Cosa potrebbe cambiare per strumenti finanziari come Btp, Buoni Postali, Azioni e fondi di investimento nel 2023
Quali sono nuove regole e tasse su Btp, Buoni Postali, Azioni e fondi di investimento nel 2023? Mentre alcune novità sono già state annunciate dal governo Draghi e partite, tra provvedimenti del Decreto Aiuti bis e provvedimenti del Decreto Aiuti Ter, altre misure potrebbero ancora essere in discussione e la loro definizione, o meno, dipenderà dall’esito delle prossime elezioni del 25 settembre. Vediamo cosa potrebbe cambiare per strumenti finanziari come Btp, Buoni Postali, Azioni e fondi di investimento nel 2023.
Relativamente ai conti correnti, le nuove regole già ufficiali riguardano soprattutto calcolo della giacenza media annua, segnalazione obbligatorie sulle transazioni anche per investimenti in criptovalute, novità sui controlli da parte di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza per contrastare l’evasione fiscale.
A partire dal primo gennaio 2023, infatti, il calcolo della giacenza media annua si ottiene dividendo la somma delle sole giacenze attive giornaliere (intese come saldi giornalieri per valuta) per 365, indipendentemente dal numero di giorni in cui il deposito/conto è rimasto aperto.
Per quanto riguarda, invece, i nuovi controlli possibili da parte dell'Agenzia delle Entrate sui conti correnti si baseranno su nuovi strumenti di controllo, che sono principalmente redditometro, risparmiometro e superanagrafe, che potranno interessare non solo lavoratori ma anche disoccupati e lavoratori autonomi con Partita Iva.
Anche relativamente alle tasse sui prodotti finanziari come Btp, Buoni Postali, Azioni e fondi di investimento non ci sono novità: al momento non si parla di revisione della tassazione su tali strumenti ma, in vista delle prossime elezioni, si parla di tasse che potrebbero essere aumentate sui conti correnti, con eventuale anche riduzione dei costi delle carte di credito.
Per quanto riguarda Btp, Buoni Postali, Azioni e fondi di investimento, le uniche novità che potrebbero esserci sono eventuali nuove tasse possibili se si riprende la riforma fiscale su cui aveva iniziato a lavorare il governo Draghi e che prevedeva per tali strumenti finanziari una tassazione più alta.
Il motivo per cui il governo Draghi pensava di aumentare le tasse su Btp, Buoni Postali, Azioni e fondi di investimento nel 2023 era ottenere maggiori ricavi per lo Stato da investire in misure di sostegno a lavoratori, famiglie e imprese in un momento di particolare difficoltà economica.
Le ipotesi in basso per aumentare le tasse su Btp, Buoni Postali, Azioni e fondi di investimento erano di introduzione di due aliquote sui redditi da capitale del 15% e del 26% e di un'aliquota proporzionale unica al 23%.