Investire in titoli di Stato come i Btp può contribuire a diversificare il proprio portafoglio di investimenti, riducendo il rischio complessivo.
La prossima emissione del Btp Valore 2023, programmata per la settimana compresa tra il 2 e il 6 ottobre 2023, è una opportunità finanziaria da considerare. Con una durata di cinque anni e alcune caratteristiche innovative rispetto alle emissioni precedenti, il Btp Valore 2023 sta suscitando notevole interesse. Ecco un'analisi delle sue principali caratteristiche, vantaggi e svantaggi da prendere in considerazione per una decisione di investimento informata:
All'opposto, il rendimento dei Btp è influenzato dai tassi di interesse di mercato. In un ambiente di tassi bassi, il rendimento potrebbe non essere molto elevato. La durata fissa di cinque anni potrebbe non essere adatta a chi necessita di liquidità a breve termine o ha un orizzonte di investimento diverso. L'andamento dell'inflazione può erodere il potere d'acquisto del rendimento fisso garantito dai Btp, specialmente se l'inflazione supera il rendimento offerto. I rendimenti generati dagli investimenti in BTP sono solitamente soggetti a tassazione, il che potrebbe ridurre il rendimento effettivo per l'investitore.
Una delle innovazioni più rilevanti è l'introduzione di cedole trimestrali con un meccanismo di tassi crescenti, noto come step-up. Il rendimento effettivo del titolo sarà reso noto il 29 settembre, ma le previsioni basate sui rendimenti delle obbligazioni governative con la stessa durata indicano un rendimento lordo annuo atteso compreso tra il 3,8% e il 3,9%.
Il Ministero dell'Economia ha comunicato che gli investitori che mantengono il titolo fino alla scadenza riceveranno un premio fedeltà dello 0,5%, in linea con quanto offerto in passato agli investitori retail. L'importo minimo di investimento è fissato a 1.000 euro. Il titolo può essere acquistato senza commissioni tramite l'home banking ed è negoziato sulla piattaforma Mot (mercato telematico delle obbligazioni). La tassazione è agevolata al 12,5%, in conformità con gli standard per le obbligazioni governative italiane ed europee. La durata del titolo è di cinque anni.
Attenzione al fattore della volatilità, soprattutto se i tassi di interesse subiscono variazioni nel corso del tempo, come si è verificato negli ultimi anni. Un aumento dei tassi porterà a una diminuzione del valore del titolo sul mercato secondario e viceversa. Oggi sembra più probabile un'ulteriore diminuzione dei tassi a medio termine, il che, teoricamente, dovrebbe favorire le obbligazioni a tasso fisso emesse in questa fase. Ma non si può escludere completamente il rischio di default o ristrutturazione del debito da parte dell'Italia.
Il governo sta promuovendo l'acquisto di titoli di Btp come parte di una strategia di sovranità del debito, sostenendo che contribuirà a proteggere l'Italia dalla speculazione finanziaria internazionale. Questo approccio è stato adottato in risposta alla crisi del debito sovrano che ha colpito l'Italia una decina di anni fa, quando l'aumento dello spread ha portato ai rendimenti elevati dei BTP e ha messo a rischio la stabilità finanziaria del paese.
Ma da allora è cambiato molto poco. Il debito pubblico italiano è aumentato ed è intorno al 143,5% del Pil. Il debito pubblico italiano è vulnerabile a causa di vari fattori, tra cui la spesa pensionistica elevata, la crisi demografica, l'evasione fiscale e la crescita economica modesta.
In caso di una prolungata recessione economica, un Paese indebitato come l'Italia sarebbe tra i più vulnerabili e potrebbe essere oggetto di vendite massicce da parte degli investitori, che richiederebbero rendimenti più elevati per compensare il rischio aggiuntivo. Questo, a sua volta, comporterebbe costi di servizio del debito ancora più elevati, creando una spirale pericolosa.
Il governo sta cercando di coinvolgere i risparmiatori italiani nell'acquisto di Btp offrendo condizioni vantaggiose. L'obiettivo è aumentare la quota di debito pubblico detenuta da cittadini privati italiani e ridurre quella in mano a fondi d'investimento stranieri. Questo approccio potrebbe facilitare una futura ristrutturazione del debito, consentendo al governo di ridurre i pagamenti di interessi, ritardare la restituzione del capitale o persino procedere a tagli se necessario.
Il governo sta insomma cercando di sostituire i creditori internazionali con i cittadini italiani come parte di una possibile strategia di gestione del debito pubblico. Mentre potrebbe essere un'opzione attraente per il governo, rappresenta un rischio per gli investitori privati, che dovrebbero essere consapevoli di questa dinamica potenziale quando acquistano Btp.