previsioni attese agricoltura 2023 Italia
Come potrebbe cambiare il settore dell’agricoltura il prossimo anno tra nuove attese e previsioni e novità decise dal governo Meloni
Quali sono le previsioni e le attese per l'agricoltura nel 2023 in Italia? Sostenibilità e riduzione dei consumi sono gli obiettivi principali delle nuove misure che si vogliono definire per dare una nuova spinta all'agricoltura in Italia nel 2023 mentre, a livello europeo, è stata adottata la nuova politica agricola comune (PAC) per il periodo 2023-2027.
La nuova PAC punta a rafforzare il contributo dell'agricoltura agli obiettivi ambientali e climatici dell'UE e a fornire un sostegno più mirato alle aziende agricole di piccole dimensioni.
Di contro, però, si teme che gli alti costi dell’energia possa rappresentare un problema al rilancio del settore agricolo ma si parla di un futuro dell’agricoltura in Italia sostanzialmente, e probabilmente, di due tipi: una di supporto al territorio, in connessione col turismo, e una ad alto tasso di specializzazione, e specializzata e capace di offrire prodotti di grande qualità a basso impatto.
Si attendono novità per il settore dell’agricoltura anche da un punto di vista tecnologico, con possibili nuove innovazioni che possano essere traino per il rilancio del, settore. Si punta su soluzioni di agricoltura di precisione e Agricoltura 4.0 per macchinari di ultima generazione per spingere all’innovazione diverse imprese del settore e aiutarle nella crescita economica.
Come ulteriore misure di sostegno al settore agricolo, ma in tal caso ai lavoratori e non alle imprese, ci sono anche i nuovi voucher agricoltura annunciati nella prossima Manovra Finanziaria 2023. In particolare, come annunciato dalla premier Meloni, per il prossimo anno è stato previsto un ampliamento dell’uso del contratto di prestazione occasionale (gli ex voucher lavoro) valido anche per il settore agricolo
Sarà, dunque, possibile impiegare personale temporaneo con voucher telematici Inps prevedendo, contestualmente, un aumento del limite massimo da 5 a 10 mila euro di compensi erogabili in un anno alla totalità dei lavoratori impiegati da ciascun datore di lavoro, l’uso dei contratti telematici anche per le attività lavorative stagionali per un massimo di 45 giorni nell’anno solare e con un compenso minimo pari a tre buoni lavoro a giornata e la cancellazione del divieto di utilizzo per i datori di lavoro agricoli.