Come procedono le discussioni sull’attuazione delle nuove direttive Ue green tra ristrutturazione case, sostituzione di vecchi elettrodomestici e installazione di pannelli solari
Qual è la verità sul blocco direttiva Ue per ristrutturazione casa e sostituzione elettrodomestici? Sono mesi ormai che si discute delle nuove direttive Ue che impongono ai cittadini dei Paesi membri obblighi green per le case, da lavori di ristrutturazione obbligatoria se si tratta di case in classi energetiche vecchie, a sostituzione di elettrodomestici più vecchi e quindi inquinanti, all’obbligo di installazione di pannelli solari per la produzione di energia. Ma non tutti approvano i nuovi obblighi. E le discussioni continuano.
Cosa prevede direttiva Ue per ristrutturazione casa e sostituzione elettrodomestici
La verità sul blocco direttiva Ue per ristrutturazione casa e sostituzione elettrodomestici
Cosa prevede direttiva Ue per ristrutturazione casa e sostituzione elettrodomestici
Le direttive dall’Ue per ristrutturazione di casa e sostituzione degli elettrodomestici si inseriscono in un percorso ben più ampio di lavoro per rendere decisamente più green e pulito il mondo in cui viviamo per sostenere ambiente, qualità dell’aria e della salute delle persone.
L’obbligo di ristrutturazione dele case prevede un nuovo piano per rendere più efficienti le case inquinanti di classe energetica F o anche G e da portare almeno alla classe E, che sarà graduale, seguendo i seguenti tempi:
entro il 2030 tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E;
entro il 2033 la classe energetica da raggiungere dovrà essere la D;
entro il 2040 si dovrà raggiungere un livello tale da garantire un parco immobiliare a zero emissioni entro il 2050.
Le uniche tipologie di immobili esonerate dal nuovo obbligo di ristrutturazione green sono le seguenti:
L’Ue ha anche imposto lo stop all’acquisto e alla installazione di caldaie a gas, considerate inquinanti e che dovrebbero del tutto scomparire entro il 2029, ma anche:
l’obbligo di sostituzione di vecchi frigoriferi di classe energetica più bassa e inquinanti;
l’obbligo di sostituzione dei condizionatori agli idrofluorocarburi, noti anche come F-gas, responsabili secondo l’Ue dell’emissione di gas ad effetto serra.
Con particolare riferimento all’obbligo di sostituzione delle vecchie caldaie, per cui l’Ue ha previsto lo stop alle caldaie a gas, con l’obiettivo di superarle del tutto in qualche anno, perchè che si tratta di impianti inquinanti, con il limite temporale per il loro definitivo superamento per il 2029, il primo step è previsto tra il 2025 e il 2026, quando non saranno più disponibili i relativi incentivi attualmente in vigore che si potranno invece avere solo per l’installazione di tecnologie alternative e di sostituzione dei vecchi impianti.
I bonus cancellati interessano le caldaie a gas, anche se, precisiamo, non tutte saranno vietate dall’Ue, in base ai requisiti degli impianti.
Altro obbligo green imposto dall’Ue riguarda, infine, l’installazione di pannelli solari in case ed edifici dal 2026 in poi, superata una specifica metratura, ed entro il 2030 obbligatori per tutti gli edifici residenziali.
L’obiettivo dell’Ue è raddoppiare la capacità fotovoltaica europea e installare 600 nuovi gigawatt, progetto che sarà graduale secondo i seguenti tempi:
entro il 2026 dovranno avere i pannelli solari tutti i nuovi edifici commerciali e pubblici con area utile maggiore di 250 metri quadrati;
entro il 2028 l’obbligo sarà previsto anche per gli edifici già esistenti della stessa tipologia;
dal 2032 l’obbligo di installazione dei pannelli solari dovrà riguardare tutti i nuovi edifici residenziali.
La verità sul blocco direttiva Ue per ristrutturazione casa e sostituzione elettrodomestici
L’obbligo di ristrutturazione delle case, di sostituzione degli elettrodomestici più inquinanti nonché di installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia stanno facendo discutere non poco e spaventano i cittadini che dovranno investire parecchi soldi per adeguarsi alle direttive Ue. E la speranza è che o si rimandino le entrate in vigore delle misure o che Ue o singoli Paesi membri stanzino soldi e incentivi per i cittadini che devono effettuare specifici lavori per rispettare i nuovi obblighi green.
Nel frattempo, qualcosa sembra bloccarsi. Stando a quanto riportano le ultime notizie, infatti, le discussioni tra Parlamento, Commissione e Consiglio per arrivare ad un accordo su un testo condiviso si sono fermate: l’incontro dello scorso giugno e quello del 31 agosto si sono conclusi con un nulla di fatto e tutto è stato rimandato al prossimo incontro del 6 ottobre.
Blocchi e stalli relativi alle direttive green Ue non riguardano, però, la ristrutturazione obbligatoria delle case nè l'obbligo di sostituzione degli elettrodomestici più vecchi ma solo l’installazione dei pannelli solari sugli edifici nuovi ed esistenti. I negoziati europei si sono bloccati, infatti, sui pannelli solari e a creare disappunto sembra sia stata la scadenza del 2026.
Il Consiglio Ue avrebbe preferito limitare l’installazione di pannelli solo agli edifici oggetto di ristrutturazione, e non a tutti gli immobili esistenti. Dunque, la direttiva europea sulle case green sembra in fase di stallo, ma, al contrario, l’intenzione reale non è quella di rimandare le discussioni per meglio definire le situazioni ma di accelerare, anche in vista della fine della legislatura europea (nel 2024 ci saranno le elezioni) e infatti, proprio a settembre, sono in programma già quattro incontri tecnici in vista del prossimo trilogo formale tra Parlamento, Commissione e Consiglio in programma il 6 ottobre.