Tutte le modifiche per le tasse sulle case (Imu, Tari) e catasto già in vigore e in arrivo

di Marianna Quatraro pubblicato il
Tutte le modifiche per le tasse sulle ca

Quali sono le novità già al via per Imu, Tari e riforma del catasto e cosa potrebbe ancora cambiare nel corso dell’anno

Quali sono tutte le modifiche per le tasse sulle case (Imu, Tari) e catasto già in vigore nel 2023 e in arrivo? Si preparano a partire alcune novità per il pagamento delle tasse sulla casa Imu e Tari mentre si torna a parlare di riforma del catastato, già avviata dall’ex governo Draghi. Vediamo allora quali sono le novità già al via e cosa potrebbe ancora cambiare. 

  • Modifiche Imu e Tari casa cosa cambia
  • Novità tasse casa con riforma catasto 2023


Modifiche Imu e Tari casa cosa cambia

Partendo dall’Imu, la Legge di Bilancio 2023 ha stabilito che se il Comune non delibera le proprie aliquote di calcolo dell’imposta e non le pubblica entro il 14 ottobre sul Portale del Federalismo Fiscale, il calcolo del pagamento dovrà avvenire considerando le aliquote minime stabilite dalla legge.

Dunque, se oggi, quando un Comune non delibera nuove aliquote per il pagamento dell’imposta, l’acconto Imu del 16 giugno si paga sulla base delle aliquote dell’anno precedente e al momento del pagamento del saldo del 16 dicembre si effettua l’eventuale conguaglio in presenza di nuova delibera, nel 2023 in mancanza di nuove aliquote Imu deliberate da ogni singolo Comune, il calcolo dell’imposta avverrà sull’aliquota minima prevista dalla legge.

Altre novità già approvate relative al pagamento dell’Imu sulla casa nel 2023 riguardano le nuove esenzioni stabilite: è stato, infatti, deciso che se una casa viene abusivamente occupata, il proprietario è esente dal pagamento Imu 2023 solo però a condizione di aver presentato denuncia all’autorità giudiziaria per occupazione abusiva.

Prevista, inoltre, l’esenzione dal pagamento dell’Imu 2023 per per gli immobili che si trovano nei territori colpiti dai terremoti del 2012 (Emilia Romagna, Lombardi e Veneto) e del 2016, come Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria.

Passando alla Tari, l’imposta sui rifiuti che deve essere pagata da tutti coloro che occupano case suscettibili di produrre rifiuti, sia nel caso di proprietari che di inquilini, usufruttuari, comodatari, ecc, viste le difficoltà economiche di tanti sempre più conclamate, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, Arera, ha previsto un piano straordinario di pagamenti con possibilità di una maggiore rateizzazione del pagamento dell’imposta per rate di importo minimo pari a 100 euro e se le rate superano del 30% il valore medio degli ultimi due anni.

Possono usufruire della possibilità di rateizzazione del pagamento del Tari i cittadini che dimostrano di:

  • essere in comprovate condizioni economiche difficili, che saranno stabilite con criteri specifici per ogni comune;
  • usufruire del bonus sociale previsto per i settori elettrico, gas e idrico.
Per quanto riguarda, invece, i reclami e gli importi addebitati per errore, Arera ha previsto che i tempi di risposta non dovranno superare i 30 giorni, mentre entro 60 giorni lavorativi si dovrà procedere alla verifica del bollettino e alla rettifica delle somme addebitate e il rimborso dovrà avvenire entro 120 giorni al massimo.

In arrivo, sia per Imu che per Tari sui rifiuti, non dovrebbero esserci al momento ulteriori modifiche.

Novità tasse casa con riforma catasto 2023

Nessuna tassa sulla casa dovrebbe cambiare, invece, con la tanto attesa riforma del catasto che, come riportano le ultime notizie, non ci sarà. Nella nuova riforma fiscale non dovrebbe, infatti, trovare spazio alcuna nuova revisione del Catasto, come si era ipotizzato, piano in realtà già avviato dall’ex governo Draghi ma che per il momento non sarà ripresa. 

Per il governo Meloni, rivedere il catasto con eventuali contestuali novità per tasse sulla casa non è una necessità urgente né una priorità. Dal governo hanno sottolineato come in quasi nessun altro paese Ue siano stati aggiornati i valori immobiliari e gli stessi valori catastali italiani non hanno al momento necessità di essere rivisti e modificati.