costi fissi e variabili inferiori. Nonostante l'aumento dei prezzi registrato negli ultimi mesi, l'Osservatorio ConfrontaConti.it ha riscontrato una diminuzione dei costi dei conti online tra il 2022 e il 2023. Nel corso dell'ultimo anno, il canone annuale per la gestione dei conti online è diminuito dell'8%. Anche i costi associati al possesso di una carta di debito sono scesi del 6%, mentre quelli delle carte di credito sono diminuiti dell'8%.
D'altro canto, i costi dei conti correnti tradizionali hanno subito un aumento medio del 25% nell'ultimo anno, con un incremento del 56% per le carte di debito e un modesto aumento dell'1% per le carte di credito.
Coloro che preferiscono ancora i conti tradizionali non devono comunque disperare. Nonostante siano considerati prodotti costosi, esistono diverse opportunità per ridurre le spese. Molte offerte bancarie includono opzioni per abbassare o eliminare il canone annuo del conto corrente, come l'accredito dello stipendio o della pensione. Altre soluzioni includono sconti per l'apertura online del conto e agevolazioni per i giovani. Ed è possibile considerare un passaggio a un conto corrente tradizionale con costi inferiori, selezionando un prodotto che meglio si adatti alle proprie esigenze e attività finanziarie all'interno delle offerte disponibili presso la propria banca.
Le spese associate a un conto corrente possono essere suddivise in due categorie principali: quelle legate all'apertura del conto e quelle legate alla sua gestione continua. Il conto corrente bancario è un contratto a esecuzione continuativa che comporta costi di mantenimento nel corso della sua esistenza, a meno che il consumatore decida di chiuderlo. Nei contratti di lunga durata, la banca ha il diritto di apportare modifiche unilaterali alle condizioni contrattuali durante il rapporto per adeguarle a cambiamenti di mercato, come ad esempio un aumento significativo dei tassi ufficiali di sconto, che potrebbero impattare sui costi della banca. Pertanto, è essenziale essere consapevoli delle spese legate a un conto corrente per evitare di dover sostenere costi e oneri che inizialmente erano minimi.
Le spese fisse di un conto corrente includono tutti i costi che si verificano indipendentemente dall'uso del conto. Questi possono comprendere spese di apertura del conto, canoni mensili, trimestrali, semestrali o annuali, canoni per carte di credito o di debito, spese per l'invio degli estratti conto mensili, trimestrali, semestrali o annuali e l'imposta di bollo. La maggior parte di queste spese rappresenta i costi sostenuti dalla banca per la gestione del conto, e spesso è possibile ridurle optando per conti correnti online, poiché l'uso delle funzionalità dei sistemi di home banking o delle app di mobile banking consente di minimizzare la necessità di recarsi fisicamente in filiale o di interagire con operatori di sportello.
Le spese ricorrenti associate a un conto corrente riguardano tutte le voci che dipendono dall'uso effettivo del conto. Queste spese sono generalmente rappresentate dalle commissioni, ovvero costi aggiuntivi che la banca applica alle diverse operazioni. Le commissioni sono stabilite nel contratto di conto corrente e solitamente si applicano alle seguenti operazioni: bonifici, prelievi, emissione e incasso di assegni, domiciliazione di utenze, autorizzazioni per addebiti Rid/Sepa, situazioni di scoperto sul conto, operazioni di investimento e disinvestimento.