Coronavirus, prestito massimo ottenibile partite iva forfettarie
Lavoratori autonomi e professionisti con regime forfettario devono prestare molta attenzione alle soglie di fatturato: minori sono i ricavi, minore è l'importo massimo ottenibile.
Ci sono anche i lavoratori autonomi e i professionisti ovvero le partite Iva tra i possibili beneficiari del prestito a condizioni agevolate approvato dal governo per fronteggiare la crisi economica derivata dalla diffusione del coronavirus.
L'importo massimo che possono richiedere è di 25.000 euro garantiti dallo Stato, da restituire nell'arco di 6 anni e con tassi di interesse di poco superiore allo 0%. Ma soprattutto con un iter burocratico molto facilitato.
All'interno della categoria delle partite Iva è però presente una importante distinzione che si riflette in pieno nella modalità di richiesta del prestito e nella cifra massima da richiedere ed è quella tra regime ordinaria e regime forfettario.
Se gli aderenti al primo regime fiscale non hanno ulteriori limitazioni da rispettare oltre a quelle comunicate dallo stesso governo prima e dall'Associazione bancaria italiana in sede di chiarimenti e spiegazioni, i lavoratori autonomi e i professionisti devono prestare molta attenzione alle soglie di fatturato: minori sono i ricavi, minore è l'importo massimo ottenibile. Vediamo quindi
L'adesione al regime delle partite Iva forfettarie comporta l'assoggettamento a un'aliquota fiscale unica al 15%, ma in cambio di una serie di limiti.
Uno su tutti fa la differenza: il contenimento di ricavi e guadagni entro 65.000 euro all'anno, a cui aggiungere l'incompatibilità a determinate condizioni con il lavoro dipendente e la partecipazione a società.
Ma ai tempi del coronavirus c'è anche un altro paletto con cui fare i conti ovvero l'impossibilità di accedere alla cifra massima di prestito garantito dallo Stato per i professionisti e i lavoratori autonomi: 25.000 euro.
La fissazione della soglia di fatturato di 100.000 euro per poter richiedere l'importo più elevato esclude di fatto tutte le partite Iva con regime forfettarie e permette di aderire a questa opzione esclusivamente le partite Iva con regime ordinario.
Si tratta di una vera e propria criticità che coinvolge artigiani e commercianti, professionisti e autonomi di ogni tipo. A conti fatti chi ha aderito alla flat tax (regime forfettario) può ottenere un prestito facilitato e garantito dallo Stato dell'importo massimo di 16.250 euro.
Non cambia la modalità di richiesta del prestito. La procedura per fare domanda è la stessa seguita dalle piccole imprese ed è meno tortuosa e soggetta a meni vincoli rispetto a quanto richiesto alle grandi aziende.
Professionisti e lavoratori autonomi con partita Iva forfettaria devono richiedere il prestito in una delle filiali della propria banca di fiducia. Quest'ultima controlla che abbia i requisiti per essere finanziata e inoltra la domanda al suo referente interno.
Dopo aver effettuato le verifiche, ma senza alcuna istruttoria, il referente comunica l'esito alle filiali e l'ID garanzia per il finanziamento.
In conclusione l'istituto di credito contatta il professionista o lavoratore autonomo con partita Iva forfettaria per comunicare la concessione del prestito.