Nuovi importanti incentivi fotovoltaico e pannelli solari a fondo perduto al via ora a Maggio

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Nuovi importanti incentivi fotovoltaico

Fotovoltaico, come funzionano i nuovi incentivi

I beneficiari dei fondi dovranno realizzare impianti che montino moduli elevati da terra, in grado di ruotare per non compromettere le attività agricole e pastorali.

Il Ministero dell'Ambiente ha pubblicato il decreto che stabilisce le condizioni per richiedere i contributi a fondo perduto per fotovoltaico e pannelli solari a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza per la costruzione di impianti sperimentali agrivoltaici finalizzati alla produzione di energia elettrica.

Questa iniziativa prevede una serie di incentivi per lo sviluppo del settore delle energie rinnovabili, compresi i pannelli solari, destinando oltre un miliardo di euro di risorse. Il decreto include anche le tariffe per la vendita dell'energia prodotta, una novità che darà un impulso significativo alla competitività del settore. Gli impianti agrivoltaici dovranno essere completati entro il 30 giugno 2026.

  • Fotovoltaico, come funzionano i nuovi incentivi a fondo perduto
  • Chi può presentare domanda per gli incentivi fotovoltaico a fondo perduto

Fotovoltaico, come funzionano i nuovi incentivi a fondo perduto

Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha emanato un decreto che prevede il doppio incentivo per l'installazione di impianti agrivoltaici tra fotovoltaico e pannelli solari. Questi incentivi consistono in un contributo a fondo perduto dei costi ammissibili e una tariffa incentivante per l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e immessa in rete. L'obiettivo del decreto è quello di utilizzare le risorse messe a disposizione dalla Missione 2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza per promuovere la rivoluzione verde e la transizione ecologica.

Il contributo a fondo perduto per fotovoltaico e pannelli solari può coprire fino al 40% delle spese ammissibili. Il governo ha a disposizione circa 1,1 miliardi di euro di risorse nell'ambito di quelle messe a disposizione dal Recovery Fund. Oltre al bonus a fondo perduto, i richiedenti possono beneficiare della tariffa incentivante stabilita dal Ministero. Questa tariffa corrisponde a 93 euro per ogni megawattora netta immessa in rete per impianti di potenza fino a 300 chilowatt e di 85 euro a megawattora per gli impianti a potenza superiore.

Il decreto che riguarda fotovoltaico e pannelli solari è stato approvato dalla Commissione europea, che ha valutato l'obiettivo di incentivare la realizzazione di impianti agrivoltaici in grado di produrre energia elettrica sufficiente per alimentare una piccola comunità energetica. I beneficiari dei fondi dovranno realizzare impianti che montino moduli elevati da terra e che possano anche ruotare, in modo da non compromettere le attività agricole e pastorali. Gli impianti dovranno essere dotati di sistemi di monitoraggio, costruiti seguendo le istruzioni contenute nelle linee guida del principale ente di ricerca italiano sulla filiera agroalimentare e del Gestore dei Servizi Energetici.

Chi può presentare domanda per gli incentivi pannelli solari a fondo perduto

I beneficiari dei fondi per il fotovoltaico e i pannelli solari dovranno realizzare impianti che montino moduli elevati da terra, in grado di ruotare per non compromettere le attività agricole e pastorali e dotati di sistemi di monitoraggio in linea con le linee guida del principale ente di ricerca italiano sulla filiera agroalimentare (Crea) e del Gestore dei servizi energetici (Gse).

La domanda per il bonus agrivoltaico può essere presentata da imprenditori, anche in forma associata, e da società cooperative, consorzi e associazioni temporanee di aziende agricole, purché includano almeno un soggetto precedentemente elencato. Le imprese interessate potranno partecipare alle procedure pubbliche attraverso registri e aste, reperendo le informazioni necessarie sul portale ufficiale del Gestore dei servizi energetici.

L'erogazione dei bonus è prevista per un periodo di 20 anni, considerando la durata di vita media di ogni impianto, e può essere sospesa dal Ministero dell'Ambiente in caso di prezzi di mercato pari a zero o di blocchi dell'attività degli impianti dovuti a causa di forza maggiore, lavori di ammodernamento o potenziamento.