Protezioni conti correnti bancari, nuove regole Ue per proteggere i diritti dei correntisti nel 2023

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Protezioni conti correnti bancari, nuove

Regole protezione conti correnti bancari

La Commissione europea sta elaborando una bozza di legislazione per rafforzare le regole volte a tutelare i contribuenti dalle crisi bancarie.

La Commissione europea sta attualmente elaborando un piano per migliorare la protezione dei contribuenti dalle crisi bancarie, attraverso il rafforzamento delle regole per gli istituti di credito in difficoltà.

Secondo quanto riferito dal Financial Times, Bruxelles sta elaborando una bozza di legislazione finalizzata a semplificare il trasferimento dei depositi dei clienti da banche in difficoltà a quelle in buona salute, e a semplificare la liquidazione delle banche problematiche senza dover ricorrere ai finanziamenti dei contribuenti. Il progetto di legge è stato visionato dal quotidiano britannico. Vediamo meglio:

  • Quali sono le nuove regole Ue per la protezione conti correnti bancari
  • Conti correnti, interventi anche dall'Italia

Quali sono le nuove regole Ue per la protezione conti correnti bancari

Secondo quanto riportato dal Financial Times, la Commissione europea sta elaborando una bozza di legislazione per rafforzare le regole volte a tutelare i contribuenti dalle crisi bancarie. La bozza prevede che, in caso di difficoltà di un istituto di credito, sia reso più agevole il trasferimento dei depositi dai soggetti problematici a quelli sani, e che sia semplificata la liquidazione di banche problematiche senza ricorrere alle risorse dei contribuenti.

Le nuove regole renderebbero più complessa la possibilità per i governi di versare fondi "precauzionali" alle banche in difficoltà, pratica utilizzata in Italia nel 2017 per sostenere Monte dei Paschi di Siena con fondi pubblici.

La proposta, ancora in fase di definizione e soggetta a modifiche, mira a ridurre il potere degli Stati membri nell'affrontare le difficoltà degli istituti di credito a livello nazionale, anche in presenza di un quadro comune per la risoluzione delle crisi bancarie dell'Unione europea. La bozza prevede, inoltre, che la Banca centrale europea o le autorità di regolamentazione nazionale debbano comunicare tempestivamente quando un istituto di credito è a rischio di fallimento o probabile fallimento.

L'obiettivo finale della bozza è quello di garantire un'applicazione coerente delle norme in tutti gli Stati membri, proteggere la stabilità finanziaria, i depositanti e prevenire il contagio delle crisi bancarie, riducendo al minimo il ricorso ai fondi pubblici.

Conti correnti, interventi anche dall'Italia

L'aumento dell'inflazione e il conseguente incremento dei tassi d'interesse stanno generando un impatto sui costi e sui ricavi delle banche. Molti istituti stanno comunicando ai propri clienti in maniera unilaterale l'aumento delle spese per i conti correnti. Le banche devono, pertanto, concedere un adeguato periodo di tempo per consentire ai clienti di recedere dal contratto e trasferirsi altrove. Le banche dovrebbero aumentare i rendimenti sui conti correnti e sui conti deposito.

Banca d'Italia ha richiamato l'attenzione delle banche attraverso una comunicazione rivolta a tutti gli istituti, specificando che non ha l'autorità di imporre un sistema di prezzi amministrati, sebbene esista un conto corrente base riservato alle fasce a basso reddito. Tuttavia, la Banca d'Italia agisce nell'ambito delle sue funzioni di tutela della clientela e di vigilanza sulla correttezza dei comportamenti. Di conseguenza, l'istituto intende "ripristinare l'equilibrio effettivo degli impegni originariamente assunti dall'intermediario e dal cliente".

Nella sua comunicazione di vigilanza, l'istituto di controllo richiama l'attenzione sul fatto che i vari aumenti dei tassi di interesse decisi dalla Banca centrale europea negli ultimi mesi stanno causando un incremento dei costi dei mutui e dei finanziamenti. Questi aumenti fanno seguito a un lungo periodo di tassi di interesse bassi o negativi, che avevano già spinto alcune banche a rimuovere la remunerazione dei depositi in conto corrente e ad accrescere i costi a carico dei clienti.

L'aumento dei tassi di interesse in corso ha spinto le banche a rivedere le loro condizioni dei conti correnti in favore dei clienti. In tal senso, alcune banche hanno già avviato il processo di adeguamento delle proprie politiche tariffarie.