Mutui 2021 cosa cambia con il nuovo tasso di riferimento Ester al posto dell'Euribor

di Chiara Compagnucci pubblicato il
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Mutui 2021 cosa cambia con il nuovo tasso di riferimento Ester al posto dell'Euribor

Entro la fine del 2021 il tasso Euribor, cui sono agganciati i mutui a tasso variabile, sarà sostituito da un nuovo tasso di interesse di riferimento, l'Ester. Secondo gli esperti si tratta, però, di una novità che potrebbe rivelarsi particolarmente soggetta alla volatilità del mercato, mettendo a rischio tantissimi mutui in tutta Europa. Vediamo di cosa si tratta e come funzionerà.

Mutui 2021: il passaggio dall'Euribor all'Ester

Le ultime notizie confermano entro la fine di quest’anno dall’Euribor, che rappresenta l’indicatore del costo del denaro a breve termine, il tasso base per calcolare interessi variabili su diversi contratti bancari e prestiti nonchè mutui a tasso variabile, con scadenze comprese tra una settimana e 12 mesi e il cui calcolo dipende dalle rilevazioni compiute da un panel di 20 banche, all’Ester, nuovo tasso di riferimento che sarà ufficialmente in vigore dal primo gennaio 2021, e sarà determinato attraverso gli effettivi scambi di mercato per le diverse scadenze e, in mancanza di scambi, attraverso le stime del costo della raccolta effettuata dalle banche del panel.

Secondo l’Emmi, European money markets institute, il cambiamento di modalità di calcolo del tasso è necessario per renderlo conforme ai requisiti dettati dai principi adottati a livello internazionale e per evitare nuovi scandali finanziari.

Mutui 2021: cosa cambia con nuovo tasso di interesse

Stando a quanto riportano le ultime notizie, con il passaggio da Euribor a Ester non dovrebbero esserci particolari conseguente e differenze perché il nuovo metodo di calcolo prevede minimi cambiamenti rispetto al vecchio. In termini pratici, secondo alcuni calcoli effettuati, la differenza tra Euribor ed Ester dovrebbe prevede minimi movimenti compresi tra -1 e -5 punti base. Nessuna novità dovrebbe essere prevista anche a livello legale, perché il debutto del nuovo tasso di riferimento non dovrebbe comportare alcuna modifica di contratti in essere. A livello pratico, dunque, per chi per esempio ha mutui a tasso variabile non dovrebbe cambiare nulla. Il problema dell’Ester non risiede nei costi eventuali più alti quanto nel rischio che sia più volatile in determinati movimenti del mercato.