Si va a caccia dei sondaggi aggiornati sul voto costituzionale di dicembre, camuffati per aggirare le regole sulla pubblicazione.
AGGIORNAMENTO: Si scatenano le analisi di sentiment sui social network, ma anche nelle varie direzioni dei due schieramenti. Attendiamo queste analisi che non sono dei veri e proprio sondaggi ma dalle novià e ultime notizie aggiornate su chi potrebbe vincere sul fronte del sì e del no. Li troverete ovviamente appena disponibili sul nostro sito
AGGIORNAMENTO: E la stessa società aveva sbagliato anche nel caso di Trump, dando nei sondaggi la vittoria netta della Clinton. Dall'altra parte, comunque, il sentiment sembra al momento verso la vittoria del no almeno anche dagli ultimi sondaggi ufficiali anche se se occorre prendere con le pinze un 70% rispetto ad un 55% che veniva dato. C'è anche, però, chi dice che all'estero si è più liberi di esprimere le proprie opinioni d aparte di chi deve lavorare sui sondaggi.
AGGIORNAMENTO: Ecco i primi sondaggi clandestini oggi martedì 22 Novembre che arrivano dopo il blocco dei sondaggi ufficiali e arrivano dall'estero dopo sono stati aggiornati precisamenti in Gran Bretagna. LadBrokers cambia le quote e a livello di probabilità le nuvoe indicazioni indicano una vittoria del No al 71,4% e intorno al 28% quella del Sì. Attenzione, però, che i bookmakers non sono privi di errori come nel caso della Gran Bretagna. Vi terremo ovviamente aggiornati.
Pubblicati gli ultimi sondaggi aggiornati prima del voto del 4 dicembre sul referendum costituzionale, per legge nessuno può più indagare sulle intenzioni degli italiani. Al momento tutti i maggiori sondaggisti nazionali danno in vantaggio il No: si va dai 3 punti di Demopolis e Ixè ai 7 dell’Istituto Tecné. Rimane comunque alta la percentuale di indecisi: arriva anche al 37% secondo Cisi, che ha fatto i suoi rilevamenti sul gong (con il No al 34% e il Sì al 29%). In realtà basta poco per scoprire come le rilevazioni vanno e andranno avanti fino al giorno del voto, mascherate però da corse clandestine di cavalli, gare automobilistiche, conclavi per la scelta dei papi.
La partita è troppo importante e sapere se vince il sì o il no è una questione che mette in discussione i futuri equilibri politici. Il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha ordinato alla Rai di far pervenire entro 24 ore la lista dei prossimi ospiti di Che tempo che fa, dopo la partecipazione di Renzi, "per poter valutare il rispetto delle condizioni di parità di trattamento". La Rai ha però assicurato che per domenica era già previsto un esponente del No. Che la situazione relativa al voto costituzionale di dicembre sia caldissima ed è destinata a diventare decisamente incandescente nei prossimi giorni è dimostrato dal fatto che sul tavolo di Agcom è finito il monitoraggio del pluralismo nelle ultime due settimane.
Dati alla mano, l'Agcom decide di intervenire sul programma di Fabio Fazio, finito nel mirino di Lega e Forza Italia che avevano subito annunciato esposti. In particolare, il capogruppo azzurro alla Camera Renato Brunetta, aveva lamentato la presenza di Renzi da Fazio con il traino dei Coldplay, parlando di "comportamento indecente" da parte dei vertici Rai e del conduttore. Più in generale, l'Autorità ordina alla Rai di dare più spazio, sia nei tg sia negli approfondimenti, ai temi referendari, assicurando per gli altri argomenti l'equilibrio tra le diverse forze politiche. Analogo invito viene rivolto a Mediaset e Sky. Cartellino giallo, invece, per il Tg4, oggetto di un richiamo a riequilibrare, entro la settimana le presenze a favore del No.
Plaude alla decisione presa dell'Autorità sulla Rai l'ex ministro Maurizio Gasparri: "L'arroganza del direttore generale della Rai, del direttore di Rai 3, di Fabio Fazio ha portato a una inevitabile decisione da parte dell'Agcom: avevamo privatamente sollecitato i vertici Rai a dare pubblica notizia delle inevitabili presenze dei sostenitori del No".