L'inflazione è stata un tema importante per diversi trimestri e continuerà a esserlo anche a novembre-dicembre 2022. Facciamo il punto della situazione.
Ripresa economica, inflazione, transizione energetici: anche gli ultimi mesi del 2022 tra novembre e dicembre sono caratterizzati da sfide e opportunità. Il livello del Pil è in molti paesi tornato ai livelli pre-coronavirus o addirittura superiori. Riteniamo che la situazione finanziaria delle famiglie, la propensione agli investimenti delle imprese e il ruolo di supporto dei governi saranno sufficienti per continuare a registrare valori di crescita positivi il prossimo anno con un'ulteriore ripresa del mercato del lavoro.
Diventa allora interessante scoprire quali sono le previsioni degli analisti in relazione all'andamento delle Borse nei principali Paesi del mondo tra Stati Uniti, Italia e Giappone, ma anche a livello continentale fra Europa e Asia.
Negli Stati Uniti è addirittura accompagnata da un'accelerazione della crescita salariale. Possiamo aspettarci che i numeri dell'inflazione rimangano al di sopra dell'obiettivo fissato dalle banche centrali statunitensi ed europee.
Sia la Fed che la Bce manterranno per il momento una politica monetaria accomodante, ma stanno preparando i mercati finanziari a una politica sempre meno flessibile. Negli Stati Uniti, gli acquisti di obbligazioni termineranno completamente nell'estate del prossimo anno e la Fed dovrebbe iniziare il suo primo rialzo dei tassi poco dopo. Il mercato azionario si adatta abbastanza bene allo scenario economico che abbiamo appena descritto. Aniz, in parte l'ha già anticipato.
Da un lato, si ha una crescita a breve termine che regge, unita alla prospettiva di incrementi di produttività che fanno sperare in un miglioramento della crescita a lungo termine. Il futuro non è facile da prevedere. Ma mi sembra che le principali sfide macroeconomiche di questo decennio siano a livello globale la transizione energetica, la gestione delle disuguaglianze e la crescita della produttività.
Per quanto riguarda le previsioni degli esperti, secondo l'approfondimento di Massimo Trabattoni, Head of Italian Equity di Kairos, e di Rocco Bove, Head of Fixed Income di Kairos, il focus è sul contesto geopolitico europeo, sull'inflazione, sull'atteggiamento delle Banche Centrali, sul ciclo economico e sul costo dell'energia.
A loro dire, anche il ciclo economico pagherà il dazio a questa situazione e la volatilità rimane altissima, sicuramente nel mondo obbligazionario, ma anche il mondo azionario non rimane indenne.
C'è poi chi, come Marco Oprandi, Head of Cross Asset Solutions di Cirdan Capital, invita a preferire investimenti con focus su azioni di qualità con utili e dividendi stabili. L'analista ha individuato un paniere di titoli che, indipendentemente dalle condizioni del mercato, ha mostrato una crescita moderata. In termini pratici, evitare i titoli del settore chimico, petrolchimico e delle costruzioni, e mantenere un approccio cauto su azioni growth e del tecnologico con preferenza per beni difensivi e del settore assicurativo.
Per Fares Benouari (UBP), i titoli growth e quality possono fare leva su bilanci sani, basso indebitamento, oltre a innovazione ed elevato potere di determinazione dei prezzi.
Sicuramente interessanti sono le considerazioni di Anima, per cui la crescita globale è a rischio, ma l'elemento più positivo arriva dalle valutazioni di bond e azioni. A livello italiano, gli esperti suggeriscono un approccio prudente, privilegiando i finanziari, che beneficiano del rialzo dei tassi, e sottopesando il settore industriale, in cui i margini potrebbero subire le fluttuazioni del prezzo di materie prime e dei costi energetici.
Sul fronte europeo, pollice in su su beni di prima necessità e healthcare, ma anche sui beni voluttuari, grazie alle attese positive sul comparto del lusso. Giudizio neutrale su energetici, information technology e bancari e negativo su materiali di base, industriali ed assicurativi. Per quanto riguarda gli Usa, l'allocazione settoriale privilegia settori come tecnologia, consumi discrezionali, consumi non discrezionali ed healthcare.