Dalla bottega alla grande distribuzione: arriva Aldi, il re dei discount
Tra le ultime aperture c'è Conegliano Veneto, ma Aldi continua ad aprire supermercati e discount.
Aldi sembra voglia rivoluzionare il modo di fare la spesa degli italiani ed essere sempre più forte e presente sul territorio come dimostrano le strategie dichiarate, ma anche iquelle concrete portate avanti come la continua apertura di nuovi punti vendita, ultimo dei quali a Conegliano.
Aldi sta aprendo supermercati nel nord Italia in maniera impressionante, già sono dieci (ultimo a Conegliano Veneto) e si punta entro il 2018 a farli arrivare a 45. Di origine tedesca, vuole cambiare la sua precedente strategia e puntare al massimo sull'italianità, servizio e assistenza al cliente pure tenendo i prezzi concorrenziali. E vanno ovviamente forte le assunzioni
Tra Friuli, Veneto, Trentino e Lombardia sono già stati assunti 880 collaboratori che a fine anno dovrebbero arrivare a quota 1.500. Entrando più nello specifico apre a Bagnolo Mella (Brescia), Cantù (Como), Castellanza (Varese), Curno (Bergamo), Peschiera (Verona), Piacenza, Rovereto, San Donà di Piave, Spilimbergo (Pordenone), Trento. A oggi il gruppo conta più di 5.900 punti vendita in 11 Paesi. L'assortimento alimentare appositamente pensato per la clientela italiana sarà composto per il 75% da prodotti di fornitori locali.
Perché scegliere Aldi? A detta della società, che si inserisce in quella che viene definita la guerra dei discount, per via dei prodotti ai prezzi più bassi presenti sul mercato, possibile grazie a un'attenzione particolare ai risparmi realizzabili con la logistica e il posizionamento nei supermercati della merce. Di proprietà tedesca, è uno dei player di riferimento della grande distribuzione organizzata internazionale e ha più di un secolo di esperienza alle spalle.
Il colosso Aldi arriva allora in Italia ed entro fine anno apriranno 45 negozi. Il gruppo tedesco punta su fresco e marchi propri. Fondato oltre cento anni fa in Germania, il gruppo Aldi conta oggi 5.900 negozi in 11 Paesi e un fatturato attorno agli 80 miliardi di euro. A oggi Aldi ha già assunto in Italia 880 persone, ma l'obiettivo è di arrivare a 1.500 dipendenti entro la fine del 2018. Al centro della strategia in Italia c'è la proposta di prodotti made in Italy: il 75% degli articoli alimentari sarà fornito da aziende italiane. Aldi si inserisce in un contesto molto competitivo: il mercato dei discount vale in Italia circa 12,2 miliardi di euro e rappresenta una quota del 17,3% della grande distribuzione.
L'azienda tedesca fa sapere che oltre ad avere un forte legame con il territorio e con le eccellenze italiane, l'offerta commerciale di Aldi punta sulla qualità, sulla convenienza e sulla freschezza dei propri prodotti con oltre 100 referenze tra frutta e verdura. Con l'85% di linee a proprio marchio, intende garantire ai propri clienti prodotti selezionati che uniscono qualità e convenienza. Il Group Managing Director di Aldi non nasconde la sua soddisfazione di entrare nel mercato italiano. L'impegno nell'andare incontro alle esigenze dei clienti italiani rappresenta la grande sfida. Il percorso è iniziato da anni per la proposizione di un'idea di spesa nuova che pone al centro prodotti selezionati che uniscono qualità e convenienza.
Si chiama Aldi ed è il nuovo discount tedesco che si prepara a rivoluzionare il modo di fare la spesa, una bella e grandissima novità pronta a fare concorrenza di grandi discount già presenti nel nostro Paese e che registrano buoni volumi di vendita, da Lidl ad Eurospin. Aldi, acronimo di Albrecht-Discount, catena fondata nel 1946 dai fratelli Karl e Theo Albrecht, che poi, negli anni ’60, con l’introduzione del marchio Aldi, organizzano il gruppo in due società, Aldi Nord e Aldi Süd, che si dividono i Länder della Germania e l’Europa senza farsi concorrenza, è già una importante realtà in altri Paesi, da Francia a Inghilterra, passando anche dagli Stati Uniti e ora punta anche all’Italia con il progetto di iniziare la sua espansione dalla fine di quest’anno per diventare una nuova realtà del mondo della spesa ben consolidata già entro il prossimo anno.
Il progetto di diffusione di questo marchio di discount nel nostro Paese partirà, stando a quanto riportano le ultime notizie, dal Nord Italia. Il già celebre discount tedesco, secondo le ultime notizie, aprirà infatti i suoi primi punti vendita, circa 50-60 con l’obiettivo di arrivare a cento, in città come Trento, Castellanza (Varese), Cantù (Como), Conegliano (Treviso), dando il via ad una vera e propria guerra di prezzi senza dimenticare, però, la qualità dei prodotti in vendita.
Partendo dalle ultime notizie attualmente note, si sa che entro il prossimo anno, forse entro l’estate, aprirà a Trento uno dei primi punti vendita italiani della multinazionale tedesca del discount Aldi Süd, che dovrebbe situarsi nell’area ex Autostima, alla rotatoria del Tridente a Trento nord, accanto al ristorante Burger King. Intanto, la sede operativa italiana di Aldi Süd è stata aperta da poco a Verona e si occuperà anche degli acquisti di prodotto italiano da destinare alle filiali estere, soprattutto europee. La società italiana del gruppo ha già assunto più di 70 persone.
C'è sempre l'altra faccia della medaglia di cui tenere conto perché dinanzi all'apertura di nuovi supermercati Aldi che porta con sé nuove assunzioni, i piccoli negozi delle città vanno sempre più in affanno, incapaci di reggere il passo con la concorrenza low cost. Anzi, a dirla tutta si trovano schiacciati dalla grande distribuzione organizzata e dai centri commerciali da una parte e dall'online dall'altra. Ecco allora che in una città come Novara, la protesta dei commercianti è diventata pubblica perché una catena di supermercati come Aldi che fa della convenienza e della qualità i suoi punti di forza, non può che rappresentare un nuovo pericolo commerciale da fronteggiare.
La campagna di colonizzazione di Aldi nelle regioni del nord Italia va avanti da alcuni mesi e in effetti notiamo come non trascorra una settimana, o giù di lì, senza un nuovo taglio del nastro. Eppure da qualche altre parte c'è chi protesta perché vede ridursi le possibilità che il proprio esercizio commerciale possa restare in vita. E nella maggior parte dei casi o fa nel silenzio. Ma questa volta a Novara i commercianti hanno deciso di fare sentire la propria voce approfittando dell'inaugurazione del nuovo supermercato Aldi in viale Curtatone. Il problema non è la nuova apertura un sé, ma la serie di aperture di nuovi centri commerciali, tutti abbastanza grandi nelle dimensioni.
Ecco allora che per la locale Confcommercio continua senza soste il processo di desertificazione non solo del centro storico, ma dell'intera città perché un negozio viene considerato un presidio e un elemento di vitalità di un'area. Da qui l'appello pubblico lanciato agli amministratori pubblici di predisporre un'azione lungimirante che tenga in considerazione anche le ripercussioni sociali. Il ragionamento espresso è chiaro: se un quartiere si svuota di negozi si degrada in breve tempo. E il trend degli ultimi anni sembra essere drammaticamente chiaro.
Aldi, dunque, andrà ad allargare le fila dei grandi discount presenti sul nostro territorio nazionale e che con il passare degli anni, complice anche la crisi economica, continuano ad attirare una clientela sempre maggiore. Non solo Lidl ed Eurospin ma anche catene come Ins', il Gigante, Alter discount. Aldi è solo l'ultima realtà nascente in questo campo che si annuncia come grande colosso della spesa a bassi prezzi, con la sempre certa garanzia di un controllo sulla qualità dei prodotti che venderà. E si tratta di una novità che piace già agli italiani: secondo le ultime notizie rese note da Nielsen, a luglio 2016 i negozi discount erano 5.065, 165 in più rispetto al luglio 2015 per un giro d’affari complessivo di 13 miliardi. In questo contesto, tra le regioni italiane dove si trovano più punti discount per la spesa troviamo:
Altroconsumo avrebbe poi stilato una classifica dei supermercati dove risulterebbe più conveniente fare la spesa e primeggiano soprattutto:
C'è un'inchiesta molto interessante di Altroconsumo sui supermercati più convenienti per fare la spesa. La nota associazione indipendente e senza fini di lucro ha visitato 68 città italiane e ben mille punti vendita, ma ha soprattutto rilevato oltre un milione di prezzi alla scoperta del supermercato più conveniente d'Italia. Un lavoro certosino che ha fornito risultati sorprendenti su molti versanti così come conferme a quello che è il sentire comune. Alla fine dei giochi, il risparmio di spesa complessivo su base annua è di oltre 1.000 euro in base alla città in cui si vive e alla catena di Gdo ovvero Grande distribuzione organizzata (e non) scelta. Mica poco.
Il punto è che i prezzi cambiano da un negozio all'altro e la differenza per uno stesso articolo può essere considerevole. La meritoria indagine svela che i costi possono essere più salati del doppio. Di più: siccome la spesa cambia in base alla composizione della famiglia e alle possibilità economiche, basandosi sui dati di consumo dell'Istat, Altroconsumo ha anche calcolato quanto i tre profili analizzati - coppia, anziano solo o famiglia con figli - possono risparmiare cambiando tipo di spesa.
Ci sono due modi per leggere le classifiche. Da una parte c'è quella a livello territoriale ovvero si individua la propria città e si va alla ricerca del supermercato più economico. Tanto per fare un esempio, viene fuori che sia a Milano e sia a Roma, il punto vendita in cui conviene fare la spesa fa parte della catena Esselunga. Più precisamente, nel capoluogo lombardo, il risparmio massimo in città è pari a 1.021 euro con un ulteriore risparmio scegliendo i prodotti a marchio commerciale (1.990 euro) e il discount più economico (2.944 euro). Nella Capitale, il risparmio massimo in città è pari a 1.226 euro con un ulteriore risparmio scegliendo i prodotti a marchio commerciale (1.782 euro) e il discount più economico (2.736 euro).
In seconda battuta è possibile procedere con una lettura su larga scala ovvero capire qual è il supermercato meno caro su base nazionale. E in questo caso sono quattro le graduatorie elaborate da Altroconsumo, tutte pubblicate nell'ultimo numero del mensile e sul sito web. La prima riguarda i prodotti di marca ovvero è composta dai supermercati più conveniente se si è solit riempire il carrello di alimenti, detersivi, saponi che portano il marchio delle aziende leader di mercato. Il valore assegnato è stato pari a 100 alla catena più conveniente.
La seconda classifica fa riferimento ai supermercati più convenienti per chi fa la spesa basata su prodotti a marchio commerciale. Quasi tutti i supermercati, fa notare Altroconsumo, hanno una linea di prodotti marchiati con il logo della catena. Indice 100 va sempre al punto vendita più conveniente. Le classifiche, occorre rilevare, valgono anche se si fa la spesa con i prodotti che premiamo come miglior acquisto. Ecco allora:
Chi non bada al marchio e alla pubblicità, ma è interessato solo a fare le spesa più economica possibile, può consultare questa classifica elaborata da Altroconsumo. Trovano spazio i supermercati più convenienti per chi fa la spesa riempiendo il carrello solo con i prodotti dal prezzo più basso.
Infine, questa classifica è la sintesi delle altre tre classifiche e considera una spesa più realistica, fatta con prodotti di fascia alta (quelli di marca), di fascia media (a marchio commerciale) e di fascia bassa (i più economici). Come criterio di selezione, rileva Altroconsumo, l'insegna è stata presente almeno in una regione.