Le alternative ad obbligazioni Eni 16 Gennaio 2023 e vantaggi e svantaggi secondo esperti

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Le alternative ad obbligazioni Eni 16 Ge

Alternative alle obbligazioni di Eni, quali sono

Una prima alternativa alle obbligazioni di Eni è rappresentata dalle obbligazioni emesse da altre società private per raccogliere denaro dai investitori.

Alla ricerca delle migliori soluzioni per fare fruttare i propri risparmi. Come le obbligazioni, di cui Eni si rende protagonista dal 16 gennaio 2023 con una nuova emissioni legata anche ai target aziendali. Siamo davanti a un tipo di titoli di debito emessi da società o enti pubblici per raccogliere denaro dai investitori.

Le obbligazioni Eni sono emesse dalla società italiana attiva nell'industria petrolifera e del gas. Ma se in questi giorni si fa un gran parlare di questa nuova possibilità, è bene sapere come non si tratta dell'unica opzione su cui scommettere. Anzi, nella valutazione su dove dirottare i propri soldi, è bene sapere quali sono i vantaggi e gli svantaggi ovvero conoscere le differenti alternative. Ed è quando facciano con questo articolo:

  • Alternative alle obbligazioni di Eni, quali sono
  • Vantaggi e svantaggi delle obbligazioni di Eni

Alternative alle obbligazioni di Eni, quali sono

Se un investitore acquista un'obbligazione Eni, sta essenzialmente prestando denaro alla società per un periodo di tempo specifico secondo il termine dell'obbligazione. Nel caso delle emissioni del 16 gennaio, la durata è di 5 anni. In cambio, Eni si impegna a restituire il denaro prestato alla scadenza del termine, insieme con gli interessi. Eni assicura il rimborso integrale del capitale a scadenza con tasso minimo del 4,30%.

Le obbligazioni Eni sono negoziate sui mercati finanziari: il lotto minimo (2 obbligazioni) è di 2.000 euro, i tagli successivi sono di 1.000 euro per ogni obbligazione. Le obbligazioni sono collegate al conseguimento di due target di sostenibilità di Eni: Net Carbon Footprint Upstream (Scope 1 e 2) pari o inferiore a 5,2 MtCO2eq al 31 dicembre 2025 (-65% rispetto alla baseline del 2018); e capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari o superiore a 5 GW al 31 dicembre 2025.

Ecco dunque che una prima alternativa alle obbligazioni di Eni è rappresentata dalle obbligazioni emesse da altre società private per raccogliere denaro dai investitori. Il rendimento e il rischio dipendono dalla solvibilità dell'emittente, dalla durata dell'obbligazione e dalle condizioni del mercato. La preferenza è su quelle emesse da grandi aziende solide e con una buona performance finanziaria in quanto possono essere considerate più interessanti per gli investitori poiché hanno un rischio di credito inferiore rispetto alle obbligazioni emesse da aziende con una performance finanziaria più debole.

Qualche alternativa? Enel, una delle più grandi società elettriche in Europa, con una buona performance finanziaria e una vasta presenza globale. O Terna, un'altra delle più grandi società di trasmissione di energia elettrica in Europa. Sotto i riflettori anche Snam, una delle più grandi società di trasporto e stoccaggio di gas naturale in Europa.

Oltre le obbligazioni corporate, altre alternative

Da una possibilità all'altra, come non citare i Btp, anche se hanno tuttora un rendimento inferiore alle obbligazioni Eni del 16 gennaio 2023? Si tratta anche in questo caso di obbligazioni emesse dallo Stato per raccogliere denaro dagli investitori.

Il rendimento varia a seconda delle condizioni economiche italiane e delle politiche monetarie, tra cui la politica dei tassi di interesse della Banca centrale europea. Ma anche della scadenza del titolo e delle condizioni del mercato. Sono considerati tra i titoli di Stato più sicuri per gli investitori poiché emessi dallo Stato e tradizionalmente hanno offerto un rendimento più basso rispetto ad altri tipi di obbligazioni, ma con minore rischio di credito.

Uscendo dal confine delle obbligazioni, segnaliamo quindi la possibilità di puntare sui conti deposito e sui buoni fruttiferi postali. Tra i punti di forza c'è anche una tassazione ridotta al 12,50% nel caso dei buoni fruttiferi postali, a differenza del 26% applicato sulle obbligazioni Eni. Il livello di rendimento è inferiore, ma in parallelo anche i rischi per gli investitori sono ridotti.

Vantaggi e svantaggi delle obbligazioni di Eni

Come investimento, le obbligazioni Eni possono essere un'opzione per gli investitori che cercano un reddito fisso regolare e una certa stabilità del prezzo, anche se il rendimento potrebbe essere inferiore rispetto ad altri tipi di soluzioni. Ed è importante considerare che gli investitori in obbligazioni sono esposti al rischio di credito, cioè il rischio che l'emittente non sia in grado di soddisfare gli impegni finanziari.

Tuttavia, rispetto a questa regola generazione, Eni è considerata una società solida e affidabile ovvero con un buon ranking. È importante notare che il rendimento e il rischio delle obbligazioni cambiano nel tempo a seconda delle condizioni del mercato e delle performance finanziarie dell'emittente e quindi è sempre opportuno fare una valutazione individuale prima di effettuare qualsiasi investimento.