Quando scatta sanatoria e condono automatico di un abuso edilizio per silenzio-assenso in base nuova sentenza

di Marianna Quatraro pubblicato il
Quando scatta sanatoria e condono automa

Cosa cambia nelle procedure di silenzio-assenso su sanatorie e condoni abusi edilizi: cosa prevede una nuova recente sentenza e chiarimenti

Quando vale il silenzio-assenso su sanatorie e condoni abusi edilizi secondo importante recente sentenza? Gli abusi edilizi in Italia continuano a rappresentare un fenomeno sempre troppo diffuso che il governo Meloni sta cercando di risolvere con nuove sanatorie, condoni e possibilità di regolarizzazione per evitare demolizioni di opere ormai realizzate e cercando di tutelare soprattutto l’incolumità dei cittadini soprattutto in zone geologicamente difficili. 

  • Silenzio-assenso su sanatorie e condoni edilizi in quali casi vale secondo recente sentenza
  • Come fare sanatoria di abusi edilizi e regole 2023


Silenzio-assenso su sanatorie e condoni edilizi in quali casi vale secondo recente sentenza

Una importante recente sentenza del Consiglia di Stato ha stabilito che il silenzio-assenso su sanatorie e condoni si abusi edilizi vale solo se sussistano i presupposti e se l’istanza presentata è completa. 

Ciò significa che il termine dei due anni entro cui generalmente scatta il silenzio-assenso non vale se l’istanza presentata non risulta completa di tutti i documenti necessari per identificare le opere oggetto della richiesta sanatoria.

La regola del silenzio-assenso di due anni non vale neppure quando non viene interamente pagata l'oblazione e quando l'opera realizzata abusivamente risulta in contrasto con i vincoli di inedificabilità.

Stando a quanto stabilito dal Consiglio di Stato, nei casi sopra elencati non vale il silenzio-assenso per sanatorie e condoni di abusi edilizi fino a quando le pratiche non vengono rese complete di ogni dato e informazione necessaria. 

Il termine biennale del silenzio-assenso su sanatorie e condoni per abusi edilizi vale, dunque, solo quando sono tutta la documentazione necessaria che accompagna l’istanza è completa, in modo da permettere all'Amministrazione competente di esaminare correttamente la domanda, e quando l'opera realizzata abusivamente non contrasta i vincoli di inedificabilità.

Del resto, per legge, il silenzio assenso per sanatorie e condoni di abusi edilizi vale solo nei casi di avvenuto pagamento dell’oblazione dovuta e degli oneri di concessione e avvenuto deposito di tutta la documentazione richiesta per la sanatoria. 

Come fare sanatoria di abusi edilizi e regole 2023

Al di là dei casi in cui vale il silenzio-assenso per sanatorie e condoni per abusi edilizi, per fare la sanatoria di un abuso edilizio in casa bisogna, per legge, presentare apposita richiesta al Comune di competenza per regolarizzare le opere realizzate abusivamente ed evitare sanzioni fino all’abbattimento dell’opera costruita, purchè si tratti di abusi sanabili. 

Per chiedere la sanatoria di un abuso edilizio bisogna sempre rivolgersi ad un tecnico abilitato che deve calcolare la sanzione e presentare un'istanza al Comune, che entro sessanta giorni deve esprimere parere favorevole e accogliere la domanda o negarla. 

Chiaramente sanare un abuso edilizio implica dei costi che variano a seconda dell’abuso edilizio commesso da sanare. Per sanare alcune tipologie di abusi edilizi, secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione, è anche possibile sostituire la sanzione demolitoria con quella pecuniaria solo se a valutare la sostituzione della demolizione di un’opera abusiva con il pagamento di una multa è l’Amministrazione competente nella fase esecutiva del procedimento, successiva ed autonoma rispetto all'ordine di demolizione, per valutare bene se effettivamente si può far pagare una sanzione ed evitare così la demolizione.

Precisiamo che ci sono casi in cui la sanatoria di un abuso edilizio scatta in automatico e senza costi, per esempio quando l’abuso avviene entro il limite di tolleranza del 2% tra stato di fatto e progetto. In questi casi, secondo il Consiglio di Stato risulta illegittimo l’ordine di demolizione di opere abusive eseguite in difformità.

Se, dunque, un abuso edilizio resta nei limiti della tolleranza del 2% tra stato di fatto e progetto, non si deve procedere alla demolizione dell’opera ma scatta la sanatoria automatica. Se, invece, si supera la soglia della tolleranza dell’abuso edilizio al 2%, allora bisogna ricorrere alla sanatoria di un abuso edilizio per estinguere il reato di abusivismo e non arrivare all'ordine di demolizione dell'opera abusiva.