Tutti i casi in cui banche non rimborseranno più per truffe su conto corrente, bancomat, carte di credito

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Tutti i casi in cui banche non rimborser

Truffe su conto corrente, bancomat

Secondo la Corte di Cassazione, l'acquisizione fraudolenta dei dati di accesso non è sufficiente per escludere la colpa dei correntisti.

La Corte di Cassazione ha stabilito che in caso di truffa con phishing, la responsabilità è imputabile al cliente e non alla banca. Questo principio garantisce un parziale scudo agli istituti di credito da eventuali richieste di risarcimento danni avanzate dai correntisti truffati online. I giudici si sono pronunciati sul caso già affrontato da una sentenza della Corte d'appello di Palermo.

Un cliente aveva intentato una causa contro la banca dopo essere stato costretto a disconoscere un bonifico effettuato da un truffatore che aveva preso il controllo del suo conto. In primo grado, il tribunale di Palermo aveva condannato la banca a rimborsare il cliente della somma rubata, ritenendo che l'istituto di credito non avesse adottato tutte le misure di sicurezza adeguate a prevenire il danno.

La Corte d'appello di Palermo ha ribaltato la sentenza e la Corte di Cassazione ha confermato l'esclusione della responsabilità della banca, dichiarando inammissibile il ricorso del cliente. Ma vediamo meglio tutti i dettagli:

  • Truffe su conto corrente, bancomat, carte di credito: quando le banche non rimborsano
  • Norme bancarie sul rimborso per truffe su conto corrente, bancomat, carte di credito

Truffe su conto corrente, bancomat, carte di credito: quando le banche non rimborsano

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di una coppia di correntisti che avevano subito un furto di 6.000 euro dal loro conto corrente a causa di un bonifico eseguito da una terza persona in via telematica. Il Tribunale di primo grado aveva accettato la richiesta di risarcimento dei clienti, sostenendo che la banca non aveva adottato tutte le misure di sicurezza tecnicamente idonee per prevenire il danno subito dai correntisti.

La Corte d'appello aveva ribaltato la decisione, affermando che la sicurezza del servizio Bancoposta online era garantita da sistemi informati certificati da enti appositi, secondo rigorosi standard internazionali. La banca aveva messo in guardia i propri clienti sulla responsabilità diretta nella custodia delle loro credenziali di accesso, e aveva fornito informazioni utili per evitare le frodi informatiche, come il phishing.

In questo caso, la responsabilità del furto ricadeva sui correntisti, in quanto erano stati loro stessi a fornire i codici di accesso (user id, password e pin) all'hacker. Le banche sono tutelate quando adottano misure di sicurezza tecnicamente adeguate e forniscono informazioni chiare ai propri clienti riguardo alla protezione delle loro credenziali di accesso. In pratica, l'acquisizione fraudolenta dei dati di accesso non è sufficiente per escludere la colpa dei correntisti.

Norme bancarie sul rimborso per truffe su conto corrente, bancomat, carte di credito

L'Associazione bancaria italiana ha emesso una circolare in cui si fa riferimento alla recente decisione della Corte di Cassazione riguardo al comportamento imprudente e negligente dei correntisti.

La circolare sottolinea che, in base alla decisione dei giudici della Suprema Corte, l'intermediario non è tenuto a fornire prove che l'addebito sia stato autorizzato dai correntisti. Le caratteristiche di sicurezza del sistema informatico dell'intermediario per l'esecuzione di operazioni bancarie telematiche forniscono una prova indiziaria che username, Pin e password - che i ricorrenti affermavano di non avere utilizzato - siano stati utilizzati da un terzo a seguito di una illecita captazione.