Regole e differenze su cosa, quando e come può pignorare Stato, banca o creditori nel 2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
Regole e differenze su cosa, quando e co

Quali sono regole e differenze e beni che possono essere pignorati da Stato, banca o singolo creditore nel 2023

Quali sono le regole e le differenze su cosa, quando e come può pignorare lo Stato, la banca o singolo creditore nel 2023? Il presupposto di un pignoramento è l’esistenza di un titolo esecutivo o un precetto.

Dopo la notifica del titolo esecutivo e dell’atto di precetto da parte del creditore, al debitore viene notificato l’atto di pignoramento dall’Ufficiale giudiziario, che riporta l’intimazione al debitore di non sottrarre i beni pignorati e i frutti della garanzia del credito.

Quando viene reso ufficiale, il pignoramento diventa esecutivo dall’espropriazione forzata su istanza del creditore, messo in atto al fine di vincolare i beni del debitore per soddisfare il rimborso del credito al creditore. Vediamo di seguito quali sono le regole per il pignoramento da Stato, banca o singolo creditore.

  • Regole pignoramento da Stato banca o singolo creditore e quali beni non si possono mai pignorare
  • Come cambia pignoramento casa da Stato, banca o singolo creditore nel 2023

Regole pignoramento da Stato banca o singolo creditore quali beni non si possono mai pignorare

L’atto esecutivo di pignoramento scatta dopo lungo tempo e una lunga trafila burocratica ma si conclude con l’espropriazione forzata di beni in mancanza di regolarizzazione di un mancato pagamento per debito per lungo tempo.

Il pignoramento da parte di Stato, banche e singoli creditori scatta solo a seguito di una lunga procedura, che è uguale sia se il pignoramento deve essere disposto dallo Stato che da banche o singoli creditori, e può avvenire nei confronti di diversi beni del proprio patrimonio, sia mobiliare che immobiliare.

Possono, infatti, per legge, essere pignorati stipendi, pensioni e altri oggetti di valore, nel rispetto di limiti previsti dalla stessa legge.

Per esempio, uno stipendio rientra tra i beni che si possono pignorare ma non è possibile pignorarlo oltre il limite di un quinto.

La legge permette, dunque, il pignoramento di uno stipendio nei casi in cui il debitore continua ad accumulare e non pagare debiti per cui vengono avviate procedure di pignoramento e l’unico caso in cui non si può pignorare uno stipendio è quando il debitore presenta opposizione all’esecuzione forzata e il giudice sospende l’efficacia del provvedimento di pignoramento. 

Perché, però, questo accada, non appena ricevuta la notifica dell’atto di precetto, il debitore, tramite il proprio legale, deve presentare ricorso per bloccare l’azione esecutiva del creditore.

Per le leggi in vigore, lo Stato ha la possibilità di effettuare un pignoramento immobiliare, se ha per oggetto beni immobili ad accezione della prima casa, e mobiliare, se ha per oggetto cose mobili, così come può disporre un pignoramento presso terzi, se ha per oggetto crediti o beni del debitore che sono nella disponibilità di terzi.

Le regole in vigore non permettono, invece, mai allo Stato di pignorare beni specifici, considerati di primaria necessità, come anello nuziale, vestiti e biancheria, letti, tavoli e sedie per mangiare, armadi, frigoriferi, stufe e fornelli da cucina, lavatrice, utensili di casa e mobile che li contiene, ad esclusione dei mobili di pregio artistico o di antiquariato.

Non possono essere pignorate mai, sia da Stato che da banche e singoli creditori, decorazioni al valore, lettere, registri e scritti di famiglia e manoscritti a meno che non facciano parte di una collezione, così come gli animali da compagnia e quelli impiegati a fini terapeutici o di assistenza al debitore, le cose sacre e che servono all’esercizio del culto, le armi.

A differenza dello Stato, la banca o il singolo creditore può pignorare tutti i beni del debitore, ad eccezione solo di alcuni mobili di casa (letto sedie, tavolo, ecc.) e dei beni strumentali necessari al debitore per lavorare.

Come cambia pignoramento casa da Stato, banca o singolo creditore nel 2023

Una delle principali differenze relativa all’atto di pignoramento di beni da parte di Stato, banca o singolo creditore nel 2023 riguarda il pignoramento della casa. Le leggi in vigore prevedono, infatti, l’impignorabilità, cioè il divieto di pignoramento, della prima casa se risulta abitazione principale del debitore e se non rientra tra le case di lusso e di pregio. 

L’impignorabilità della prima casa vale, infatti, solo per la casa che è il luogo dove il contribuente ha fissato la propria residenza, ha destinazione catastale abitativa e non rientra nelle categorie immobiliari A9 o A9 (ville e castelli) e non è una casa di lusso.

Ma c’è una precisazione da fare: solo il Fisco, cioè lo Stato, non può mai pignorare la prima casa. Tutti gli altri enti creditori possono pignorare la prima casa nel 2023.

Parliamo, dunque, di banche e società finanziarie o creditizie che hanno concesso prestiti o mutui, ma anche di singoli creditori privati del contribuente, o anche dell’ex coniuge che non ha ricevuto regolarmente il pagamento degli assegni di mantenimento.