Obbligazioni societarie, Btp e altri investimenti
Il punto di partenza per capire quali sono le alternative più interessanti alle obbligazioni Eni non possono che essere le performance di questo strumento finanziario.
Le obbligazioni Eni hanno avuto un grande successo che ha dimostrato un grande interesse nel mercato. Ma quali forme di investimento alternative e similari a Eni sono disponibili tra obbligazioni societarie, Btp e altre possibilità? Proprio la corsa alla sottoscrizione ha dimostrato come gli italiani siano interessati a forme di investimento controllate ovvero sicuro e con rendimento di valore.
Nello specifico, il tasso di interesse nominale annuo lordo delle prime obbligazioni Eni destinate al pubblico in Italia e collegate ai propri obiettivi di sostenibilità. è stato fissato al 4,3%. Vogliamo però fare un passo in più perché per chi è interessato a questa forma di investimento ovvero per chi non è riuscito a investire, se c'è qualcosa che non manca sono le alternative. Ma quali sono?
Dopodiché Eni ha collocato titoli per 2 miliardi: un ammontare raddoppiato in corso d'opera. Le richieste hanno sfiorato 10,2 miliardi di euro, vale a dire oltre 5 volte l'ammontare disponibile. Infine, sempre in relazione ai sottoscrittori, si partirà con l'assegnazione di un lotto minimo di 2.000 euro a ciascun richiedente.
Rispetto a queste caratteristiche, una prima alternativa da prendere in considerazione è quella delle obbligazioni corporate poiché offrono un maggiore rendimento rispetto ai titoli di Stato. Gli esperti prevedono un aumento dei rendimenti da qui alla fine dell'anno, dopo il lungo periodo di difficoltà del 2022.
Le obbligazioni corporate variano in base alle condizioni del mercato e quelle più interessanti sono emesse da società con un buon rating di credito e una solida storia finanziaria, anche nello stesso campo dell'energia. Oppure è possibile rivolgersi a obbligazioni green emesse da società impegnate in attività sostenibili. Un'altra possibilità sono le obbligazioni legate a un indice di riferimento come l'inflazione in quanto il rendimento che cresce in linea con l'indice di riferimento.
Per quanto riguarda le emissioni di obbligazioni aziendali attualmente (ma sarà un anno ricco di nuove uscite) in collocamento tra fine gennaio e febbraio segnaliamo le tre di Banca Popolare di Sondrio (ISIN IT0005529729, IT0005529745, IT0005529737) che rendono, con diverse durate rispettivamente il 4%, 4,5% e il 5,25 quella con scadenza più lunga ovvero il 2028. L'emissione sarà l'8 Febbraio.
Prima di queste, vi è l'obbligazione di Telecom Italia (27 Gennaio) con ISIN XS2581393134 e rendimento del 6,8 % con durata fino al 2028
Non solo obbligazioni corporate perché anche i Btp (Buoni del tesoro poliennali) mostrano profili di crescita interessanti per via dei rendimenti in costante rialzo. A tal proposito, la varietà continua ad aumentare, considerando le intenzioni dell'esecutivo di proporre un nuovo Btp con caratteristiche simili al Btp Italia e al Btp futura con i vantaggi fiscali dei Piani individuali di risparmi, premi al mantenimento e rendimenti intorno al 3%-4% in base alla durata. In ogni caso, offrono un rendimento fisso che è quasi sempre più elevato rispetto ai tradizionali depositi bancari o ai conti correnti.
Ma se quelle che abbiamo visto sono forme di investimento a medio-lungo termine in quanto i rendimenti scattano nel caso di conservazione nel tempo di questi strumenti finanziari, non mancano le opzioni per chi intende investire nel breve periodo.
Pensiamo ad esempio ai conti deposito, da non confondere con i conti correnti, che sebbene non propongano tassi di interesse paragonabili a quelli di una decina di anni fa, stanno di nuovo riscuotendo l'interesse del mercato. Rispetto a rendimenti inchiodati tra lo 0 e l'1%, i tassi registrati alla fine del 2022 e agli inizi del 2023 sono migliorati. E c'è da credere che il trend si rafforzerà fino alla fine dell'anno.
In questo sede, analizzando investimenti con una durata media come le obbligazioni Eni, possiamo segnalare i seguenti conti deposito che a Gennaio stanno offrendo i rendimenti, con vincolo a 5 anni (ovvero 60 mesi) più alto:
Tra gli ultimi arrivati c'è il buono fruttifero postale a 3 anni Plus che riconosce un tasso di rendimento fisso a scadenza pari all'1,50%, ha una durata pari a tre anni, non è cedibile ed è rimborsabile in qualsiasi momento. Il rendimento è predeterminato, non ci sono costi di gestione e sottoscrizione, al netto degli oneri fiscali.