La verità sui previsti aumenti prezzi a settembre (fino a 1600 euro), ecco perchè potrebbero non esserci

di Marianna Quatraro pubblicato il
La verità sui previsti aumenti prezzi a

Quali sono gli aumenti dei prezzi già annunciati per settembre e cosa cambierà davvero: non è detto che si tratti di incrementi pesanti per i cittadini

Si parla tanto dei temuti aumenti dei prezzi che ci saranno a settembre, ma i rincari autunnali potrebbero non esserci o essere minori del previsto secondo quanto spiegato da diversi esperti. Vediamo quali sono le attese e cosa potrebbe davvero accadere.

  • Aumento dei prezzi in vista a settembre
  • Rincari autunnali potrebbero non esserci o essere minori del previsto

Aumento dei prezzi in vista a settembre

Si attende la fine dell’estate con l’arrivo del mese di settembre per capire se e quali saranno i tanto temuti aumenti dei prezzi già anticipati. Si parla, infatti, di diversi aumenti alle porte, dai rincari delle bollette di luce e gas fino al 60-70%, ad aumenti dei costi dei carburanti, di aumenti dei prodotti alimentari, per cui Assoutenti ha calcolato un costo di 10,7% in più rispetto allo scorso anno, tendenza che se dovesse confermarsi potrebbe portare la spesa per cibi e bevande di una famiglia tipo a salire nel periodo settembre-dicembre di ben +205 euro rispetto allo stesso periodo del 2022. 

Si parla di prossimi aumenti dei prezzi anche per polizze assicurative, così come per spese in ristoranti e, non da ultimo, per i mutui. Stando a quanto anticipato, dopo gli ultimi rialzi estivi, gli aumenti dei tassi delle Bce potrebbero non essere finiti e se, come ipotizzato, ci sarà un ulteriore incremento dello 0,25%, i costi delle rate mensili dei mutui per il periodo settembre-dicembre salirebbe di circa +1.170 euro rispetto al 2022, mentre l’Euribor a 3 mesi fino alla fine dell’anno continuerà a salire raggiungendo il massimo tra novembre e dicembre.

Rincari autunnali potrebbero non esserci o essere minori del previsto

Nonostante gli aumenti già annunciati per settembre e che si stanno già facendo sentire tra timori e speranze di scongiuri, secondo alcuni esperti e tecnici i rincari autunnali potrebbero non esserci proprio o essere anche minori del previsto e non così tanto elevati come si dice.

Il motivo è presto spiegato: l’inflazione, dalla fine del 2022 e per il 2023 (fino ad oggi), è stata molto alta, facendo schizzare alle stelle tutti i prodotti di consumo, basti pensare ai costi dei generi alimentari, anche di prima necessità, che sono aumentati notevolmente, o ai prezzi record dei carburanti, e ai costi dei mutui, soggetti ai continui rialzi della Bce, e non solo, ma essendoci già stati rincari record non potrà esserci un effettivo 'importante' aumento ulteriore dei prezzi considerando che, probabilmente, proprio l’ultimo trimestre di quest’anno potrebbe anche vedere una piccola discesa ancora dell’inflazione.

E a bilanciare eventuali nuovi aumenti dovrebbero arrivare anche gli interventi già annunciati dal governo Meloni per calmierare i prezzi, a partire da quelli della spesa.

Contro il caro-vita il governo starebbe, infatti, mettendo a punto un nuovo piano per calmierare i prezzi dei beni di largo consumo, con l’obiettivo di individuare un paniere non solo alimentare e con tutti gli attori della filiera, dalla grande distribuzione organizzata a produttori e commercianti. 

L’idea è quella di fissare un tetto massimo al prezzo di determinati prodotti, come latte, pasta, pane, riso, frutta e verdura, uova, o applicare una serie di sconti al supermercato per alcuni alimenti.

Dunque, tra inflazione che potrebbe iniziare a calare ancora da fine settembre-inizio ottobre e piano di governo per calmierare i prezzi di beni alimentari ma non solo, gli attesi rincari potrebbero non pesare poi così tanto nelle tasche dei cittadini.