Importanti bonus agevolazioni case bloccati direttiva Ue
A rischio bonus e agevolazioni per lavori in casa con approvazione nuova direttiva europea per case green: cosa potrebbe essere bloccato e perchè
Quali importanti bonus e agevolazioni per le case potrebbero essere bloccati con direttiva green dell'Ue? Mentre è stata approvata la nuova legge Ue che impone ristrutturazioni edilizie di case vecchie in Aula dell’Europarlamento e ci si avvia all’approvazione finale del provvedimento, arrivano brutte notizie sul fronte bonus e agevolazioni per lavori in casa che potrebbero essere contestualmente cancellati. Vediamo cosa sta accadendo e i rischi che si profilano.
La nuova legge Ue prevede l’obbligo di ristrutturazione per tutte le case e gli edifici di classe inferiore a E ed entro il 2023 tutti gli edifici e le case di classe energetica inferiore a E, cioè F e G, dovranno essere ristrutturati per migliorare la propria classe energetica e ridurre, quindi, le proprie emissioni inquinanti.
L’attuazione della nuova direttiva europea prevede passaggi specifici che sono i seguenti:
E’ proprio l'Ue ad aver ‘suggerito’ di non rifinanziare alcuni bonus, ma molti Paesi membri, compresa Italia, premono perchè invece la stessa Ue riconosca nuovi aiuti per permettere di effettuare nuovi lavori di ristrutturazione casa.
Stando a quanto riportano le ultime notizie, se la direttiva Ue sulle case green venisse approvata definitivamente così come impostata, molti bonus e agevolazioni fiscali, come quelle per le caldaie a gas, potrebbero subire cambiamenti fino ad essere cancellati per sostenere invece altre tipologie di impianti.
Si parla, infatti, di nuove misure per sostenere lavori volti invece all’installazione si sistemi ibridi e certificati, per funzionare con gas rinnovabili, come l’idrogeno, proprio perchè i nuovi edifici saranno vincolati al divieto di usare sistemi di riscaldamento a combustibili fossili, proprio come le caldaie a gas.
Non dovrebbero, però, essere a rischio agevolazioni per caldaie a condensazione e con una pompa di calore, controllati da una centralina unica, e per caldaie certificate per funzionare con combustibili rinnovabili proprio come idrogeno e biometano.
Del resto, la stessa direttiva sottolinea che gli Stati membri non devono più prevedere agevolazioni e incentivi finanziari per l’installazione di caldaie individuali a combustibili fossili da gennaio 2024.