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Quali sono le richieste Ue all’Italia sulla revisione del catasto e conseguenze attese: le altre richieste già presentate
Si torna a parlare di riforma del catasto di fronte a nuove richieste da parte dell’Ue, dopo le iniziali chiare posizioni che era state annunciate dal governo Meloni. Nel nuovo Def presentato, Documento di Economia e Finanzia che anticipa le misure che saranno inserite nella nuova Manovra Finanziaria, non c’è stata alcuna reale novità sul, considerando che, come lo stesso governo aveva anticipato, non si aveva intenzione di riprendere la riforma del catasto su cui aveva iniziato a lavorare il governo Draghi, non essendo una priorità rivedere le norme sul catasto, come del resto non si sta facendo in altri Paesi.
La riforma del catasto non rappresentava una priorità per il governo ma ora tutto potrebbe cambiare. Vediamo allora come potrebbe essere il nuovo catasto obbligatorio per case richiesto da Ue con importanti conseguenze dopo diverse altre imposizioni su case?
La richiesta dell’Ue per una riforma del catasto riguarda l’adeguamento di valore catastale e valore di casa che, secondo l’Ue, dovrebbero essere uguali, e si tratta di una novità che avrebbe conseguenze negative sulle tasse da pagare sulle case, che si alzerebbero, e sulle compravendite.
Con la revisione del catasto richiesta dall’Ue, i prezzi delle compravendite di casa aumenterebbero, al contrario di quanto aveva in mente l’ex premier Draghi che, a più riprese, aveva ribadito che qualsiasi modifica per il catasto non avrebbe influito sull’aumento delle tasse da pagare sulle case e altri immobili.
La riforma del catasto del governo Draghi aveva, infatti, come principale obiettivo quello di far emergere gli immobili cosiddetti fantasma e cancellare l’attribuzione esplicita di un valore patrimoniale all’immobile, procedendo su un doppio binario per gli immobili, con la rendita catastale per il calcolo delle tasse da pagare sugli immobili stessi, e la rendita ‘ulteriore’, senza incidere però sulla base imponibile per il calcolo delle tasse.
Entrando più nel dettaglio, la riforma del Catasto dell’ex governo Draghi prevedeva le seguenti misure:
La richiesta al governo italiano di una revisione del catasto arriva dopo altri obblighi e imposizioni già presentate per le case, dalla ristrutturazione obbligatorie delle case vecchie, allo stop alle caldaie a gas e alle cucine a gas in favore di quelle a induzioni, all’installazione di pannelli solari.
E’ stata approvata, innanzitutto, la direttiva Ue sulla ristrutturazione obbligatoria per rendere più efficienti le case ‘più vecchie’ e inquinanti che, stando a quanto emerge dai dati, dovrebbe interessare circa il 60% degli edifici italiani, considerando che si tratta di case di classe energetica F o anche G in molti casi.
Gli step previsti dalla nuova legge europea per la ristrutturazione obbligatoria delle case sono i seguenti:
Gli unici immobili che esonerati dal nuovo obbligo di ristrutturazione di casa sono:
Partendo dalla nuova direttiva Ue sulle caldaie a gas, sarebbe previsto lo stop all’acquisto e alla installazione di caldaie a gas, considerati impianti inquinanti, che dovrebbero del tutto scomparire entro il 2029.
La scomparsa delle caldaie a gas sarà, infatti, progressiva, con il primo step tra il 2025 e il 2026, quando non saranno più disponibili i relativi incentivi che si potranno invece avere solo per l’installazione di tecnologie alternative e a sostituzione dei vecchi impianti, e il secondo step che si dovrebbe concludere entro il 2029, con lo stop totale alla vendita sul mercato delle caldaie a gas.
Passando all’obbligo imposto dall’Ue per l’installazione di pannelli solari per tutti gli edifici pubblici e commerciali, la data fissata è dal 2026 in poi, per edifici che superano una determinata metratura, ed entro il 2030 per tutti gli edifici residenziali.
L’obiettivo dell’Ue è raddoppiare la capacità fotovoltaica europea e installare 600 nuovi gigawatt entro il 2030, un progetto che sarà a tappe, come annunciato, per cui:
Le cucine a induzione non sono, infatti, inquinanti come le cucine a gas e permettono di curcinare più velocemente e portare l’acqua a ebollizione in minor tempo, riducendo così i tempi di cottura e, di conseguenza, il consumo di energia.