Cosa prevedono i nuovi obblighi green (per case green) imposti dall’Ue, per chi e posizioni di governo ed esperti economi: ecco la verità di cosa si potrebbe fare
Qual è la verità su obbligo ristrutturazione case e cambio caldaie, condizionatori, cucine, frigoriferi imposto da Ue nella sua direttiva dedicata alle case green? Negli ultimi mesi, l’Ue è intervenuta con la definizione di nuovi obblighi per i cittadini verso un mondo più pulito e verde che coinvolge soprattutto le case più vecchie e inquinanti e gli elettrodomestici ma si tratta di obblighi su cui è il caso di fare precisazioni e chiarimenti.
Secondo quanto previsto dalla nuova legge europea, l’obbligo di ristrutturazione delle case varrà per tutte le case e gli edifici di classe inferiore a E ed entro il 2023 tutti gli edifici e le case di classe energetica inferiore a E, cioè F e G, dovranno essere ristrutturati per migliorare la propria classe energetica e ridurre, quindi, le proprie emissioni inquinanti.
La nuova legge europea che impone l’obbligo di ristrutturazione delle case dovrebbe essere applicata in maniera graduale, per cui:
I nuovi obblighi imposti dall’Ue per raggiungere un maggiore efficientamento energetico stanno facendo molto discutere e stanno creando anche panico tra gli interessati, soprattutto a causa dei costi che ogni obbligo imposto e intervento comporterà, dalla ristrutturazione di case all’obbligo di sostituzione degli elettrodomestici.
Tuttavia, è bene sottolineare che il panico che sta scaturendo dalle nuove imposizioni green Ue può essere al momento relativo perché la verità è che le leggi sono ora solo direttive e devono ancora diventare leggi ufficiali per cui non sono già in vigore e già da osservare.
Inoltre, per esempio, l’obbligo imposto di ristrutturazione delle case non varrebbe per tutte le case seppur la maggioranza ne sarebbe coinvolta ed esistono anche relative deroghe: ci sono deroghe, infatti, per edifici dal particolare valore architettonico o storico, per le case per le vacanze, così come per chiese e luoghi di culto e, inoltre, è stato previsto che ogni Paese membro abbia possibilità di esentare il 22% degli alloggi sociali di proprietà pubblica se le ristrutturazioni comportano aumenti degli affitti superiori ai risparmi in bolletta, o anche solo per mancanza di manodopera qualificata.
C’è molta preoccupazione, però, in merito in Italia sia da parte di molti esponenti politici e sia da parte di associazioni di categoria che sottolineano come il grosso problema delle direttive Ue sia nell’elevata spesa che potrebbe abbattersi sulle famiglie.
Secondo alcuni esperti, infatti, gli obiettivi green predisposti dall’Ue per l’Italia non sono difficili da raggiungere, ma quasi proprio del tutto impossibili, perché ben quasi l’80% degli immobili residenziali è in una classe energetica inferiore alla D e per ristrutturarli tutti, servirebbero troppo soldi e troppo tempo.
A render la situazione peggiore anche la mancanza di un adeguato sistema di incentivi e di strumenti finanziari adeguati. La sospensione di bonus e finanziamenti decisa dalla stessa Ue per le caldaie non agevola, infatti, il rispetto degli eventuali obblighi Ue se diventeranno effettivamente ufficiali.
E la verità è che l’ufficialità delle direttive green Ue potrebbe ritardare e chissà quando arrivare: non solo, infatti, l’Italia è scettica sulle misure ma anche il governo tedesco, che inizialmente aveva sostenute le novità gree Ue, appare ora diviso sulla questione e i contrasti interni alla coalizione di governo tedesca potrebbero portare la Germania a far venir meno sostegno agli obblighi di ristrutturazione edilizia ed efficientamento energetico Ue.
E se così fosse si potrebbe andare verso un blocco delle nuove imposizioni green messe a punto dall’Ue, esattamente come già accaduto per le auto Euro 7. Ma secondo esperti ed economi, il piano green europeo è molto costoso, in alcuni casi potrebbe essere impraticabile e potrebbe contenere relativamente le emissioni inquinanti, ma potrebbe essere un primo punto di partenza su cui lavorare in tempi, però, più lunghi.