Nuovi sviluppi su obbligo ristrutturazioni Ue (case green) e sostituzione frigoriferi, condizionatori, caldaie

di Marianna Quatraro pubblicato il
Nuovi sviluppi su obbligo ristrutturazio

Al rush finale le discussioni sul nuovo obbligo Ue di ristrutturazione green delle case più vecchie e inquinanti: novità e chiarimenti

Quali sono i nuovi importanti sviluppi su obbligo ristrutturazioni case e sostituzione condizionatori, caldaie, frigoriferi direttiva Ue? Si entra nel vivo delle discussioni sulle direttive Ue sugli obblighi green imposti per arrivare a raggiungere un alto livello di efficienza entro qualche anno. Il 6 giugno si è discusso delle misure della direttiva per l’efficienza energetica ‘direttiva case green’ degli edifici in tutta Europa e ora parte il negoziato finale tra Consiglio Ue ed esecutivo europeo prima di tornare in Plenaria. 

L’obiettivo dell’Ue è quello di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e il consumo finale di energia dell’Unione entro il 2030 e renderlo climaticamente neutro entro il 2050. Tuttavia, sarebbero state definite anche diverse deroghe all’obbligo di ristrutturazione green delle case.

  • Nuovi importanti sviluppi su obbligo ristrutturazioni case
  • Quali sono gli altri obblighi imposti dall'Ue per sostituzione condizionatori, caldaie, frigoriferi 


Nuovi importanti sviluppi su obbligo ristrutturazioni case

Continuano senza sosta le discussioni sull’obbligo di ristrutturazione green delle case più vecchie e inquinanti e, nell’attesa di capire l’esito del negoziato finale sulla questione, sono state definite anche diverse deroghe alla norma, ‘salvando’ circa 4 milioni di edifici, il 30% degli immobili interessati, dall’obbligo di ristrutturazione e a tali deroghe ogni Stato membro potrà aggiungerne di ulteriori deroghe nel recepimento della direttiva UE.

Stando al testo approvato, gli edifici residenziali dovranno raggiungere una classe di prestazione energetica minima di tipo E entro il 2030 e D entro il 2033 e gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche dovranno essere effettuati, secondo la direttiva, o al momento della vendita dell’immobile, o al momento della ristrutturazione dell’edifici e si tratta di interventi che, mediamente, potrebbero avere un costo di circa 60.000 euro per l’adeguamento.


Pur non avendo previsto la direttiva alcuna sanzione in caso di mancata ristrutturazione degli immobili, i singoli governi possono prevederne e diverse sono le contestazioni sorte proprio per l’attuazione dell’obbligo imposto, proprio a partire dai costi che richiederebbe. 

Sono, infatti, diverse le contestazioni sorte nei confronti del nuovo obbligo Ue di ristrutturazione delle case più inquinanti, e da diversi Paesi, obbligo che comunque richiederebbe importanti investimenti da parte degli interessati, ma anche nei confronti degli altri obblighi Ue che impongono l’acquisto di nuovi elettrodomestici al posto di quelli più vecchi e inquinanti attualmente in commercio.

In realtà, dovranno essere definiti piani nazionali di ristrutturazione e aiuti e finanziamenti per permettere ai soggetti interessati di procedere con l’attuazione dei lavori necessari per adeguarsi all’obbligo Ue. 

Quali sono gli altri obblighi imposti dall'Ue per sostituzione condizionatori, caldaie, frigoriferi 


Gli obblighi imposti dall’Ue finora sono, dunque, partiti dall’obbligo di ristrutturazione delle case per rendere più efficienti le case più inquinanti di classe energetica F o anche G in molti casi da rispettare in diversi passaggi:

  • entro il 2030 tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E;
  • entro il 2033 la classe energetica da raggiungere dovrà essere la D;
  • entro il 2040 si dovrà raggiungere un livello tale da garantire un parco immobiliare a zero emissioni entro il 2050.
Secondo quanto previsto dalla nuova legge europea, l’obbligo di ristrutturazione varrà per tutte le case e gli edifici di classe inferiore a E ed entro il 2023 tutti gli edifici e le case di classe energetica inferiore a E, cioè F e G, dovranno essere ristrutturati per migliorare la propria classe energetica e ridurre, quindi, le proprie emissioni inquinanti.  

Gli unici immobili esenti dal nuovo obbligo di ristrutturazione di casa sono:

  • seconde case;
  • edifici di pregio artistico;
  • edifici riconosciuti meriti storico-architettonici;
  • edifici di culto.
Gli Stati membri possono poi prevedere delle deroghe per le seguenti categorie:
  • edifici adibiti a luogo di culto e svolgimento di attività religiose;
  • fabbricati temporanei con utilizzo non superiore a 2 anni;
  • siti industriali, officine, depositi, edifici di servizio non residenziali a bassissimo fabbisogno energetico e di riscaldamento o raffrescamento;
  • stazioni di approvvigionamento infrastrutturale;
  • edifici agricoli non residenziali utilizzati in settori disciplinato da accordi nazionali di settore sulla prestazione energetica;
  • edifici residenziali utilizzati meno di 4 mesi l’anno oppure con un consumo energetico  inferiore al 25% di quello presunto annuo;
  • fabbricati indipendenti con superficie calpestabile totale entro i 50 metri quadri.
Accanto alla nuova legge sulle ristrutturazioni di casa green, altra nuova legge green su cui sta lavorando l’Ue è relativa allo stop all’uso di alcuni tipi di condizionatori per la lotta agli idrofluorocarburi, noti anche come F-gas, responsabili dell’emissione di gas ad effetto serra e per evitare queste emissioni in quantità elevate è necessario vietare l’assistenza e la manutenzione dei condizionatori e di altre apparecchiature contenenti gas fluorurati. L'obbligo di sostituire gli impianti di refrigerazione stazionari attuali scatterà dal primo gennaio 2024.

Ed è recentemente arrivata anche una novità riguardante il nuovo obbligo di sostituzione dei frigoriferi più vecchi e inquinanti. Obiettivo Ue è far cambiare i frigoriferi a gas fluorurati, sostanze utilizzate nella refrigerazione e nel funzionamento delle pompe di calore.  La nuova legge prevede la riduzione graduale dell’uso di tali gas a partire dal 2039 e la loro completa eliminazione entro il 2050, ma i primi divieti potrebbero scattare già dal 2026. 
 
L’Ue ha anche imposto lo stop all’acquisto e alla installazione di caldaie a gas, considerati impianti inquinanti, che dovrebbero del tutto scomparire entro il 2029. La scomparsa delle caldaie a gas sarà, però, progressiva e tra il 2025 e il 2026 non saranno più disponibili i relativi incentivi che si potranno invece avere solo per l’installazione di tecnologie alternative e a sostituzione dei vecchi impianti mentre entro il 2029 non saranno proprio più in vendita le caldaie a gas. 

Ulteriore imposizione dall’Ue sulle case riguarda l’obbligo di sostituzione delle cucine a gas con cucine a induzione, che non sono inquinanti come le cucine a gas, riducono i tempi di cottura e, di conseguenza, il consumo di energia e anche in tal caso il passaggio sarà graduale.