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Come funzionano e quando scattano le sanatorie per abusi più facili possibili e cosa potrebbe prevede nuovo condono edilizio in arrivo
Quali sono le sanatorie per abusi edilizi più facili con nuove regole e sentenza Cassazione in attesa condono edilizio 2023-2024? Se per sanare un abuso edilizio la procedura prevede l’obbligo di fare richiesta di sanatoria dell’abuso realizzato, per evitare la demolizione, lì dove i casi di legge lo consentono.
Esistono, però, anche casi in cui le sanatorie di abusi edilizi possono scattare in automatico se si tratta di abusi che sono stati realizzati in particolari condizioni.
Una prima possibilità di sanatoria edilizia più facile è quella che scatta per il criterio della cosiddetta tolleranza al 2%: stando alle leggi in vigore è, infatti, possibile sanare in automatico l’abuso quando il mancato rispetto dell'altezza, dei distacchi, della cubatura, della superficie coperta avviene entro il limite del 2% delle misure previste nel titolo abilitativo, aggiungendo a tale fattispecie anche ogni altro parametro delle singole unità immobiliari.
La tolleranza del 2% di un abuso edilizio, che deve risultare tra progetto e stato di fatto dell’opera, rapportando la cubatura del progetto a quella reale dei luoghi, vale solo ed esclusivamente per piccole difformità edilizie e, secondo quanto stabilito dal Tar di Venezia, la percentuale deve essere calcolata sull’intero fabbricato e non rispetto ai singoli elementi.
Altra sanatoria per abusi edilizi più facile con nuove regole riguarda solo i piccoli abusi dichiarati dal tecnico abilitato per l’attestazione dello stato legittimo degli immobili, quando cioè vengono indicati nella dichiarazione asseverata allegata agli atti aventi per oggetto trasferimento o costituzione, ovvero scioglimento di comunione, di diritti reali.
Ancora una nuova sanatoria più facile e automatica per abusi edilizi scatta quando l’abuso realizzato non viola la disciplina urbanistica ed edilizia e non pregiudica l'agibilità dell'immobile.
A pronunciarsi su sanatorie di abusi edilizi è stata anche la Corte di Cassazione con una recente sentenza secondo cui prima di procedere alla totale demolizione dell’opera edilizia abusiva bisogna valutare se la demolizione lede i diritti fondamentali delle persone
La sentenza della Cassazione si fonda sul cosiddetto principio di proporzionalità che deve essere valutato prima di decidere se abbattere del tutto un’opera abusiva. Secondo la Cassazione, infatti, è più facile la sanatoria e il blocco della demolizione di un abuso edilizio se sproporzionato ed eccessivo rispetto ad altri criteri, come il diritto all’abitazione.
Per esempio, prima di approvare l’ordine di demolizione di un abuso edilizio bisogna valutare su che tipo di immobile è stato realizzato l’abuso, se una prima casa, o seconda, o altra, l’importanza che la casa ha per chi ci abita, se di residenza principale o meno, ubicazione dell’immobile in cui è stato realizzato l’abuso, ecc e capire quanto effettivamente sia insanabile, e dunque da abbattere, o meno.
Stando a quanto riportano le ultime notizie, il nuovo condono edilizio 2023-2024 possibile in arrivo dovrebbe riguardare solo specifici abusi edilizi di casa. Stando a quanto anticipato, infatti, si potrà ricorrere al nuovo condono solo nel caso in cui non sussista esiste alcun vincolo relativo ad un titolo abilitativo o se l’abuso interessa un immobile situato in una particolarmente difficile da un punto di vista ambientale.
Secondo quanto annunciato, il nuovo condono edilizio si potrà richiedere nei seguenti casi: