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Da pace fiscale a novità per le pensioni passando per la flat tax: tempi centrali per il nuovo governo ed eventuali tempi di attuazione
Da pace fiscale a introduzione della flat tax, novità per le pensioni, istituzione del reddito di cittadinanza e non solo: le ultime notizie confermano i primi impegni da parte dei ministri economici del nuovo governo per la definizione delle misure prioritarie da attuare. Certamente, come confermano le ultime notizie, non tutto sarà fatto subito e anche le stesse novità per le pensioni tanto auspicate e il reddito di cittadinanza tanto atteso sembra si faranno aspettare un pò. C'è chi parla, per esempio, dell'arrivo del reddito di cittadinanza solo nel 2020. Ancora nessun cenno a tempi definiti di attuazione di altre eventuali novità. Vediamo, nel dettaglio, in cosa consistono effettivamente le novità al vaglio del neo nato governo.
Partendo dalla Pace fiscale, si tratta di una sorta di nuovo piano di rottamazione delle cartelle esattoriali Equitalia. Chi ha debiti nei confronti del Fisco, con la Pace fiscale avrebbe la possibilità di pagare una percentuale minima della cartella di cui si è debitori e l’importo da versare verrebbe calcolato sulla base di ogni singola situazione economica di ciascun cittadino. Tre, in particolare, le aliquote di pagamento previste pari al 25%, al 10% e al 6% di quanto dovuto al fisco, da scegliere in base, appunto, al reddito. Potranno beneficiare della Pace Fiscale i contribuenti che hanno debiti fino a 200.000 euro, comprese sanzioni, more e interessi., mentre coloro che superano tale importo di debito non possono invece saldare il loro debito nei confronti del Fisco con questa novità. Stando a quanto anticipato dalle prime stime, dalla Pace fiscale potrebbe derivare un gettito compreso tra i 40 e i 60 miliardi di euro per i prossimi due anni. Altri dati, invece, parlano di entrate per le casse dello Stato per circa 35 miliardi di euro.
Passando alla flat tax, tra i cavalli di battaglia del leader della Lega Salvini, si tratta, letteralmente, di una tassa piatta che prevederebbe solo due sole aliquote di pagamento: al 15% per coloro che percepiscono redditi al di sotto degli 80mila euro annui e al 20% per chi percepisce redditi superiori agli 80mila euro. Secondo i calcoli dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani dell'Università Cattolica del Sacro Cuore guidato dell'ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli, la flat tax sarebbe la misura più costosa che il nuovo governo dovrebbe attuare per una somma di circa 50 miliardi di euro. A questa somma si andrebbero a sommare i 12,5 miliardi per il blocco dell'Iva, che da giorni ormai il neo ministro del Lavoro Di Maio ribadisce, e i 6 miliardi necessari per cancellare le accise sulla benzina.
Importante e centrale poi il capitolo pensioni. Ciò che sembrerebbe essere emerso dall'incontro tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i ministri economici del governo, ministro del Lavoro Di Maio, ministro dell'Economia Tria, e ministro degli Affari europei Savona, sarebbe l'obiettivo di revisione dell'attuale riforma delle pensioni. Anche in questo caso, si tratta di un tema particolarmente caro sia a M5S che a Lega che da sempre auspicano un totale cambiamento delle attuali norme pensionistiche e questo cambiamento, come confermano le ultime notizie, passerebbe da:
Bisognerà capire, però, i tempi in cui tali eventuali novità saranno attuate, considerando che si tratta di promesse che tanto M5S quanto Lega da sempre ripropongono con forza, per cui ci si aspetta che i tempi di attuazione delle novità per le pensioni siano effettivamente veloci.
Altro cavalli di battaglia, per il M5S, è l’istituzione del reddito di cittadinanza: prevederebbe, stando a quanto anticipato, l’erogazione mensile di una cifra di 780 euro a coloro che non hanno un lavoro ma che dimostrano di essere attivamente impegnati nella ricerca di una nuova occupazione. Condizione per poter percepire il reddito di cittadinanza è, infatti, l’obbligatoria adesione alle offerte di lavoro provenienti dai centri dell’impiego. E l’erogazione del reddito cadrebbe se il beneficiario dovesse rifiutare fino a tre proposte di nuova occupazione. Secondo le stime, il reddito di cittadinanza, insieme alle novità per le pensioni, costerebbe circa 17 miliardi.