Il mese di settembre si rivela strategico per risparmiatori e investitori italiani alla ricerca di nuove opportunità di guadagno con Btp, Bot e titoli di Stato.
Per cercare opportunità di investimento nei titoli di Stato, che includono Btp (Buoni del tesoro poliennali) e Bot (Buoni ordinari del tesoro), focalizzandosi sugli interessi e i rendimenti e mantenendo un'attenzione costante sulle scadenze, è possibile fare riferimento al calendario ufficiale delle emissioni elaborato dalla Direzione Debito Pubblico. Esaminiamo in questo articolo cosa aspettarsi nel mese di settembre sulla base delle comunicazioni ufficiali del Ministero dell'Economia:
I Bot sono titoli il cui rimborso avviene al loro valore nominale, con l'interesse rappresentato dalla differenza tra il prezzo di rimborso e quello di sottoscrizione. Questi titoli vengono collocati tramite aste competitive, programmate a metà mese per i Bot con scadenza di 12 mesi e alla fine del mese per quelli con scadenza di 6 mesi. Focalizzandoci sul mese successivo e salvo diverse comunicazioni, l'asta prevista per il 12 settembre concerne i titoli con scadenza di 1 anno, mentre l'appuntamento del 27 settembre riguarda i Bot semestrali.
Andando alla ricerca di altri titolo di Stato, l'asta programmata per il 26 settembre è dedicata ai Btp Short Term e ai Btp indicizzati all'inflazione europea. Per quanto riguarda i primi, essi sono stati lanciati nel 2021 come sostituzione dei Certificati del Tesoro Zero Coupon. I Btp Short Term sono simili sotto ogni aspetto ai Btp nominali, ma presentano una scadenza compresa tra 18 e 30 mesi. Il Btp indicizzato all'inflazione europea rappresenta un titolo di Stato che offre all'investitore una protezione contro l'incremento del livello dei prezzi: sia il capitale rimborsato alla scadenza sia le cedole pagate con cadenza semestrale sono indicizzati in base all'inflazione dell'area euro, misurata dall'Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo escludendo il tabacco, secondo i dati forniti dall'Eurostat.
L'approvazione della delega fiscale da parte del Parlamento ha posto sotto i riflettori una serie di modifiche che interessano il panorama delle tasse in relazione a conti correnti, titoli di Stato come i Btp e i Bot, obbligazioni, azioni, fondi di investimento. Questo testo, oltre a trattare la ristrutturazione delle aliquote dell'Irpef per la tassazione dei redditi e la ridefinizione delle detrazioni, dedica uno spazio anche al sistema fiscale che coinvolge differenti categorie di reddito.
Secondo quanto è stato comunicato, c'è l'intenzione di uniformare la tassazione in modo omogeneo, indipendentemente dalla tipologia di reddito posseduta. Questo suggerisce una revisione complessiva delle categorie di reddito, dalla creazione di una singola categoria per i redditi finanziari alla ridefinizione del concetto di reddito agrario. Quest'ultimo non sarà più legato all'idea tradizionale di imprenditore agricolo.
Un aspetto rilevante riguarda la modifica delle imposte sui prodotti finanziari, tra cui i Btp, i Bot, le obbligazioni, le azioni, i fondi di investimento e altre forme di investimenti. Nel passato, già durante la riforma fiscale avviata dall'ex premier Draghi, era emersa l'idea di riformulare le imposte relative a questi strumenti, ma l'iniziativa aveva poi subito una battuta d'arresto. Considerando che questa proposta è emersa come richiesta dall'Unione europea, diventerà inevitabile affrontare il tema e definire un nuovo regime di tassazione per i prodotti finanziari.
Nell'ambito della recente riforma fiscale, che è stata varata nel mese di marzo, i punti salienti relativi ai redditi di natura finanziaria includono: la fusione dei redditi di capitale con i redditi diversi di natura finanziaria, con l'adozione di una tassazione basata sul criterio di cassa; l'abolizione della tassazione sui guadagni maturati, mantenendo invece la tassazione sugli utili effettivamente realizzati, seguendo quindi un regime di dichiarazione o di intermediazione attraverso intermediari finanziari; e infine l'introduzione di agevolazioni fiscali per quanto riguarda la previdenza complementare e le casse previdenziali.