Rinnovo contratti statali, il punto
Il punto aggiornato sulla trattativa sul contratto degli statali e la definizione dei nuovi decreti attuativi.
AGGIORNAMENTO: Se c'è un aspetto interessante che viene affrontato dal Consiglio dei ministri di oggi 23 febbraio 2017 c'è quello sui premi di produttività per i dipendenti pubblici che decideranno i contratti nazionali. Dovranno assicurare differenze sulla base delle pagelle dei lavoratori. La valutazione, ed è un passaggio cruciale delle ultime e ultimissime notizie, si sposta ò dai singoli alle prestazioni di tutto l'ufficio.
AGGIORNAMENTO: Due dei tre decreti Madia 2017 e in modo particolare quello sui licenziamenti e le nuove regole più veloci e snelle e le visite fiscali più restrittive sono stati approvati nel Consiglio dei Ministri di oggi venerdì 17 Febbraio. Tutte le novità ufficiali e anche come prosegue il rinnovo dei contratti e il Decreto Unico del Pubblico impiego si possono trovare in questo articolo
AGGIORNAMENTO: Sotto negli ultimi aggiornamenti si parla dell'ultima riunione avvenuta ufficiale tra sindacati e Ministro Madia e Governo Gentiloni per il rinnovo dei contratti degli statali che è stata l'ultima ufficiale. Tra le novità che vi sono attualmente si parla di un Unico Decreto Madia che si dovrebbe fare a metà febbraio e che dovrebbe dare una risposta al rinnovo dei contratti 2017 e gli aumenti di stipendi, ma anche inserire una serie di nuove regole per permessi, congedi, ma anche malattie e controlli con visitite fiscale nuove e nuove regole per licenziamenti. Di tutto questo ne abbiamo parlato in questo articolo sul Rinnovo dei Contratti, Nuove regole statali e dipendenti pubblici, Visite Mediche, Licenziamenti e in questo altro articolo Rinnovo dei contratti 2017 Madia-Gentiloni con nuove regole per licenziamenti nel decreto Unico Madia 2017
AGGIORNAMENTO: Il Codacons ha annunciato di aver ricevuto una risposta dal Governo Gentiloni sulla richiesta del rinnovo dei contratti e degli arretrati da resituire spiegando che il Governo si è impegnato a fare di tutto per adeguarsi a quanto scritto e deciso nella legge di stabilità 2017 per l'aumento degli stipendi e il rinnovo dei contratti 2017 pur respinegendo qualsiasi richiesta sugli arretrati fatta dalla Associazioni dei Consumatori.
AGGIORNAMENTO: Il risultato della riunione è stato piutosto interlucotorio e non si è parlato di nessun rinovo dei contratti, ma solo dei decreti decidendo ulteriori riunioni.
AGGIORNAMENTO: Sono attese in giornate novità sul confronto con le Regioni in merito ai decreti attuativi sulla pubblica amministrazione da riscrivere in seguito alle recenti sentenze dell'Alta Corte. Il tutto mentre continuano a tenere banco due altre questioni: la convocazione delle forze sociali per il rinnovo del contratto degli statali e il bonus di 80 euro per le forze dell'ordine con tanto di botta e risposta con la maggioranza.
Non c'è solo la questione del rinnovo del contratto degli statali, docenti inclusi, a tenere alta l'attenzione sulla pubblica amministrazione italiana. Continuano infatti a tenere banco quei buchi nella riforma che si sono creati in seguito alla bocciatura dell'Alta Corte di alcuni passaggi chiave. E la prossima occasione per mettere mano ai decreti attuativi è quella di domani giovedì 19 gennaio con la Conferenza Stato-Regioni. Stando infatti alla Consulta, occorre l'accordo e non il semplice parere delle Regioni sui licenziamenti lampo per i furbetti del cartellino, sulla razionalizzazione delle partecipate e sul riordino della dirigenza medica e i licenziamenti lampo per i furbetti del cartellino.
Per il decreto ribattezzato furbetti del cartellino nel contesto della riforma della pubblica amministrazione, rimarranno i punti fermi del provvedimento: la sospensione in 48 ore del dipendente colto in flagranza e il licenziamento entro 30 giorni. Alcuni step intermedi della procedura potrebbero essere leggermente allungati. Il decreto che riforma il sistema di nomina dei direttori generali è quello sul quale ci sono i maggiori problemi di carattere politico. Potrebbe saltare la terna di nomi tra i quali i governatori devono scegliere, tornando alla piena discrezionalità. Anche sul decreto definito taglia-partecipate l'accordo con le Regioni sarebbe vicino. La soglia di fatturato sotto la quale le società vanno chiuse verrebbe alzata dagli attuali 500.000 a 700-800.000 euro. Sembra invece segnato il destino di altri due decreti attuativi della riforma Madia, quello sulla dirigenza pubblica e quello sulle partecipate. Per entrambi la delega è scaduta e le possibilità di recupero sono considerate scarse.
Il tutto mentre i debiti accumulati sono superiori a 83 miliardi di euro e, solo nell'ultimo anno, perdite per 962 milioni di euro. Danno lavoro a 237.000 persone, con una spesa complessiva per gli stipendi di 11 miliardi di euro. Il costo medio per dipendente è pari a 45.000 euro: record in Valle d'Aosta con 110.000 euro e livello minimo in Molise con appena 23.000 euro. Il record di impiegati di imprese pubbliche in Lombardia con 51.000 addetti, solo 405 in Basilicata. È questa la fotografia scattata dal Centro studi di Unimpresa su 4.217 aziende e organismi partecipati da regioni, province e comuni- su un totale di 7.181 realtà tra imprese ed enti della galassia pubblica - che hanno generato utili per meno di 3 miliardi di euro.
Si attende la riforma del pubblico impiego per sbloccare il contratto. E già in questa settimana il progetto potrebbe finire nelle mani delle forze sociali. Per ora sono pronti i punti base dell'intesa che prevedono un aumento medio mensile di 85 euro favorendo chi ha di meno. Importante: i 200.000 statali beneficiari del bonus di 80 euro non saranno penalizzati. Premi, salario accessorio e welfare integrativo sono invece affidati alla contrattazione e non per legge.