Prestito rifiutato dalla banca, cosa fare
Aumentano le segnalazione di banche allungano i tempi, scoraggiano i richiedenti il prestito e impediscono l'accesso all'agevolazione economica.
Sono definitivamente attive le procedura per la richiesta di un prestito con garanzia dello Stato, introdotti per via della crisi economica provocata dalla diffusione del coronavrirus.
Almeno per quelli fino a 25.000 euro, l'iter burocratico da seguire è molto semplice, ma a quanto pare l'esito non è così scontato.
Da una parte è infatti sufficiente che l'impresa scarichi un modulo dal sito del Fondo di garanzia, lo compili, lo sottoscriva e lo spedisca alla banca che chiede la garanzia del Fondo per concedere il prestito. dall'altra però sono gli stessi istituti di credito a rallentare l'esito finale se non a rifiutare la richiesta.
Le ragioni sono delle più disparate e non sempre sono ritenute valide.
Da una parte leggiamo dell'inserimento di clausole e condizioni che non sono richieste dalla normativa d'emergenza introdotta dal governo, dall'altra viene richiesta la compilazione di documenti aggiuntivi, anch'essi non necessari, che allungano i tempi, scoraggiano i richiedenti il prestito e impediscono l'accesso all'agevolazione economica. Vediamo costa sta succedendo:
I casi di prestito rifiutato dalle banche sono costanti e le ragioni del diniego rientrano molte volte tra quelle non ammesse.
Alcuni istituto di credito chiedono la compilazione di un modulo di richiesta aggiuntivo a quello del Fondo di garanzia con la richiesta del possesso di requisiti non previsti dalle norme, secondo cui è praticamente necessario solo la dimostrazione del danno derivante dal contagio del coronavirus.
Ci sono banche che pretendono la dichiarazione di mancato accesso ad altre agevolazioni, anche se non sussiste alcuna incompatibilità.
Ancora più singolare è il rifiuto in attesa della conversione del decreto di legge poiché le disposizioni sono in vigore e pienamente esecutive. Cosa fare se il prestito viene rifiutato per ragioni palesemente illegittime?
Occorre segnalarlo all'Antitrust, anche attraverso una delle tante associazioni a tutela dei diritti dei consumatori.
Non dimentichiamo che a presentare domanda di accesso all'agevolazione economica sono imprese e professionisti in difficoltà che, al contrario di quanto accade molte volte, avrebbero bisogno di maggior supporto.
Norme approvate alla mano, i prestiti con garanzia di Stato hanno una durata fino a sei anni con il richiedente che non deve rientrare tra le imprese in difficoltà (al 31 dicembre 2019) e deve risultare presente tra le esposizioni deteriorate della banca (al 29 febbraio 2020).
Capitolo commissioni, per i finanziamenti di piccole e medie imprese sull'importo garantito è dello 0,25% il primo anno, dello 0,50% il secondo e terzo anno, dell'1% nei rimanenti tre.
Per i finanziamenti di imprese diverse dalle piccole e medie le commissioni sono pari allo 0,50% il primo anno, 1% il secondo e terzo anno, 2% il quarto, il quinto e il sesto anno.